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Consumismo irrazionale (ovvero le poche multinazionali che sfamano il mondo)
Non molte persone si rendono conto che la maggior parte dei prodotti alimentari raffinati, disponibili sul mercato, siano essi venduti nei supermercati o nelle catene di fast-food, provengono tutti dalle stesse poche aziende. Ancora meno persone si rendono conto che queste aziende sono i principali burattini delle elite che prendono decisioni sulla salute pubblica, sulle politiche sociali ed economiche di tutto il mondo. Analizzeremo le tre grandi aziende che nutrono il mondo, le loro marche e le tattiche che utilizzano per vendere i prodotti alla gente.
Se una persona si mettesse a sudiare attentamente le etichette dei prodotti confezionati in un negozio di alimentari medio, probabilmente noterebbe che i nomi delle stesse società appaiono più volte: Nestlé, Kraft, General Mills e poche altre. Le molte marche che offrono i così alla moda prodotti fatti in casa o alimenti biologici non sono altro che sussidiare di queste poche mega-imprese. La differenza cardine tra la marca principale e le filiali è il packaging e la pubblicità, che hanno l’obiettivo di raggiungere diversi mercati. Al fine di preservare l’immagine attentamente costruita intorno ad un prodotto, i collegamenti con la casa madre vengono spesso comodamente nascosti. Immaginate una pubblicità per l’acqua in bottiglia come questa”Bevi la pura, limpida e rinfrescante acqua Aquafina, imbottigliata con cura nelle remoti fonti dell’Himalaya … e portata a casa tua da… PepsiCo, produttrice di Taco Bell e dei Cheetos” probabilmente rovinerebbe l’immagine naturale e sana che stavano montando per dare credibilità al prodotto.
Questa è la ragione per cui il marketing e il branding sono la parte più vitale del settore alimentare. Ogni prodotto deve vivere nel proprio “mondo”, separato dalla casa madre e da prodotti simili. La pubblicità è così potente che due marchi simili di cereali, fatti con gli stessi ingredienti di base, possono essere destinati a 2 mercati completamente diversi. Ad esempio, gli Special K e i Rice Krispies sono così diversi? Da un punto di vista strettamente razionale, questi prodotti sono quasi identici nella forma, nel gusto e negli ingredienti. Da un punto di vista irrazionale (il marketing) però, sono in due mondi diversi.
L’industria del cibo raffinato può essere considerata un vero oligopolio. Insieme, le tre aziende alimentari, Nestlé, Kraft Foods e PepsiCo, raggiungono una percentuale dominante nelle vendite globali di cibi raffinati. In effetti, queste tre società sono spesso usate come esempio di “Rule of Three” nelle scuole di business, dal momento che sono un esempio reale di un mercato dominato da tre attori giganteschi. La loro posizione, di fornitori di cibo in tutto il mondo, ha reso questi conglomerati estremamente potenti, rappresentati nella maggior parte delle organizzazioni prestigiose come nel Council of Foreign Relations. Questo non solo consente loro di fornire le proprie politiche preferite sui temi nutrizionali e sulla salute in tutto il mondo, ma anche sulle questioni economiche, politiche e sociali. Tale rilievo consente a queste aziende di mantenere il controllo del mercato, attraverso determinate politiche, grazie all’accesso a informazioni privilegiate e anche attravero l’uso del l’intimidazione per i potenziali concorrenti. Se considerato in maniera oggettiva, l’oligopolio delle grandi imprese come queste sono una minaccia diretta alle teorie del libero mercato.
Oggi, se una società alimentare di piccole dimensioni cercasse di impegnarsi nel creare un prodotto rivoluzionario, avrebbe difficoltà a ottenerne la distribuzione senza rinunciare ai diritti in favore di uno di questi conglomerati. Oltre a dominare gli scaffali, le Big Three hanno il controllo sulla maggior parte dei canali di distribuzione in tutto il mondo, al punto che le imprese concorrenti non possono raggiungere i consumatori senza intercedere tramite loro. L’unico modo per i piccoli imprenditori di evitare danni dal braccio di ferro con queste multinazionali è il rifiuto nella distribuzione del loro prodotto e trovare una accordo sulla licenza con uno di questi grandi conglomerati, nel quale il proprietario cede la proprietà ed i diritti sul prodotto in cambio di diritti sulle vendite ( che di solito rappresentano una piccola percentuale dell’intero prodotto venduto). Ogni accordo di licenza consolida la posizione di queste società ‘ed elimina la minaccia di qualsiasi potenziale concorrente che crea prodotti che sbilanciano gli equilibri commerciali.
Ecco le prime tre società e un elenco sommario delle loro multiple marche:
1 Nestlè
Nestlé è la più grande azienda alimentare del mondo. Ha 6.000 marchi, con una vasta gamma di prodotti attraverso una serie di mercati tra cui caffè, acqua in bottiglia e altre bevande, cioccolato, gelati, alimenti per l’infanzia, alimentazioni sanitarie, condimenti, surgelati e refrigerati, pasticcerie e pet food. Nel 2009, le vendite consolidate si sono avvicinate ai $ 120 miliardi di dollari mentre gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sono stati 2,24 miliardi dollari. Il presidente della società, il signor Brabeck-Letmathe, è nel consiglio di amministrazione del Credit Suisse Group, della L’Oréal e della ExxonMobil. E’ anche membro della ERT (Tavola rotonda europea degli industriali) e membro del Consiglio di fondazione del World Economic Forum (un attore importante nella spinta per un governo mondiale). I prodotti venduti da Nestlé includono:
Cereali
Cinnamon Toast Crunch
Cheerios (al di fuori degli Stati Uniti, Canada e Australia)
Cini Minis
Honey Nut Cheerios (al di fuori degli Stati Uniti, Canada e Australia)
Oat Cheerios
Cookie Crisp
Golden Grahams
Honey Stars
Koko Krunch
Milo Cereals
Nestlé Corn Flakes
Nesquik
Shreddies
Frumento sbriciolato
Cluster
Trix
Yogurt
Munch Bunch
Sci
Caffè
Bonka
Nescafé
Nespresso
Partner’s Blend
Ricoffy
Ristretto
Ricoré
Sical
Tofa
Taster’s Choice
Zoégas
Shrameet
Acqua
Aberfoyle
Aqua D’Or
Aqua Pod
Acqua Panna
Al Manhal
Aquapod
Arrowhead
Buxton
Contrex
Deer Park
Hépar
Ice Mountain
Henniez
Korpi
Levissima
Nestlé Aquarel
Nestlé Vera
Ozarka
Perrier
Poland Spring
Powwow
Minere
Pure life / Pureza Vital
Quézac
San Pellegrino
San Bernardo
Viladrau
Vittel
Zephyrhills
Altre bevande
Nestea
Enviga
Milo
Carnation
Caro
Nesquik
Libby
Growers Direct Organic Fruit Juices
Good Host
Juicy Juice
Ski up and go
Prodotti a lunga conservazione
Bear Brand
Carnation
Christie
Coffee-Mate
Dancow
Gloria
Klim
La Lechera
Milkmaid
Nespray
Nestlé
Nesvita
Nestlé Omega Plus
Nido
Ninho
Svelty
Emswiss
Milo
Gelati
Camy
Dreyer
Edy
Frisco
Häagen-Dazs (Nord America e Regno Unito)
Hjem-IS (Danimarca e Norvegia)
Maxibon
Motta
Mivvi
Nestlé
Nestlé Drumstick
Oreo (Canada)
Peters (Australia)
Push-Up
Schöller
Skinny Cow
Alimenti per bambini
Alete
Alfare
Beba
Cerelac
FM 85
Gerber (la più grande società al mondo di alimenti per neonati)
Good Start
Guigoz
Lactogen
Nan
NAN HA
NanSoy
Neslac
Nestlé
Nestogen
Nido
PreNan
Integratori dietetici
Musashi
Neston
Nesvita
PowerBar
Pria
Supligen
Sanità / nutrizione
Boost
Carnation Instant Breakfast
Nutren
Peptamen
Glytrol
Crucial
Impact
Isosource
FiberSource
Diabetisource
Compleat
Optifast
Resource
Condimenti
Buitoni
Maggi
Carpathia
CHEF
Thomy
Winiary
Alimenti surgelati
Stouffer’s
Lean Cuisine
Buitoni
Hot Pockets
Lean Tasche
Papa Guiseppi
Tombstone Pizza
Jack’s Pizza
DiGiorno Pizza
California Pizza Kitchen Frozen
Cioccolato, pasticcerie e prodotti da forno
100 Grand Bar
Aero
After Eight
Allens
Animal Bar
Baby Ruth
Bertie Beetle (Australia)
Big Turk (Canada)
Black Magic
Boci (Ungheria)
Nastro Azzurro
Bono (Brasile)
Breakaway
Butterfinger
Butterfinger BB
Butterfinger Crisp
Bon Pari (Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria)
Cailler
Caramac
Carlos V
Chips Ahoy! (Canada)
Caffè Crisp
Chunky
Drifter
Frigor
Galak / Milkybar
Goobers
Heaven
Hercules Bar (con la Disney)
Icebreakers
Kit Kat (Hershey’s negli Stati Uniti)
Lion
Matchmakers
Milky Bar
Mirage
Joff
Munchies
Nestlé Alpine White
Nestlé con Mandorle
Nestlé Crunch
Nestlé Crunch Crisp
Nestlé Crunch con Caramello
Nestlé Crunch con arachidi
Nestlé Crunch Pieces
Nestlé Crunch Bianco
Il cioccolato al latte Nestlé
Nestlé Princess
Nestlé Wonder Ball
Nips
Dice (Europa)
Oh Henry (ad eccezione degli Stati Uniti)
Peppermint Crisp
Baci Perugina
Polo
Quality Street
Raisinets
Rolo (Hershey’s negli Stati Uniti)
Rowntrees
Fruit Pastilles
Jelly Tots
Pick & Mix
Randoms
Fruit Gums
Tooty Frooties
Juicy Gelatine
Snowcaps
Smarties
Texan Bar
Toffee Crisp
Toll House cookies
Turtles
Noce Whip
Violet Crumble
Yorkie
XXX mints
Prodotti per la cura degli animali
Alpo
Beneful
Cat Chow
Dog Chow
Fancy Feast
Felix
Friskies
Go Cat
Butchers
Bakers
Winalot
Gourmet
Mighty Dog
Mon Petit
ONE
Pro Plan
Purina
Tidy Cats
POLEMICHE
Nestlé ha dovuto affrontare resistenze in tutto il mondo per quanto riguarda la promozione dei sostituti del latte materno (latte artificiale), soprattutto nei paesi del terzo mondo. Secondo gli attivisti, Nestlé contribuisce a inutili sofferenze e anche ai decessi dei bambini, in gran parte tra i poveri.
I gruppi di sostegno e beneficenza hanno accusato Nestlé di metodi immorali per promuovere il latte artificiale a discapito del latte materno delle madri povere nei paesi in via di sviluppo. Ad esempio, l’IBFAN sostiene che la Nestlé distribuisca campioni di latte artificiale gratuitamente negli ospedali e nei reparti di maternità, dopo aver lasciato l’ospedale, però, il latte artificiale va comprato, perché l’integrazione con il latte materno ha interferito col normale allattamento, la famiglia deve quindi continuare a comprare lo stesso prodotto. L’IBFAN inoltre afferma che la Nestlé utilizza gli “aiuti umanitari” per creare un mercato, non etichetta i suoi prodotti in un linguaggio appropriato per i paesi in cui essi sono venduti, e offre doni e la sponsorizzazione per influenzare gli operatori sanitari in modo da promuovere i prodotti della multinazionale. Nestlé ovviamente nega queste accuse.
2 KRAFT
E’ una filiale della Philip Morris (creatrice delle sigarette Marlboro). Kraft Foods è la più grande società con sede negli Stati Uniti di prodotti alimentari e beveraggi. Essa commercializza molti marchi in più di 155 paesi, undici dei suoi marchi in tutto il mondo guadagnano più di $ 1 miliardo all’anno. Come Nestlé, Kraft ha consolidato il suo status nel oligarchia alimentare con l’acquisto di marchi giganteschi come Nabisco (Oreo, Chips Ahoy, Fig Newton, Ritz, ecc) e Cadbury (Ferrero Rocher, Dairy Milk, Caramilk, ecc.)
Il CEO della Kraft, è Irene Rosenfeld Blecker che è stata valutata da Forbes come la “seconda donna più potente del mondo”. Non sorprende dato che la maggior parte del mondo consuma i cibi della Kraft. Prima di entrare nella Kraft, Rosenfeld è stata Presidente e Chief Executive Officer della Frito-Lay, una divisione di PepsiCo (un altra delle “Big Three”). I marchi della Kraft sono:
Toblerone chocolate bars
A1 Steak Sauce
Ali Caffè
Arrowroot biscuits
Back to Nature
Baker (cioccolato)
Balance Bar
Better Cheddars
Boca Burger
Bonox
Breakstone’s
BullsEye Barbecue Sauce
Café HAG
California Pizza Kitchen (voci negozio di alimentari)
Calumet Baking Powder
Cameo (biscotti)
Capri Sun ( succo di frutta)
Carte Noire
Cheesybite
Cheese nips
Cheez Whiz
Chicken in a Biskit
Chips Ahoy!
Christie (divisione canadese di Nabisco)
Claussen (sottaceti)
Clight
Social Club (crackers)
Cool Whip (non derivati dal latte la panna montata)
Cornnuts (snack)
Côte d’Or (Belgio)
Country Time (mix bevanda in polvere)
Cracker Barrel
Crystal Light
Dairylea (Europa)
Delissio (Canada)
DiGiorno (pizza)
Easy Cheese
Fig Newton
Fudgee-O (Canada)
General Foods International
Grape-Nuts (cereali per la colazione)
Grey Poupon (senape)
Handi-Snacks
Honey Maid
In-A-Biskit (Australia)
Jack’s Pizza
Jacobs (Europa)
Jell-O (dessert di gelatina)
Marshmallows Jet-soffiato
Kenco (Regno Unito)
Knox (gelatina)
Knudsen (latticini)
Kool-Aid (mix bevanda aromatizzata)
Kraft BBQ Sauce
Kraft Caramelle
Kraft Macaroni and Cheese
Kraft Dinner (Canada)
Kraft EASYMAC
Kraft Mayo
Kraft Bagelfuls
Kraft Peanut Butter (Canada)
Kraft Singles (pastorizzato prodotto il formaggio preparato)
Kraft Sandwich Spread
Lefèvre-Utile
Lunchables
Maxwell House (caffè)
Miracle Whip (condimento)
Nabisco
Nababbo (caffè) (Canada)
Naked Bevande
Nilla
Nutter Butter
Onko (caffè)
Oreo (cookie)
Oscar Mayer
Parmigiano grattugiato
Filadelfia crema di formaggio
Pigrolac
Fioriere
Polly-O (formaggio)
Premium (una marca di crackers Nabisco)
Salatini
P’tit Québec
Prince Polo
Pure Kraft Insalata Condimenti
Ritz
Royal lievito in polvere
Seven Seas (condimenti per insalate)
Sanka (caffè decaffeinato)
Shake n ‘Bake
Simmenthal (carne in scatola)
Snackabouts
SnackWells
South Beach Living
Starbucks (voci negozio di alimentari)
Stove Top ripieno
Suchard
Taco Bell (voci negozio di alimentari)
Codolo
Tassimo (single-serve coffee machines using pods branded as T-Discs)
3 PEPSI-CO
PepsiCo Incorporated è una società globale con sede a Purchase, Harrison, New York, con interessi nella fabbricazione, commercializzazione e distribuzione di bevande, snack a base di cereali e altri prodotti. Se non l’aveste intuito, il suo prodotto principale è la Pepsi Cola, ma la soda non è il solo prodotto della società.
PepsiCo è un utente “Premium” del Council of Foreign Relation e del Brookings Institute, due delle più importanti organizzazioni per l’elite del mondo (come visto nell’articolo “Da chi siamo realmente governati”). Il presidente e amministratore delegato deòòa PepsiCo, Indra Nooyi, fa parte del World Economic Forum. All’interno di queste organizzazioni, i dirigenti della PepsiCo e di altre mega-società come la Sony (la più grande etichetta nel settore della musica), la Nike (il più grande venditore di scarpe al mondo), il Rockefeller Group International, e la Lockheed Martin (la più grande compagnia di difesa nel mondo ), lavorano al fianco dei diversi capi di Stato (compresi i passati presidenti degli Stati Uniti), dei politici (ad esempio dell’attuale Segretario di Stato americano Hillary Rodham Clinton), sviluppano opinioni politiche, sociali ed economiche e emettono “raccomandazioni” che fanno tremare interi paesi. Le politiche favorite da questi organismi hanno collettivamente lo scopo di guidare il mondo verso un governo mondiale unificato e ad una moneta unica mondiale, in quello che viene spesso definito come un “Nuovo Ordine Mondiale”.
I marchi della PepsiCo includono:
Bevande:
AMP
Brisk
Mountain Dew
Ocean Spray
Mist
Aquafina
Lipton Ice Tea
MUG
Pepsi
Sobe
Gatorade
Tropicana
No Fear Energy Drink
Propel enhanced water
Starbucks (prodotti al dettaglio)
Alimentari
Lay
Doritos
Tostitos
Cheetos
Fritos
Dom Chips
Baked!
Frito Lay Dips
Baken-Ets
Puffcorn Chester
Cracker Jack
El Isleno Plantain Chips
Frti-Lay Peanuts
Funyuns
Gamesa
Grandma’s
Matador
Maui Style Potato Chips
Miss Vickie
Munchies
Munchos
Natural
Harvest Nut
Quaker
Rold Gold
Ruffles
Sabritones
Santitas
Smartfood
Spitz
Stacy
LE COMPAGNIE SATELLITE
PepsiCo nutre milioni di persone ogni giorno anche attraverso la sua azienda satellite, Yum!, che possiede catene di ristoranti tra cui Pizza Hut, Taco Bell, KFC, Hot n ‘Now, East Side Mario’s, D’Angelo Sandwich Shops, Chevrolet Fresh Mex, California Pizza Kitchen e Stolichnaya.
Molti dei prodotti elencati in precedenza hanno retto al mercato per molti decenni, alcuni tengono da oltre un secolo. Qual è il segreto di un successo così duraturo? In primo luogo, il recipe deve essere spettacolare. Come accennato in precedenza, la Nestlé ha speso più di $ 2 miliardi di dollari nel solo 2009 per la ricerca e lo sviluppo, che sono stati utilizzati in gran parte per pagare esperti per rendere i prodotti più attraenti al consumatore. Oltre a questo i soldi sono stati spese per creare una giusta alchimia che producesse dipendenza tramite il sale, i grassi, lo zucchero e altri prodotti chimici che sono ben noti a questo “esperti”. Gli alimenti raffinati contenengono una miscela accuratamente calcolata di prodotti chimici e additivi che invia segnali “di soddisfazione” al cervello, che il cervello continua poi a cercare sotto forma di desiderio. (dipendenza)
Tuttavia, ci sono innumerevoli imprese che vendono prodotti simili. Così, per far si che i clienti ricomprino il loro marchio, le aziende investono miliardi di dollari nel secondo segreto del loro successo: le “brand loyalty” realizzate attraverso il marketing e la pubblicità.
PUBBLICITA’ IRRAZIONALE
Mentre l’obiettivo finale di una pubblicità è quello di vendere un prodotto, le società che vendono i suddetti prodotti cercheranno di dirvi che la loro pubblicità va ben oltre il mero denaro. La loro missione è quella di creare un legame emotivo a un prodotto, un concetto che è totalmente irrazionale, ma estremamente efficace. Non vogliono solo che ti piaccia il prodotto, vogliono che tu ti identifichi con esso. Stanno cercando di creare clienti fedeli, per tutta la vita con la creazione di un’immagine, uno stile di vita e anche una filosofia intorno a un prodotto. Prendiamo questo spot del Miracle Whip come esempio.
Mostrando persone in festa che fanno baldoria in spiaggia, la pubblicità tenta di creare una associazione tra il prodotto e l’essere giovane, di tendenza e ribelle.
Le pubblicità come queste sono meticolosamente calcolate per raggiungere una particolare popolazione demografica e per generare emozioni specifiche all’interno di questi spettatori. Per raggiungere questi obiettivi, le grandi compagnie si basano su approfondite ricerche sul comportamento umano.
“Nessun gruppo di sociologi si avvicina minimamente alla capacità di raccogliere dati sfruttabili socialmente delle aziende pubblicitarie. Le compagnie pubblicitarie hanno miliardi da spendere all’anno in ricerca e sperimentazione “.
– Marshal McLuhan, The Extensions of Man
Per vendere la fiducia nella marca ad uno spettatore attraverso uno spot televisivo, le argomentazioni razionali / logiche hanno effetti limitati. Gli annunci più efficaci e di successo sono in grado di bypassare il pensiero razionale (quando un argomento può essere accettato o rifiutato) e toccare direttamente il subconscio dello spettatore, attraverso i loro istinti, paure o insicurezze.
“E ‘con la conoscenza dell’essere umano, con le sue tendenze, i suoi desideri, i suoi bisogni, i suoi meccanismi psichici, i suoi automatismi così come con la conoscenza della psicologia sociale e della psicologia analitica, che la propaganda affina le sue tecniche.”
– Propagandes, Jacques Ellul (traduzione libera)
Per illustrare questo concetto, diamo un’occhiata a 2 pubblcità di prodotti rivolti ad un mercato importante: le madri.
PUBBLICITA’ IRRAZIONALE: VENDERLO ALLE MADRI
Per coloro che lavorano nel marketing, le madri sono un sogno. Hanno un enorme punto debole: i bambini, soprattutto i loro. Questo amore per i bambini non è razionale: l’istinto materno è uno dei riflessi più primordiali e ormonali dell’umanità. Riuscire a colpire l’istinto materno significa avere buonissime possibilità che la madre diventi una cliente. Attraverso l’utilizzo di gruppi di ricerca, i pubblicitari hanno imparato i modi più efficaci per ottenere reazioni da parte delle madri, creando annunci mirati che fanno sentire la madre preoccupata, commossa, spaventata, arrabbiata o turbata. Una volta che il bersaglio è nello stadio emotivo desiderato, il prodotto viene presentato come la risposta a tutto. Ecco una pubblicità di una farina specificamente diretta alle mamme:
CONCLUSIONE
Perché uno si dovrebbe preoccupare di quali società vendono un determinato prodotto? In primo luogo, è una questione di salute. Quasi tutte le centinaia di prodotti citati in questo articolo contengono ingredienti tossici, quantità eccessive di grassi saturi e di additivi come l’MSG, l’HFC, il mercurio e / o l’aspartame. Queste sostanze, e molte altre come loro, sono velenose per il corpo, il sistema nervoso e del cervello (come discusso in questo articolo Fanno marcire la società invertire il processo di avvelenamento). I cibi elaborati stanno rendendo il mondo più grasso, più malato e più scemo, anche se solo poche imprese li producono. E ‘fondamentale conoscerli e riconoscerli… in modo da poterli evitare. E ‘anche importante riconoscere le tattiche di marketing di base che vengono usate per spingere i consumatori ad acquistare prodotti alimentari raffinati.
La questione, comunque, è molto più grande della salute individuale. Essere a conoscenza delle imprese che vendono il cibo è essere a conoscenza di importanti attori del mondo elitario. Come dice il proverbio “controlla il cibo e controllerai la gente”. Se crediamo che sia importante conoscere la verità sulla struttura del potere del mondo, è fondamentale conoscere queste aziende e capire la loro vasta diffusione in tutti i settori della nostra società globale. Essi vendono “solo” il cibo, ma il loro potere e la posizione derivante dà questi conglomerati li fanno partecipare attivamente alla governance globale, all’economia, alla politica legislativa e anche nelle forze militari (chi pensate che rifornisca le mense militari?). Le tre grandi, assieme ad altre multinazionali simili sono ingranaggio delle politiche “think tank” delle organizzazioni come il Council on Foreign Relations e del Gruppo Bilderberg, che sono il vero motore del cambiamento globale. PepsiCo dovrebbe avere voce in capitolo sull’invasione di un paese come l’Iran? Beh…sì. E ogni volta che si compra una Pepsi o un sacchetto di Doritos o di jug of Tropicana, li si sta aiutando a diventare più ricchi e potenti. Per fortuna, però, c’è un modo facile per smettere di sostenere queste imprese: Basta sostituire i prodotti raffinati che acquisti da queste società con alimenti freschi acquistati dalle imprese locali. Potrai migliorare la salute e l’economia locale, ma soprattutto, potrai anche diventare il peggior incubo dell’elite: un consumatore razionale.
Da chi siamo realmente governati?
Questo è il tuo vero governo, un governo che trascende qualsiasi organo elettivo, che permea ogni partito politico, che sancisce ogni posizione ed aspetto del cittadino medio americano o europeo. In tempi in cui la “sinistra” americana supporta due guerre di matrice “Neo-Conservatrice”, facendone iniziare un’altra sulla base delle stesse bugie, promossa dagli stessi media che ci hanno venduto la bugia delle armi di distruzione di massa in Iraq, il mondo non si può permettere il lusso della scelta, certo, c’è sempre la dissonanza cognitiva, forse però, prima di arrivare a tanto, bisogna realizzare che c’è qualcosa che non va.
Ciò che non va, è un sistema completamente controllato da un oligarchia finanziario/aziendale con imperi finanziari, industriali e mediatici, capillarmente insediati in tutto il mondo. Se non ci rendiamo conto di essere impotenti e dipendenti da queste imprese che regolano ogni aspetto della nostra nazione politicamente e ogni aspetto della nostra vita personalmente, nulla potrà mai cambiare.
L’elenco che segue, per quanto ampio, non è completo. Tuttavia, dopo questi esempi, dovrebbe diventare evidente un modello in cui gli stessi nomi e le stesse società si ripetono. Dovrebbe essere ovvio per i lettori quanto pericolosamente invasive sono diventate queste aziende, nella nostra vita quotidiana. Infine, risulta chiaro come il piano sarebbe quello di eliminare dalle nostre vite, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità, queste corporazioni, con ogni mezzo possibile.
GRUPPO DI CRISI INTERNAZIONALE
Curriculum: Mentre l’International Crisis Group (ICG) afferma di essere “impegnato a prevenire e risolvere conflitti mortali”, la realtà è che sono impegnati a offrire soluzioni, predisposte con largo anticipo, a problemi che essi stessi hanno creato, al fine di perpetuare la propria agenda.
Nessun luogo lo può testimoniare meglio della Thailandia a cui si è aggiunto più recentemente l’Egitto.Il membro dell’ICG, Kenneth Adelman ha sostenuto da sempre il primo ministro della Thailandia, Thaksin Shinwatra, un ex consigliere del gruppo Carlyle, che si piazzò letteralmente davanti alla CFR a New York alla vigilia della sua cacciata dal potere nel 2006 durante un colpo di stato militare. Dal 2006, l’ingerenza di Thaksin in Thailandia è stata sostenuto da un collega della Carlyle, James Baker e dal suo studio legale Baker Botts, dal consigliere del Belfer Center, Robert Blackwill della Barbour Griffith & Rogers, e adesso da Robert Amsterdam della Amsterdam & Peroff, un membro di spicco della Chatham House.
Con la Thailandia ormai impantanata in un tumulto politico guidato da Thaksin Shinwatra e dalla sua “rivoluzione colorata” delle camice rosse, l’ICG è pronta a sfornare “soluzioni” immediate. Tali soluzioni generalmente comprendono, il legare le mani al governo tailandese, con argomenti che cercheranno di fermare l’abuso dei diritti umani di Thaksin, nella speranza di permettere alla rivoluzione finanziata dai globalisti di ritornare sotto controllo.
I disordini in Egitto, naturalmente, sono stati interamente provocati dal membro dell’ICG Mohamed ElBaradei e dal suo “April 6 Youth Movement”, finanziato, supportato e “reclutato” interamente dal Dipartimento di Stato americano coordinato poi da Wael Ghonim della Google. Mentre l’agitazione venne dipinta come spontanea, alimentata dalla precedente rivolta tunisina, ElBaradei e Ghonim, e il loro movimento giovanile erano in Egitto dal 2010 impegnati ad assemblare il loro “Fronte Nazionale per il Cambiamento” e porre le basi per la rivolta del 25 gennaio 2011.
George Soros, membro dell’ICG, andò poi a finanziare le ONG egiziane che erano al lavoro per riscrivere la costituzione egiziana dopo che il front-man ElBaradei ebbe successo nel rimuovere Hosni Mubarak. Questa costituzione finanziata da Soros e il servile governo che ne consegue rappresenta il modo in cui l’ICG intende “risolvere” la crisi che proprio ElBaradei ha contribuito a creare.
Membri del Consiglio di rilievo dell’ICG:
George Soros
Kenneth Adelman
Samuel Berger
Wesley Clark
Mohamed ElBaradei
Carla Hills
Consiglieri importanti dell’ICG:
Richard Armitage
Zbigniew Brzezinski
Stanley Fischer
Shimon Peres
Surin Pitsuwan
Fidel V. Ramos
Multinazionali e fondazioni che supportano l’ICG:
Carnegie Corporation di New York
Hunt Alternative Fund
Open Society Institute
Rockefeller Brothers Fund
Morgan Stanley
Gruppo Deutsche Bank
Soros Fund Management LLC
McKinsey & Company
Chevron
Shell
BROOKINGS INSTITUTE
Curriculum: All’interno della libreria del Brookings Institute, troverete i progetti per quasi tutti i conflitti avvenuti in Occidente nel recente passato. La cosa strana è che, mentre il pubblico sembra pensare che queste crisi nascano all’improvviso, quelli che seguono gli studi aziendali e le pubblicazioni finanziate dalla Brookings può vedere queste crisi arrivare con anni di anticipo. I suddetti sono conflitti premeditati, pianificati meticolosamente per permettere a delle soluzioni altrettanto premeditate e pianificate di entrare in azione.
Le operazioni in corso contro l’Iran, assieme alle rivoluzioni colorare sostenute dagli Usa, i terroristi supportati e addestrati dagli Usa in Iran, e le sanzioni paralizzanti erano tutte descritte nei minimi dettagli in un rapporto del Brookings Institute, “Quale via migliore per la Persia?” La più recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1973 sulla Libia assomiglia stranamente al rapporto di Kenneth Pollack del 9 marzo 2011 intitolato “Le reali opzioni militari in Libia.”
Consiglieri di spicco della Brookings:
Dominic Barton: McKinsey & Company, Inc.
Alan R. Batkin: Eton Park Capital Management
Richard C. Blum: Blum Capital Partners, LP
Abby Joseph Cohen: Goldman, Sachs & Co.
Suzanne Nora Johnson: Goldman Sachs Group, Inc.
Richard A. Kimball Jr.: Goldman, Sachs & Co.
Tracy R. Wolstencroft: Goldman, Sachs & Co.
Paolo Desmarais Jr.: Power Corporation of Canada
Kenneth M. Duberstein: Il Duberstein Group, Inc.
Benjamin R. Jacobs: JBG Companies
Nemir Kirdar: Investcorp
Klaus Kleinfeld: Alcoa, Inc.
Philip H. Knight: Nike, Inc.
David M. Rubenstein: co-fondatore di The Carlyle Group
Sheryl Sandberg K.: Facebook
Larry D. Thompson: PepsiCo, Inc.
Michael L. Tipsord: State Farm Insurance Companies
Andrew H. Tisch: Loews Corporation
Alcuni Esperti del Brookings
(Clicca sui nomi per visualizzare un elenco di scritti recenti.)
Kenneth Pollack
Daniel L. Byman
Martin Indyk
Suzanne Maloney
Michael E. O’Hanlon
Bruce Riedel
Shadi Hamid
Fondazioni e governi
Ford Foundation
Bill & Melinda Gates Foundation
La Fondazione Rockefeller
Governo degli Emirati Arabi Uniti
Carnegie Corporation di New York
Rockefeller Brothers Fund
Banche e finanza
Bank of America
Citi
Goldman Sachs
H & R Block
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Jacob Rothschild
Nathaniel Rothschild
Standard Chartered Bank
Temasek Holdings Limited
Visa Inc.
Produttori di petrolio
Exxon Mobil Corporation
Chevron
Shell Oil Company
Complesso Militare Industriale e Industria
Daimler
General Dynamics Corporation
Lockheed Martin Corporation
Northrop Grumman Corporation
Siemens Corporation
The Boeing Company
General Electric Company
Westinghouse Electric Corporation
Raytheon Co.
Hitachi, Ltd.
Toyota
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google Corporation
Hewlett-Packard
Microsoft Corporation
Panasonic Corporation
Verizon Communications
Xerox Corporation
Skype
Media
McKinsey & Company, Inc.
News Corporation (Fox News)
Beni di consumo e farmaceutici
GlaxoSmithKline
Target
PepsiCo, Inc.
Coca-Cola Company
Curriculum: Sarebbe più facile elencare i politici che non fanno parte di questo gruppo in quanto la maggior parte di essi, assieme ai loro consiglieri e tutti quelli che realmente contano sono membri del CFR. Molti dei libri, degli articoli delle riviste e dei giornali che leggiamo sono scritti da membri del CFR, similmente ai membri del Brookings Institute dettano, parola per parola, opinioni e punti di vista che promuovo la loro agenda del giorno.
Un buon esempio delle ali più attivi del CFR può essere illustrato al meglio prendendo in caso gli eventi dell’anno scorso e più precisamente la bufala della moschea costruita a “Ground Zero”, dove i membri del CFR sia quelli di destra che quelli di sinistra hanno finto un acceso dibattito sulla cosiddetta Cordoba House che si trova vicino ai 3 edifici abbattuti del World Trade Center. In realtà, la Cordoba House venne istituita dal compagno membro del CFR Feisal Abdul Rauf, che a sua volta venne finanziato dal braccio economico della CFR compresa la Carnegie Corporation di New York, presieduta dal capo della commissione del 9 / 11 Thomas Kean, e da varie fondazioni Rockefeller.
Supporto corporativo della CFR:
Banking & Finance
Bank of America Merrill Lynch
Goldman Sachs Group, Inc.
JPMorgan Chase & Co
American Express
Barclays Capital
Citi
Morgan Stanley
Blackstone Group L.P.
Deutsche Bank AG
New York Life International, Inc.
Prudential Financial
Standard & Poor’s
Rothschild North America, Inc.
Visa Inc.
Soros Fund Management
Standard Chartered Bank
Bank of New York Mellon Corporation
Veritas Capital LLC
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Moody’s Investors Service
Multinazionali del petrolio
Chevron Corporation
Exxon Mobil Corporation
BP p.l.c.
Shell Oil Company
Hess Corporation
ConocoPhillips Company
TOTAL S.A.
Marathon Oil Company
Aramco Services Company
Complessi militari e industriali
Lockheed Martin Corporation
Airbus Americas, Inc.
Boeing Company
DynCorp International
General Electric Company
Northrop Grumman
Raytheon Company
Hitachi, Ltd.
Caterpillar
BASF Corporation
Alcoa, Inc.
Pubbliche relazioni, lobbisti e studi legali
McKinsey & Company, Inc.
Omnicom Group Inc.
BGR Group
Editori e case editrici
Bloomberg
Economist Intelligence Unit
News Corporation (Fox News)
Thomson Reuters
Time Warner Inc.
McGraw-Hill Companies
Beni di consumo
Walmart
Nike, Inc.
Coca-Cola Company
PepsiCo, Inc.
HP
Toyota Motor North America, Inc.
Volkswagen Group of America, Inc.
De Beers
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google, Inc.
IBM Corporation
Microsoft Corporation
Sony Corporation of America
Xerox Corporation
Verizon Communications
L’industria farmaceutica
GlaxoSmithKline
Merck & Co., Inc.
Pfizer Inc.
CHATHAM HOUSE
Curriculum: La Chatham House inglese, come il CFR e l’Istituto Brookings in America, è composta da membri importanti ed è coinvolta in attività di gestione, pianificazione, coordinazionione e realizzazione dell’agenda collettiva dei membri che la compongono.
I singoli membri che popolano le file dei consiglieri anziani sono costituite dai fondatori, dagli amministratori delegati e dai presidenti di appartenenza delle imprese che compongono la Camera di Chatham. Gli esperti della Chatham vengono generalmente pescati dal mondo accademico e le loro “recenti pubblicazioni” vengono generalmente utilizzate internamente al circolo. Che gli esperti della Chatham House stiano presentando delle domande a delle riviste mediche è particolarmente allarmante considerando che GlaxoSmithKline e Merck sono entrambi membri della Chatham House.
Membri notevoli della ChatHam House:
Amsterdam & Peroff
BBC
Bloomberg
Coca-Cola Gran Bretagna
Economista
GlaxoSmithKline
Goldman Sachs International
HSBC Holdings plc
Lockheed Martin UK
Merck & Co Inc
Mitsubishi Corporation
Morgan Stanley
Royal Bank of Scotland
Saudi Petroleum Overseas Ltd
Standard Bank London Limited
Standard Chartered Bank
Tesco
Thomson Reuter
United States of America Embassy
Vodafone Group
Amnesty International
BASF
Boeing UK
CBS News
Daily Mail and General Trust plc
De Beers Group Services UK Ltd
G3 Good Governance Group
Google
Guardian
Hess Ltd
Lloyd’s di Londra
McGraw-Hill Companies
Prudential plc
Telegraph Media Group
Times Newspapers Ltd
World Bank Group
British Petroleum
Chevron Ltd
Deutsche Bank
Exxon Mobil Corporation
Royal Shell olandese
Statoil
Toshiba Corporation
Total Holdings UK Ltd
Unilever plc
CONCLUSIONE
Queste organizzazioni rappresentano gli interessi collettivi delle più grandi aziende al mondo. Non solo possiedono uno schieramento di politici e ricercatori che articolano la loro agenda e promuovono il loro consenso nella popolazione, ma utilizzano anche la loro massiccia influenza per andare ad influire sui media, nell’industria, nella finanza e produrre un consenso internazionale.
Credere che questa oligarchia finanziaria/corporativa metta in disparte i propri interessi per supportare e promuovere gli interessi e i capricci del popolini sarebbe alquanto naive. Hanno più volte assicurato che non è importante, in qualsiasi paese ci si trova, da quale parte in guerra, il petrolio, la ricchezza e il potere continueranno a fluire perennemente nelle loro mani. Niente, rivendica meglio questa situazione, che il presidente degli Stati Uniti, che nonostante le belle parole fa gli stessi interessi che faceva Bush, oltre che alle stesse guerre.
Allo stesso modo, non importa quanto sia sanguinosa la tua rivoluzione, se l’equazione delle aziende rimane invariata, verrano fatti solamente i cambiamenti più superficiali, come è accaduto in Egitto con il tirapiedi dell’International Crisis Group Mohamed ElBaradei.
La rivoluzione vera e propria inizierà quando capiremo questa equazione,si deve cercare di rimuovere la nostra dipendenza dalle aziende sopra citate. L’oligarchia globale corporativa/finanziaria ha bisogno di noi, noi però non abbiamo bisogno di loro, l’indipendenza da loro è la chiave per la nostra libertà.
Per ulteriori informazioni in materia di economia alternativa, informati da solo:
The Lost Key to Real Revolution
Boycott the Globalists
Alternative Economics
Self-Sufficiency