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Obama nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie è uno script utilissimo ai fini della programmazione (possiamo osservare il simbolo dell’occhio che tutto vede e un riferimento alla programmazione beta, osservando l’abito di di Michelle Obama)
Dalle news è recentemente emerso che gli Obama, nel 2009, hanno organizzato un halloween con tema Alice nel paese delle meraviglie (nello specifico rappresentando il famoso “tea – party”) alla Casa Bianca, completamente arredato dal regista Tim Burton con la presenza del cappellaio matto stesso, cioè Johnny Depp.
Sembra un evento importante. Come mai ne sentiamo parlare solo adesso?
La risposta è che è stato mantenuto segretissimo, al tempo, quando il tasso di disoccupazione aveva raggiunto il 10%, la spesa federale era salita alle stelle e con il movimento del “Tea Party” che stava guadagnando consensi nella lotta per fermare lo scempio della riforma sanitaria fatta da Obama.
In altre parole, una festa sontuosa sarebbe stata recepita in maniera negativa, mentre si chiedeva al pubblico di fare sacrifici.
L’altarino è stato svelato dalla corrispondente del New York Times Jodi Kantor, che nel suo nuovo libro “The Obamas”, scrive della festa:
” I Funzionari della Casa Bianca erano così nervosi su come questa festa “hollywoodiana” potesse essere recepita dal popolo senza lavoro – o dai membri del congresso che presto avrebbero votato la riforma sanitaria – che l’evento non venne discusso in pubblico e i compensi di Deep e Burton mai resi noti.
La terza guerra mondiale non è più un concetto astratto
“Quando una guerra nucleare sponsorizzata dagli USA diventa uno ” strumento di pace “, perdonato e accettato dalle istituzioni del mondo e dalle più alte autorità, comprese le Nazioni Unite, abbiamo già oltrepassato il punto di non ritorno: la società umana sta irrimediabilmente percorrendo il sentiero dell’auto -distruzione. “(Verso uno scenario da Terza Guerra Mondiale, Global Research, maggio 2011)
Il mondo si trova di fronte ad un bivio pericoloso. L’America sta percorrendo la strada verso la Guerra.
La terza guerra mondiale non è più un concetto astratto
Gli Stati Uniti e i loro alleati si stanno preparando a scatenare una guerra nucleare contro l’Iran, con conseguenze devastanti.
Questa campagna militare rischia di minacciare il futuro dell’intera umanità.
Il progetto militare del Pentagono è quello di conquistare il mondo.
Si sta verificando, contemporaneamente, in diverse regioni del mondo un dispiegamento militare USA-NATO.
Pretesti di guerra e “giustificazioni” abbondano. L’Iran viene descritto costantemente come una minaccia per Israele e il mondo.
La guerra contro l’Iran è un piano che è sul tavolo del Pentagono da più di otto anni. In dei recenti sviluppi, una serie di nuove minaccie e accuse sono state rivolte a Teheran.
Una “guerra stealth” è già iniziata. Gli agenti del Mossad sono sul territorio. Stanno per essere lanciate all’interno dell’Iran formazioni paramilitari, i droni della Cia volano già in territorio iraniano.
Nel frattempo, Washington, Londra, Bruxelles e Tel Aviv hanno lanciato specifiche iniziative destabilizzanti “in modo da soffocare diplomaticamente, finanziariamente ed economicamente l’Iran”.
Il Congresso degli Stati Uniti ha deciso di intensificare il regime delle sanzioni:
“A Washington è emerso un parere favorevole (bipartisan) nel voler strangolare l’economia iraniana.” Il piano consiste nell’implementare un emendamento, progettato per “collassare l’economia iraniana”… rendendo praticamente impossibile la vendita del petrolio di Theran “(Tom Burghardt, Target Iran: Washington Countdown to War, Global Research, dicembre 2011).. :
Questa nuova ondata di proclami diplomatici insieme alla minaccia di sanzioni economiche ha contribuito anche ad innescare un alone di incertezza nel mercato del greggio, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’economia globale.
Nel frattempo, i media corporativi hanno rinnovato la loro propaganda relativa al presunto programma nucleare iraniano.
In un recente sviluppo, di cui si fa appena menzione nei media americani, il presidente Barack Obama ha incontrato privatamente ( il 16 dicembre), il Ministro della Difesa israeliano Ehud Barak. L’incontro si è tenuto alla periferia di Washington DC presso l’Hotel Gaylord, National Harbor, Maryland, sotto gli auspici della Union for Reform Judaism.
L’importanza di questo fugace incontro privato, sotto gli auspici dell’URJ, non deve essere sottovalutato. I rapporti suggeriscono che il meeting tra Barack Obama ed Ehud Barak fosse incentrato per la maggior parte sulla questione di un attacco USA-Israele contro l’Iran.
Scrivendo su Haaretz, l’analista politico israeliano Amir Oren ha descritto la riunione come un potenziale “semaforo verde” per lanciare una guerra totale contro l’Iran:
“E’ possibile che l’incontro, di Venerdì scorso, tenutosi presso l’Hotel Gaylord al National Harbor, nel Maryland, tra il presidente americano Barack Obama e il ministro della Difesa Ehud Barak verrà ricordato nella storia di Israele come il momento in cui Barack O. diede il via libera ad E. Barak – nel bene e nel male – di attaccare l’Iran? L’evento potrebbe essere visto come una sorta di flashback dei discorsi tra il ministro della Difesa Ariel Sharon e il Segretario di Stato Alexander Haig a Washington nel maggio del 1982, che diede origine alla (erronea) impressione che gli Stati Uniti avessero una intesa con Israele per muovere guerra al Libano … No sign U.S. has given Israel green light to strike Iran – Haaretz Daily Newspaper | Israel News
Dopo questo incontro privato, Obama ha partecipato alla Biennale Plenaria della Union For Reform Judaism, rassicurando il suo pubblico che “la cooperazione tra i nostri eserciti [e servizi segreti] non è mai stata più forte.”
Obama ha sottolineato che l’Iran è una “minaccia per la sicurezza di Israele, degli Stati Uniti e del mondo … Ed è per questo che la nostra politica è stata assolutamente chiara: Siamo determinati a impedire che l’iran entri in possesso di armi atomiche … Ed è per questo …che abbiamo imposto le sanzioni più pesanti che il regime abbia mai sopportato …. Ed è per questo che, vi assicuriamo, non escluderemo nessuna opzione “(Trascrizione di President Obama Union for Reform Judaism Speech Video Dec. 16. 2011: Address at URJ Biennial, 71st General Assembly)..
VERSO UN ATTACCO COORDINATO USA-ISRAELE CONTRO L’IRAN?
Nelle ultime settimane, i tabloid nei media statunitensi, sono stati letteralmente tappezzati di propaganda sul tema con dichiarazioni di Hillary Clinton e del segretario alla Difesa Leon Panetta. Panetta ha lasciato intendere, tuttavia, “che Israele non dovrebbe prendere in considerazione un’azione unilaterale contro l’Iran” sottolineando “che qualsiasi operazione militare contro l’Iran da parte di Israele deve essere coordinata con gli Stati Uniti e avere il suo sostegno”. (Dichiarazione di Panetta del 2 dicembre presso il Centro Saban)
LA MINACCIA DI UNA GUERRA NUCLEARE CONTRO L’IRAN
L’affermazione “nessuna opzione esclusa” fa capire che gli Stati Uniti non solo prevedono un attacco all’Iran, ma che questo attacco potrebbe includere l’uso di armi nucleari con una capacità esplosiva che varia da un terzo e sei volte la bomba di Hiroshima. Tutto ciò come rappresaglia nei confronti dell’inesistente programma iraniano per la costruzione di armi atomiche.
Mentre l’Iran non possiede armi nucleari, ciò che viene raramente riconosciuto è che (ufficialmente) cinque Stati “non-nucleari”, tra cui Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia e Turchia hanno permesso agli Stati Uniti di dispiegare armi tattiche nucleari nelle loro rispettive basi militari. E’ previsto l’utilizzo di questo arsenale nucleare contro l’Iran.
Lo stoccaggio e il dispiegamento dei missili tattici B61 in questi cinque stati “non nucleari” ha come scopo l’acquisire bersagli in medio oriente. Inoltre, in conformità con i “piani d’attacco NATO”, queste bombe termonucleari B61 “bunker buster” (che esplode dentro il bunker solo dopo esservi penetrata sfondandone i muri) (conservate dagli stati “non nucleari”) potrebbero essere lanciate “contro obiettivi in Russia o nei paesi del Medio Oriente come la Siria e l’Iran” (citazione National Resources Defense Council, Nuclear Weapons in Europe febbraio 2005)
Mentre questi stati “non” nuclerari accusano Teheran di sviluppare armi atomiche, senza prova documentate, essi stessi possiedono capacità offensive nucleari, destinate a Iran, Siria e Russia. (Vedi Michel Chossudovsky, Europe’s Five “Undeclared Nuclear Weapons States”, Global Research, 12 febbraio 2010)
Israele è una minaccia alla sicurezza globale piuttosto che l’Iran.
Israele possiede 100-200 testate nucleari strategiche, che sono puntate sull’Iran.
Già nel 2003, Washington e Tel Aviv confermarono che stavano collaborando “al dispiegamento di missili da crociera Harpoon armati con testate nucleari nella flotta di sottomarini classe Dolphin israeliana.” (The Observer 12 ottobre 2003).
Secondo il generale russo Leonid Ivashov:
I circoli politici e militari israeliani fecero apertamente dichiarazioni sulla possibilità di attacchi missilistici e nucleari contro l’Iran dall’ottobre 2006, quando l’idea venne immediatamente sostenuta da G. Bush. Attualmente [2007] la tesi viene propagandata come “necessità”. Al pubblico viene fatto credere che non c’è niente di mostruoso riguardo tale possibilità e che, al contrario, un attacco nucleare è piuttosto fattibile. Presumibilmente, non c’è altro modo per “fermare” l’Iran. (General Leonid Ivashov, Iran Must Get Ready to Repel a Nuclear Attack, Global Research,, gennaio 2007)
Vale la pena notare che all’inizio del secondo mandato di Bush, il vice presidente Dick Cheney aveva accennato, senza mezzi termini, che l’Iran era “proprio in cima alla lista” dei nemici dell’America, e che Israele, “avrebbe bombardato per noi”, senza il coinvolgimento militare degli Stati Uniti e senza che ci fossero pressioni.
Nel contesto riportato sopra, l’analista politico e storico Michael Carmichael ha sottolineato l’integrazione e il coordinamento del processo decisionale degli eserciti americano e israeliano riguardo il dispiegamento di armi nucleari:
“Piuttosto che un attacco nucleare americano diretto contro i difficili obiettivi iraniani, ad Israele è stato dato il compito di lanciare un gruppo coordinato di attacchi nucleari che mirano a colpire le installazioni nucleari nelle città iraniane di Natanz, Isfahan e Arak. (Michael Carmichael, Global Research, gennaio 2007)
“Nessuna opzione verrà scartata”: cosa significa nel contesto della pianificazione militare? L’integrazione tra sistemi convenzionali e armi nucleari
Le regole e le linee guida che disciplinano l’uso delle armi nucleari dell’esercito americano sono state “liberalizzate” (“deregolamentate” in relazione a quelle in vigore durante la Guerra Fredda). La decisione di usare armi nucleari tattiche contro l’Iran non dipende più dal comandante in capo, vale a dire il presidente Barack Obama. Si tratta di una decisione strettamente militare. La nuova dottrina afferma che il Comando, il Controllo, e il Coordinamento (CCC) per quanto riguarda l’uso di armi nucleari dovrebbe essere “flessibile”, permettendo così ai vari comandi in battaglia di decidere quando e se utilizzare le armi nucleari:
Conosciuta ufficialmente aWashington come “Joint Publication 3-12”, la nuova dottrina nucleare (Doctrine for Joint Nuclear Operations (DJNO) (marzo 2005)), chiede di “integrare gli attacchi nucleari con quelli convenzionali” sotto un comando unificato, “integrato” Commando e Controllo (C2).
In gran parte descrive la pianificazione della guerra come un processo di gestione decisionale, in cui gli obiettivi militari e strategici vanno raggiunti, attraverso un mix di strumenti, con poca preoccupazione per le perdite umane.
Ciò significa che se venisse lanciato un attacco all’Iran, le armi nucleari tattiche sarebbero parte integrante dell’arsenale.
Da un punto di vista decisionale, “nessuna opzione esclusa” significa che l’esercito applicherà “l’uso più efficiente possibile della forza”. In questo contesto, le armi nucleari e convenzionali sono parte di ciò che il Pentagono chiama “la cassetta degli attrezzi”, dalla quale i comandanti militari possono scegliere gli strumenti di cui hanno bisogno in conformità con le “circostanze in costante cambiamento” del “teatro di guerra”. (Vedi Michel Chossudovsky, Is the Bush Administration Planning a Nuclear Holocaust? Global Research, 22 febbraio 2006)
“Una volta che è stata scelta l’opzione militare (ad esempio attacchi aerei contro l’Iran), i comandanti in battaglia hanno un grado di latitudine. Ciò significa che una volta che la decisione presidenziale viene presa, l’USSTRATCOM in collegamento con i comandanti sul campo di battaglia può decidere il targeting e il tipo di armi da utilizzare. Le armi nucleari tattiche sono ormai considerate come parte integrante dell’arsenale di guerra. In altre parole, le armi nucleari sono diventate “parte della cassetta degli attrezzi”, usate nei teatri di guerra convenzionali. Targeting Iran, Is the US Administration Planning a Nuclear Holocaust Global Research, febbraio 2006)
L’INTEGRAZIONE DI GUERRA NUCLEARE E CONVENZIONALE
Di massima rilevanza per l’attacco programmato contro l’Iran, i documenti militari Usa puntano verso l’integrazione delle armi convenzionali e nucleari e l’uso di armi atomiche su base preventiva nei teatri di guerra.
Questa proposta di “integrazione” dei tradizionali sistemi di armi nucleari viene per la prima volta formulata nel 2003 sotto il nome di CONPLAN 8022. Quest’ultimo viene descritto come “un concept plan per l’utilizzo rapido del potenziale bellico nucleare, convenzionale, per distruggere, preventivamente se necessario, “obiettivi urgenti “in tutto il mondo [tra cui l’Iran]. (Vedi Michel Chossudovsky,US, NATO and Israel Deploy Nukes directed against Iran, , Global Research, 27 settembre 2007). Coordinato dal Comando Strategico degli Stati Uniti, il CONPLAN è diventato operativo all’inizio del 2004. (Robert S. Norris and Hans M. Kristensen, Bulletin of Atomic Scientists).
Il CONPLAN apre un vaso di Pandora militare. Si offusca la linea di demarcazione tra armi convenzionali e nucleari. Si apre la porta per l’uso preventivo di testate atomiche “ovunque nel mondo”
IL PUBBLICO NON VIENE SENSIBILIZZATO SULL’ARGOMENTO
La “comunità internazionale” ha approvato un attacco all’Iran in nome della pace nel mondo.
“Rendere il mondo più sicuro” è la giustificazione per lanciare un’operazione militare che potrebbe potenzialmente causare un olocausto nucleare.
Mentre si può concettualizzare la perdita di vite umane e distruzione, derivante dalle attuali guerre in Iraq e in Afghanistan, è impossibile comprendere appieno la devastazione che potrebbe derivare da una terza guerra mondiale, l’utilizzo di “nuove tecnologie” e di armi avanzate, comprese le armi nucleari, finchè tutto ciò non si verifica e diventa reale.
I media corporativi sono coinvolti nelle operazioni di insabbiamento, bloccando così il flusso delle informazioni allo stesso modo dei dibattiti su questi preparativi di guerra. La guerra contro l’Iran ed i pericoli di una escalation non vengono considerati da “prima pagina”. I mainstream media stanno evitando di approfondire le analisi e i dibattiti sulle implicazioni di questi piani di guerra.
L’Iran non costituisce una minaccia nucleare.
Nelle parole del generale Ivashov, “Al pubblico viene detto che non ci sarà nulla di mostruoso in tutto ciò”. Le armi nucleari sono “parte della cassetta degli attrezzi”.
Un attacco all’Iran avrebbe conseguenze devastanti, scatenando una guerra nelle zone del Mediterraneo Orientale arrivando fino all’Asia Centrale, che potrebbe condurre l’umanità in uno scenario da terza guerra mondiale.
L’amministrazione Obama rappresenta una minaccia nucleare.
La NATO costituisce una minaccia nucleare
Cinque stati europei “non-nucleari” (Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Turchia) con armi tattiche nucleari dispiegate sotto il comando nazionale, da utilizzare contro l’Iran costituiscono una minaccia nucleare.
Il governo israeliano del primo ministro Benjamin Netanyahu, non solo costituisce una minaccia nucleare, ma anche una minaccia per la sicurezza del popolo d’Israele, che verranno mal considerati riguardo le implicazioni di un attacco USA-Israele contro l’Iran.
La compiacenza edell’opinione pubblica occidentale, tra cui segmenti del movimento anti-guerra degli Stati Uniti, è inquietante. A livello politico, nessuna preoccupazione è stata espressa per le probabili conseguenze di un attacco USA-NATO-Israele contro l’Iran, usando armi nucleari contro uno Stato non nucleare.
Tale azione si tradurrebbe “nell”impensabile”: un olocausto nucleare su gran parte del Medio Oriente.
Va notato che un incubo nucleare si sarebbe verificato anche se le armi nucleari non fossero state utilizzate. Il bombardamento degli impianti nucleari iraniani con armi convenzionali avrebbe contribuito a scatenare un disastro Chernobyl-Fukushima con un’estesa ricaduta radioattiva.
Chi c’è dietro “Occupy Wall Street”?
Una organizzazione di sinistra notoriamente corrotta che ha profondi legami con il presidente Barack Obama è il deus ex machina del movimento nazionale per la “fine della segregazione economica” e l’ingiustizia sociale negli Stati Uniti.
Meglio conosciuta come “Occupy Wall Street”, la chiassosa protesta ha ricevuto un bel po’ di tradizionale copertura mediatica in tutto il mondo. Oltre a New York, altre marce dirompenti si sono svolte in importanti città degli Stati Uniti come Los Angeles, Seattle, Miami e Boston ed altre sono in programma per i prossimi giorni.
Tra gli obiettivi c’è quello di ottenere che le grandi banche smettano di depredare i poveri e le persone di colore, secondo l’organizzatore del ramo delle proteste di Boston. L’evento, promosso come “Take Back Boston”, è stato organizzato da decine di gruppi e di comunità locali che sostengono che le grandi banche “si accaniscano contro le persone povere e quelle di colore.” Questo è il risultato dei moltissimi pignoramenti avvenuti nelle zone urbane.
Tra gli organizzatori del Take Back vi è uno spinoff della Association of Community Organizations for Reform Now (ACORN). Quest’ultima è implicata pesantemente in uno scandalo per frode e una serie di altri capi di imputazione, non è però scomparsa come si pensa ha semplicemente cambiato nome. Judicial Watch ha recentemente pubblicato un rapporto speciale (“The Rebranding of ACORN”) sulla trasformazione dell’organizzazione in vari spin-off e gruppi affiliati.
In questo caso particolare, gli uffici della ACORN di Boston sono stati semplicemente rinominati “New England United 4 Justice”. Lo stesso gruppo corrotto, lo stesso obiettivo e lo stesso presidente, ma con un nome diverso. Guidato da Maude Hurd, l’ex presidente della ACORN e ACORN Housing, New England United 4 Justice promuove la “giustizia sociale” per le “famiglie a basso e moderato reddito.” Il gruppo cerca anche di educare il pubblico sui temi della giustizia sociale e sulle esigenze delle famiglie della classe medio/bassa.
Questo rebranding della ACORN ha permesso di aggirare un divieto del Congresso risalente al 2009 che impediva di sfruttare i finanziamenti federali. Qualche mese fa un’inchiesta del Judicial Watch trovò che l’amministrazione Obama aveva permesso la reincarnazione dell’ACORN chiamandola “Affordable Housing Centers of America” (AHCOA) (AHCOA) supportandola con 79.819 $ per “combattere le discriminazioni e gli abusi sui prestiti”.
OCCUPY WALL STREET: PSYOP
Chiaramente una messa in scena molto ben finanziata, composta prevalentemente da idealisti che pensano di odiare il governo, ma che in realtà stanno facendo lui un favore. Quando ho visto Michael Moore partecipare all’evento, è diventato fin troppo evidente. Questa è fondamentalmente una protesta filo-socialista, filo-governativa contro il cosiddetto capitalismo e Wall Street. Non è contro il sistema monetario o gli psicopatici che lo manovrano, di cui queste persone non ne sanno nulla perch il “The Huffington Post” non ne parla.
Eventi come questo hanno lo scopo di alimentare la dialettica e portare le persone fuori strada, lontano dal grande quadro che trascende tutta le stronzate politiche della sinistra / destra e i piccoli tira e molla e battibecchi vengono usati per distrarre e disorientare le masse.
L’esito delle attuali turbolenze economiche vede l’emergere di una valuta mondiale. Poiché la situazione economica si deteriora, non solo in America ma in tutto il mondo, i “controllori” tramite i loro mezzi di comunicazione devono distogliere l’attenzione della gente dalla vera fonte del problema. Wall Street è un comodo capro espiatorio perché simboleggia non solo il capitalismo americano, ma anche il periodo storico del capitalismo. Wall Street è solo la facciata per i cartelli delle banche private che operano fuori Londra, esso in realtà è il centro finanziario del mondo.
Tutti i sistemi finanziari sono delle gerarchie, che vengono utilizzate da una ristretta elite per controllare i molti che sono ignari di ciò che sia il denaro, denaro che in questi giorni è semplicemente carta senza valore (o più spesso semplicemente, numeri immessi in un computer) che ha valore solo perchè è la base dove il sistema si appoggia. Ciò che la maggior parte del pubblico non capisce è che il capitalismo e il socialismo sono teste della stessa idra. Sono agli estremi opposti dello spettro della dialettica, ma vengono controllati da dietro le quinte dalla stessa mano nascosta per un determinato tornaconto.
La gente spesso accusa Obama di essere un socialista, il che è ridicolo, perché, anche se lo fosse, rimane una marionetta delle élite finanziarie e societarie che gestiscono l’America sotto il velo (illusorio) della democrazia. E’ semplicemente il frontman di un’agenda che non cambia mai, a prescindere da chi è in carica o da quale partito politico in mano alle corporazioni essi provengano. E’ importante però sapere esattamente che cosa è il socialismo, che è un termine spesso abusato, piuttosto arcaico e politicizzato da persone dialetticamente di destra. Il socialismo è semplicemente il capitalismo monopolistico controllato dallo stato. Il sistema che abbiamo oggi non è né puro capitalismo né puro socialismo. Si tratta di un ibrido di ultra capitalismo ultra, del socialismo fabiano, e del corporativismo, che viene spesso definito la “la terza via”. Quest’ultimo è il sistema finanziario del futuro, che sarà molto più pianificato, con una economia controllata per una società ordinata e spiata costantemente da un Grande Fratello che riveste di giorno in giorno un ruolo sempre più importante nella vita di molti cittadini. Basta aprire gli occhi e dare un’occhiata in giro.
ANONYMOUS AMMETTE CHE QUALCUNO SI SPACCIA PER LUI
Recentemente qualcosa di molto inquietante è venuto alla nostra attenzione. È necessario prendere tutte le informazione e le comunicazioni attribuite ad Anonymous con i guanti. Considerare tutto.
L’operazione “Occupy Wall Street” è una stronzata! Si tratta di una falsa operazione messa in piedi dalle forze dell’ordine e dalle agenzie di crimine informatico al fine di minare il movimento Occupy Wall Street. Si propone di utilizzare strumenti LOIC che hanno difetti ben conosciuti.
Anonymous non vi direbbe mai di usare LOIC – Non dopo gli arresti e gli insuccessi dell’operazionePayback. Anonymous non avrebbe attaccato l’NYSE durante un giorno di vacanza – Si potrebbe anche discutere se Anonymouse avrebbe mai attaccato l’NYSE. Siate cauti amici!
Siamo Anonymous
Siamo una Legione
Non Perdoniamo
Non dimentichiamo
Aspettateci
Diffidate delle imitazioni!
I CAPITALISTI CREANO UN SITO FAKE DI OCCUPY WALL STREET
La “mano invisibile” del capitalismo starebbe quindi mostrando il dito medio ai manifestanti di Occupy Wall Street. L’NPR riporta “Un sito apparentemente falso che usa il motto ‘Occupy Party’ per vendere annunci pubbliciari”, che stona leggermente di fronte ai manifestanti anti – banche.
Il sito dall’aspetto professionale riporta un patriottico blu, una foto della Costituzione degli Stati Uniti e le immagini di un bel gruppo di giovani sorridenti, non radicali che sventolano le bandiere degli Stati Uniti. Ma il sito non ha nulla a che fare con il nascente movimento di ispirazione giovanile e il dominio – occupyparty.org – è stato registrato in Australia.
Illuminati: Le origini di Obama
“Il padre e la madre di Obama avrebbero dovuto incontrarsi ad un corso di russo all’Università delle Hawaii, nel 1960. L’immagine qui sopra, però, mostra Barack Obama Sr. essere accolto dal suo futuro suocero, Stanley Dunham, a Honolulu nel 1959. Vennero fotografati in piedi uno accanto all’altro con qualcuno, da dietro e in mezzo a loro, che fa il segno della V con le mani.”
Nel 1992, a una cena a Mosca, Tom Fife sentì per la prima volta il nome di “Barack”. Uno zelante comunista gli disse che questo bambino era stato previsto dalla cabala deglii illuminati comunisti perchè diventasse il primo presidente nero degli Stati Uniti:
“Sì, è vero. Queste non sono mere chiacchiere. E’ già nato e sta venendo educato in modo che un giorno, possa diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti. Rimarrete colpiti dal fatto che ha studiato nelle migliori scuole, dove per altro hanno studiato anche gli altri presidenti. Non mi credi, ma tutto quello che ho detto è reale e conosco anche il suo nome, Barack. Sua madre è bianca e americana e suo padre è un nero dell’Africa. Esatto, un cioccolatino! E lui sarà il tuo presidente “.
L’affermazione “E ‘già nato” fa sembrare che la sua nascita fosse stata progettata.
Barack Obama, Jr. è il prodotto di una madre americana e di un padre keniota. Ma come hanno fatto questi 2 piccioncini ad incontrarsi? La storia ufficiale, spiega che si incontrarono casualmente in una classe di lingua russa. Ma l’immagine qui sopra mostra che il nonno di Obama salutò il padre dello stesso all’aeroporto nel 1959. Si ritiene inoltre che la madre di Barack Obama, Stanley Ann Dunham e suo padre, Stanley Armour Dunham, lavorassero entrambi per la CIA.
Perché gli Illuminati avrebbero scelto Barack Obama Sr. (a sinistra) come padre del futuro primo presidente di colore degli Stati Uniti? Chi era costui?
Secondo Wikipedia:
“Nel 1959, Obama Sr. ricevette una borsa di studio in economia, attraverso un programma organizzato [appoggiato dalla CIA] dal leader nazionalista Tom Mboya. Il programma offrì l’opportunità di studiare a livelli occidentali per i migliori studenti del Kenya. I primi sostenitori finanziari del programma inclusero [ le pedine degli Illuminati] Harry Belafonte, Sidney Poitier, Jackie Robinson, ed Elizabeth Mooney Kirk, una letterata che fornì la maggior parte del sostegno finanziario nei primi anni di Obama Sr. negli Stati Uniti, secondo gli archivi di Tom Myoba presso la Stanford University … Quando Obama Sr. partì per l’America, lasciò in Africa suo figlio, Roy, e la sua giovane moglie, Kezia, che era incinta della loro figlia, Auma “.
Chi era Elisabetta Mooney Kirk? Era della CIA?
Wikipedia continua:
“Nel settembre del 1959, Obama senior si iscrisse all’Università delle Hawaii a Manoa, Honolulu diventando il primo Africano a frequentare quell’univeristà. … Nel settembre del 1960, Obama senior incontrò Stanley Ann Dunham in un corso base di lingua russa presso l’Università di Hawaii. Dunham abbandonò l’Università delle Hawaii, dopo il semestre autunnale 1960 essendo rimasta incinta, mentre Obama Sr. proseguì nella sua formazione. Obama Sr. sì sposò con la Dunham a Wailuku sull’isola hawaiana di Maui, il 2 febbraio 1961. Disse finalmente alla Dunham del suo precedente matrimonio in Kenya e che aveva divorziato – cosa che la donna scoprì essere una bugia tempo dopo “.
Stanley Ann Dunham e Barack Obama, Sr. sono stati scelti dagli Illuminati come futuri genitori del presidente nero. Dunham padre era un lontano cugino di sei precedenti presidenti. Essendo lei una donna bianca avrebbe schiarito la pelle del neonato rendendolo più attraente agli elettori americani. Barack Obama Jr. nacque il 4 Agosto 1961. Rimane però la domanda: Perché Barack Obama è del Kenya?
OTTIMI GENI
Una possibile spiegazione è che Barack Obama Sr. (1936-1962) fosse il nipote di Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti tra il 1901-09. Dopo aver concluso la sua presidenza nel 1909, Roosevelt si avventurò in un anno di safari nella British East Africa, per conto del Smithsonian Institute e il National Geographic.
Al volgere del secolo scorso, il protettorato della British East Africa era considerato un “hot spot” per l’elite europea. E’ ragionevole pensare che molti gentiluomini europei siano tornati a casa in Europa o negli Stati Uniti, lasciando dietro di sé un piccolo segreto “nero”? L’elite globale avrebbe fatto buon uso di alcuni di questi bambini. Coloro che si sarebbero dimostrati promettenti avrebbero potuto essere utilizzati per gestire gli stati africani emergenti.
Forse uno di quei bambini “segreti” sarebbe stato un candidato idoneo per una nazione non-africana? Della serie i piani a lungo termine degli illuminati. Il Frankestein Nero è solo uno dei tanti esempi.
Nel tentativo di costruire il primo presidente nero d’America, gli Illuminati potrebbero avere organizzato un “matrimonio” per il nipote kenyota di Theodore Roosevelt.
AHabiba Akumu Obama, a sinistra, nota anche come Akumu Nyanjoga (c.1918-2006) fu la nonna paterna di Barack Obama. Obama scrisse che fu un matrimonio infelice e che la nonna abbandonò marito e figli, successivamente si risposò e si trasferì in Tanzania.
La tribù Luos assegna i nomi a seconda delle circostanze della nascita e Akumu significa “nascita misteriosa”.
Prese il nome Habiba dopo la sua conversione all’Islam. Questa fotografia la ritrae mentre tiene in grembo il figlio, Barack sr. E’ sulla copertina del libro delle memorie del presidente Obama!
Fu Akumu “nascita misteriosa” la figlia di Teddy Roosevelt?
Il problema forse risiede nell’età. Era davvero nata nel 1918? TR visitò il Kenya nel 1909. Che in realtà fosse nata nel 1910? La foto a sinistra è stata probabilmente presa nel 1938. Assomiglia più a una donna di 20 anni o di 28 anni??
Qualunque sia la verità, Barack Obama Sr. potrebbe essere stato scelto per generare il futuro Presidente. La domanda è: perché lui? Era nipote di TR, o c’è un altro motivo?
1 maggio, Beltane: Bin Laden sacrificio rituale occulto
Dopo l’annuncio della morte di Bin Laden, centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca cantando “USA! USA! “.
E ‘in momenti come questi che si traccia una linea tra i pensatori critici e quelli che si fanno ingannare dai mucchi di stronzate propinate dai media, tra quelli che capiscono la complessità di una situazione e di chi preferisce non sapere, tra coloro che comprendono i motivi di fondo delle élite e quelli che vannno per le strade a cantare “USA! USA! “.
La sera del 1 ° maggio 2011, la dichiarazione di Barak Obama fù trionfale e festosa. Sostenne che, con la morte di Osama Bin Laden, “giustizia è stata fatta”. Il coro dei media fù altrettanto celebrativo: “E ‘un grande giorno per l’America e il mondo” … “La più grande notizia dall’11 settembre ” … “Ricorderemo tutti esattamente dove eravamo quando abbiamo sentito questa notizia “… L’intero “evento” è stato artificiosamente gonfiato, esagerato e glorificato.
Dovrebbe, la morte di un uomo, scaturire tale felicità e festosità? Da quando siamo caduti in una tale barbarie? Perchè è stato lui a perpetrare il piano dell’11 settembre? Anche perchè ha fatto implodere il WTC 7? Accidenti a te Osama e alla tua squadra di ingegneri!
Vi risparmierò l’intero discorso sul fatto che l’11 settembre è stato un inside job, che io sappia la maggior parte dei lettori di questo sito ne sono fin troppo consapevoli. E allora perché dovremmo preoccuparci se Bin Laden è morto o no? È davvero morto? È morto nove anni fa? Chi lo sa veramente? Stiamo vivendo in un’epoca di eventi generati dai media, artificiosamente, completamente inscenati e calcolati. Perchè, allora annunciare la sua morte la sera del 1 maggio? Perché era il sacrificio richiesto, nel “periodo più magico dell’anno”.
BELTANE
Falò durante il Festival di Beltane nel 2004
L’1 maggio (o in americano anche May Day), è stato considerato da diverse culture come una festa importante – soprattutto nei circoli occulti a causa degli allineamenti celesti. Nella tradizione degli Illuminati, è considerato come il secondo giorno più importante dell’anno. Infatti, l’Ordine degli Illuminati di Baviera venne fondato il 1 ° maggio 1776.
In Europa, è chiamata la festa di Beltane, una celebrazione antica gaelica della sessualità, della fertilità … e dei sacrifici di sangue.
“Presumibilmente, i sacrifici degli animali sarebbero avvenuti ogni Beltane per assicurare la fertilità dei raccolti, tuttavia, ogni cinque anni i Celti delle Highland avrebbero sacrificato gli esseri umani, il gruppo di sacrificati era costituito da criminali condannati e da prigionieri di guerra. Essi avrebbero dovuto essere stati sacrificati dai Druidi, anche se le modalità della loro morte varierebbero. Molti sono stati presumibilmente uccisi dalle frecce, ma le descrizioni dei Celti Gallici descrive grandi falò dove venivano bruciati all’interno di giganteschi uomini di vimini “.
– Fonte
Le origini della festa di Beltane si può far risalire alla celebrazione del Dio sumero Enlil – che è noto a noi come Baal. Il nome di Beltane (pronunciato “B’yal-t’n”) si dice provenire dalla parola Baal. Le celebrazioni della festa di Beltane sono molto simili agli antichi riti che celebravano Baal.
“Nella tradizione medio-orientale, Baal venne ucciso e scese negli inferi, dopo di che fù riportato in vita da parte dei poteri della sua sorella-amante, Anat. Baal è dunque associato con i cicli stagionali e l’arrivo della primavera e dei raccolti. Ciò si è riflesso nel festival di Beltane, culminato con il matrimonio simbolico del Dio inverno e Dea primavera (o il re dell’inverno e la regina di maggio). La regina di Maggio, nei festival, rappresentava la figura di madre terra. La parola Baal significa signore o marito. In inverno nell’accoppiamento di Re e Regina di Maggio, terra e cielo vengono riuniti, la fertilità e la vita vengono simbolicamente riaccese negli animali, nelle persone e nella natura “.
– Jane Adams, The Selected Papers di Jane Adams
“Attraverso l’analogia e attraverso la convinzione che si possano controllare o farsi aiutare le forze della natura grazie alla pratica della magia, particolarmente la magia di tipo simpatetico, la sessualità potrebbe caratterizzare una parte del culto di Baal e di Ashtart. Allusioni post-esiliche al culto di Ba ʿ al Pe’or suggeriscono che prevalevano le orge. Sulle cime di colline e montagne fiorì il culto dei donatori dell’accrescimento, e “sotto ogni albero verde” veniva praticato il libertinaggio necessario a garantire l’abbondanza dei raccolti. Il sacrificio umano, bruciare l’incenso, esercizi violenti ed estatici, gli atti cerimoniali di inchinarsi e baciare, la preparazione dei dolci sacri (vedi anche Asherah), appaiono tra i reati denunciati dai profeti dopo l’esilio, e mostrano che il culto di Ba’Al (e ʿ Ashtart) includono elementi caratteristici del culto semitico (e non semitico) nel mondo, anche se collegati ad altri nomi “.
– W. Smith Robertson e George F. Moore, Baal
Le antiche credenze e i rituali sono una parte intricata delle pratiche occulte degli Illuminati di oggi. Da quando il loro simbolismo e modus operandi, si stanno lentamente infondendo nella società, i loro rituali segreti vengono condotti su scala mondiale. La popolazione in generale diventa partecipe sorpresa delle loro feste occulte.
CONCLUDENDO
I Mujaheddin sono stati reclutati e formati alla fine degli anni ’70 da Zbigniew Brzezinski, dall’United States National Security Advisor di Jimmy Carter (Brzezinski è oggi il principale consigliere per la politica di Obama). Il gruppo militare fu addestrato dagli Stati Uniti al fine di respingere le forze russe dall’Afghanistan. Bin Laden è stato addestrato dalla CIA per combattere i comunisti e
i talebani che sono un prodotto secondario di questo “movimento” creato dagli Usa.
Dalla caduta dell’Unione Sovietica, Bin Laden e i suoi talebani sono stati a servizio di una nuova agenda: l’invasione dei principali paesi del Medio Oriente con il pretesto di una “guerra al terrore “. Nel 2001, circa 15 minuti dopo che il secondo aereo colpì il WTC, l’immagine di Bin Laden venne mostrata in televisione. Divenne la marionetta ideale e il perfetto boogey-man dell’amministrazione Bush. Questo capro espiatorio ha permesso l’indiscussa invasione dell’Afghanistan, dell’Iraq e anche l’emanazione dell’aberrazione chiamata Patriot Act.
Nel 2011, l’utilità di Bin Laden per l’Agenda ha fatto il suo corso e l’amministrazione Obama aveva bisogno di un exploit per incrementare i propri rating di sondaggio fino alle prossime elezioni. Di conseguenza, il 1 ° maggio 2011, è stata annunciata la morte di Bin Laden con toni di trionfo e giubilo. Attraverso il network formato da CNN, l’NBC, la CBS, l’ABC e FOX, milioni di telespettatori hanno gioito per la morte di uomo nella stessa maniera in cui le culture antiche si rallegravano per l’offerta di sacrifici umani a Baal. In una versione semplicistica, politicizzata e “Illuminati-friendly” del Festival di Beltane, le masse hanno celebrato il sacrificio rituale di un uomo e, senza nemmeno rendersene conto, partecipavano a una delle feste più importanti degli Illuminati.
Bin Laden, vivo morto X
Winston Churchill espresse giustamente un concetto “la bugia fa a tempo di percorrere mezzo mondo prima che la verità riesca ad infilarsi i pantaloni”. Lo disse prima dell’invenzione della televisione. Sicuramente prima della tv via cavo 24/24 h e della moderna tecnologia globale in grado di comunicare quasi istantaneamente le notizie.
Il proverbio sopra si applica all’ultima bugia di Obama, annunciata alle 11:35 PM EDT riguardo bin Laden, dicendo:
“Stanotte, posso riferire al popolo americano e al mondo che gli Stati Uniti hanno condotto una operazione che ha portato alla morte di Osama bin Laden, il leader di al Qaeda, oltre che un terrorista responsabile della morte di migliaia di uomini, donne, e bambini “.
Mettendo in luce l’11 settembre, ha discusso minuziosamente di tutto, tranne che della verità. Folle in festa davanti alla Casa Bianca, al Times Square e al “ground zero” si rallegrano nella mezzanotte, credendo tranquillamente ad una bugia.
Il 1 ° maggio, i giornalisti del New York Times, Peter Baker, Helene Cooper e Mark Mazzetti titolano, “Bin Laden è morto”
Sempre nello stesso articolo troviamo riportate le parole di Obama: “la mente del più devastante attacco sul suolo americano nell’epoca moderna e l’uomo più braccato del mondo”, l’annuncio della morte è stato dato domenica sera, con il motto “giustizia è fatta”.
Più che da reporter, da cheerleaders, Baker, Cooper e Mazzetti esprimono il loro parere scrivendo che la sua morte è “un momento cruciale nella lotta americana contro il terrorismo, un colpo simbolico essendo d’accordo sulla necessità della persecuzione di di coloro i quali hanno attaccato New York e Washington settembre 11, 2001. ”
Il capodanno è arrivato in anticipo quest’anno in america, festeggiando una bugia, il “gregge disorientato” è stato nuovamente sedotto dall’inganno presidenziale.
Un editoriale dell’USA Today intitolato, “Alla fine, bin Laden è morto”, dice:
“Potrebbero esserci parole più soddisfacenti?”
Il Boston Globe ha evidenziato “un momento di unità” dopo quasi un decennio di guerra, definendo l’annuncio di Obama una “la rivendicazione di una caccia all’uomo che ha coinvolto due amministrazioni presidenziali, oltre che numerose agenzie e innumerevoli agenti dei servizi segreti”.
AP cita Bill Clinton dicendo:
“Mi congratulo con il presidente, il team di sicurezza nazionale e con i membri delle nostre forze armate che hanno condotto Osama bin Laden alla giustizia, dopo più di un decennio di attacchi micidiali organizzati da Al Qaeda”.
John Boehner (R. OH) annuncia: “una grande notizia …”
Nancy Pelosi lo ha definito “storico”.
Il leader democratico in senato, Harry Reid, “(ri)afferma la nostra determinazione a sconfiggere le forze del terrorismo colpevoli degli omicidi dell’11 settembre (9 / 11 vittime) e di migliaia di altri in tutto il mondo.”
Aspettatevi altre cheerladers scatenate, con reportage manipolati dai media, mentre fanno ciò che sanno fare meglio: fornire una notizia sterilizzata e manipolata, non la verità.
SEPARARE LA REALTA’ DALLA FINZIONE
Dopo l’11 settembre 2001, bin Laden è diventato il “Nemico Numero Uno”, la più grande “minaccia alla sicurezza” americana. Infatti, se non fosse esistito, lo avrebbero inventato per vantaggio politico.
Nel marzo del 1985, dopo che Ronald Reagan ha firmato la National Security Decision Directive (NSDD) 166 arma i Mujahideen afghani, l’Inter Services Intelligence (ISI) assume bin Laden per combattere le forze afghane sovietiche come risorsa della CIA. Venne chiamato “Nemico Numero Uno”, usandolo vantaggiosamente in entrambe le occasioni.
David Ray Griffin ha scritto dei libri sull’11 settembre, tra cui “The New Pearl Harbor”, “The 9 / 11 Commission Report”, “9 / 11 e American Empire”, “9 / 11 contradictions”, “Mysterious Collapse of World Trade Center 7, e “Osama Bin Laden: Dead of Alive?”
In un articolo del 2009 sul Global Research, porta argomenti per 2 prove:
(1) Prove obiettive della sua morte:
Dopo il 13 dicembre 2001, i suoi messaggi intercettati regolarmente si sono interrotti.
Il 26 dicembre 2001, secondo un articolo del “giornale pakistano di riferimento”, un funzionario di primo piano dei talebani ha detto di aver partecipato al suo funerale.
Bin Laden, infatti, era malato gravemente ai reni. Nel settembre 2001, il giornalista della CBS News, Dan Rather riferì che fù ricoverato in un Rawalpindi, un ospedale pakistano, il 10 settembre 2001, inolte il giornale Le Figarò dichiara:
“Dubai …. era il luogo di un incontro segreto tra Osama bin Laden e l’agente locale della Cia in luglio (2001). Un partner dell’amministrazione dell’Ospedale americana sostiene che …. (bin Laden) rimase (nell’ospedale di Dubai ) tra il 4 e 14 luglio (e) ricevette visite da molti membri della sua famiglia, così come da sauditi ed Emirati di primo piano. (Durante lo stesso periodo), l’agente locale della Cia, noto a molti a Dubai, è stato visto prendere (nell’ospedale), l’ascensore principale dirigendosi verso la stanza di bin Laden. ”
Nel luglio del 2002, la CNN riferì che le (sue) guardie del corpo erano state catturate nel febbraio dello stesso anno, aggiungendo: ‘Fonti ritengono che se le guardie del corpo fossero state catturate, bin Laden, l’uomo più ricercato del mondo, sarebbe ormai cadavere. ”
Infine, nonostante Washington offrisse $ 25 milioni di ricompensa per informazioni che portassero alla sua cattura o alla sua uccisione, nessuno si fece avanti.
(2) Testimonianze della sua morte:
Nel 2002, “persone influenti” sapevano che era morto inclusi:
– Il presidente Musharraf in Pakistan;
– Il Capo dell’antiterrorismo dell’FBI Dale Watson;
– Oliver North dicendo: “Sono certo che Osama è morto …. e con lui tutti gli altri ragazzi con cui ero in contatto”;
– Il presidente Karzai in Afghanistan;
– L’intelligence israeliana dicendo che i supposti messaggi di Bin Laden fossero falsi
– L’ISI” pakistana conferma, la morte di Osama bin Laden …. e imputa la volontà di nascondere la verità (da parte degli Americani) al fatto di voler usare la questione di al Qaeda e del terrorismo internazionale per invadere l’Iraq. ”
Altri elementi probatori includono un’ex agente della CIA, Robert Baer, che disse alla National Public Radio (NPR): “Certo che è morto!”
Successivamente, nel marzo 2009, ” Un ex funzionario del Foreign Service, Angelo Codevilla, pubblicò un saggio nell’American Spectator dal titolo ‘Osama bin Elvis'”, dicendo:
“Sette anni dopo l’ultima prova che (bin Laden) sia ancora in vita, ci sono più prove dell’esistenza di Elvis”.
Griffin ha anche affrontato l’argomento dei falsi messaggi video, dicendo che la tecnologia avanzata di oggi può ingannare gli esperti, ma non tutti.
Per anni, i nastri di bin Laden sono emersi in momenti strategicamente giusti. Si consideri quello di Venerdì 7 Settembre 2007 sorpresina pre 6° anniversario dell’11 settembre. Neal Krawetz della Hector Factor , un esperto di immagine digitale forense, ha detto che era pieno di difetti audio video e di scarsa qualità, un falso probabile.
Colpisce anche la barba di bin Laden, che era grigia nelle immagini recenti…in questa, diventa nera. Inoltre, vestiva con una camicia ed un cappello bianco, cosi come con un maglione giallo, lo stesso abbigliamento del video del 29 Ottobre 2004. Inoltre, l’angolazione della scrivania della telecamera e dell’illuminazione erano la stessa.
Krawetz osservò che “se si sovrappongono i volti nei video del 2004 e del 2007, di Bin Laden sono identici (non è quindi invecchiato).” Solo la sua barba era più scura, e il contrasto dell’immagine più adeguato. Vi sono state modifiche che mostano nel video giunzioni, almeno sei in tutto il video. Sembrava anche che l’audio fosse una composizione di più tracce mescolate ad hoc, rendendo Krawetz sospettoso del fatto che fosse stato usato un imitatore vocale.
UN COMMENTO FINALE
Chiare evidenze dimostrano che bin Laden è morto anni fa, probabilmente nel dicembre del 2001. Tuttavia, la vera informazione è stata nascosta per perseguire la “guerra al terrore”.
Come risultato, il “Nemico Numero Uno” è stato utilizzato per alimentare la paura come pretesto per le guerre imperiali in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, forse programmandone altre ancora, assieme a numerose “collaborazioni” in Somalia, Yemen, Bahrain, Palestina, Africa Centrale, Colombia , e altrove.
Griffin scrisse il suo libro su Bin Laden, nella speranza di accorciare queste inutili guerre. Ha anche portato allo scoperto “I nastri falsi di Bin Laden (usati come) una parte di una vasta operazione di propaganda …. favorendo la militarizzazione dell’America e la sua politica estera”, mentre le esigenze popolari sono state abbandonate nel dimenticatoio.
L’ultima bugia di Obama lascia invariata l’agenda imperialista della sinistra. Infatti, il suo annuncio tenta di rafforzare un improbabile sostegno pubblico per ciò che è chiaramente oggi impopolare, dicendo:
“Pensate di nuovo al senso di unità che prevaleva l’11 settembre”, esorta la gente a mostrarsi di nuovo a vivere la sua vità felicemente ignorando i danni che il militarismo ha provocato al benessere, alla libertà e al futuro della popolazione.
Aspettiamoci invece, nuovi finanziamenti per la guerra, Obama è indifferente ai bisogni del suo popolo come i repubblicani estremisti. Ed è pure un bugiardo incallito.
CableGate: I punti chiave
Afghanistan: Karzai e la corruzione
“Cables” da Karl Eikenberry, ambasciatore statunitense in Afghanistan, rivelano preoccupazione sia da parte degli Stati Uniti che da parte degli altri capi di stato stranieri circa l’idoneità nel governare del presidente Hamid Karzai.
In un “cable” del luglio 2009 pubblicato dal Guardian, il signor Eikenberry descrive Karzai come “un individuo paranoico che non ha familiarità con le basi del “Nation-building” e che è “troppo egocentrico “, egocentrismo che avrebbe fatto perdere lui il favore della comunità internazionale.
Ma viene anche considerato un “politico scaltro che vede se stesso come un eroe nazionalista”.
Diversi funzionari afgani e stranieri reputano Karzai come un “debole” che sta perdendo la sua influenza.
Il Signor Eikenberry scrive anche di una diffusa corruzione tra i funzionari afghani, citando come esempi le grandi quantità di denaro portate fuori dal paese.
In un rapporto dell’ottobre 2009, parla del fratello di Karzai, Ahmad Wali Karzai, definendolo come “palesemente corrotto e un trafficante di stupefacenti”, aggiunge inoltre che la richiesta di finanziamento del capo di stato per progetti su larga scala “deve essere studiata con una sana dose di scetticismo “.
Cina: Missili e Hacking
Nel novembre del 2007, gli Stati Uniti hanno esortato Pechino a fermare la spedizione di componenti per missili balistici della Corea del Nord all’Iran, secondo un “cable” pubblicato dal Guardian.
Le merci venivano spostate attraverso Pechino e Washington ha preteso una “risposta sostanziale” alla loro richiesta.
“Abbiamo valutato che il modo migliore per prevenire queste spedizioni in futuro è che le autorità cinesi prendano provvedimenti … che renderanno l’aeroporto di Pechino un punto per il trasferimento meno ospitale”, afferma il “cable”.
La Cina è stata citata in un altro “cable”, ha riferito il New York Times, riguardo alla preoccupazione per il suo presunto, crescente utilizzo della pirateria informatica su larga scala.
Il “cable” sostiene che la Cina dal 2002 ha assunto una rete di hacker ed esperti di sicurezza privata che sono riusciti ad accedere ai computer del governo degli Stati Uniti, a quelli delle imprese, a quelli degli alleati occidentali e a quelli del Dalai Lama.
Il “cable” cita un “contatto cinese” che ci dice che il governo cinese era il deus ex machina dietro l’hacking dei sistemi informatici di Google del paese, nel mese di gennaio.
Germania: Tecniche di persuasione
Nel 2004, un cittadino tedesco è stato rapito in Macedonia e presumibilmente portato in una prigione segreta della CIA. Gli agenti lo avevano scambiato per un sospetto di al-Qaeda.
Un “cable” del 2007 dall’ambasciata americana a Berlino spiega nel dettaglio gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti al fine di convincere la Germania a non emettere mandati di arresto internazionale per gli agenti della CIA coinvolti nella cattura.
In un resoconto di una riunione ad alto livello tra i funzionari statunitensi e tedeschi, i “cables” ci dicono che i diplomatici Usa “hanno sottolineato che la nostra intenzione non era quella di minacciare la Germania, ma piuttosto di sollecitare il governo tedesco nel pesare attentamente ogni passo in modo da evitare implicazioni che potrebbero danneggiare le relazioni con gli Stati Uniti “
Guantanamo
I “cables” sembrano rivelare le discussioni tra i vari paesi su come quest’ultimi si sarebbero comportati riguardo la vicenda dei prigionieri liberati dalla struttura di detenzione di Guantanamo Bay.
Alla Slovenia è stata offerta la possibilità di incontrare il presidente Barack Obama, se avesse accolto un prigioniero, mentre a Kiribati, nel Pacifico del Sud, vennero offerti milioni di dollari di incentivi. Bruxelles ha espresso ottimismo nell’accogliere i prigionieri in quanto potrebbe essere “un metodo a basso costo per il Belgio per assumere maggior importanza a livello europeo”.
Altri dispacci suggeriscono che Pechino si infuriò per il rifiuto degli Stati Uniti di inviare i prigionieri Uiguri da Guantanamo alla Cina, il loro ambasciatore in Kirghizistan chiamò questo atto “uno schiaffo in faccia”. La Germania e la Finlandia sono state presumibilmente messe in guardia da parte della Cina su un possibile danno bilaterale alle relazioni, qualora avessero accettato di prendere uno qualsiasi dei prigionieri.
L’attacco all’Iran
Molti leader arabi e i loro rappresentanti vengono segnalati in quanto esortarono gli Stati Uniti a condurre un attacco contro l’Iran per porre fine al sospetto programma nucleare.
In un telegramma dell’aprile del 2008, l’ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, ricordò le “frequenti esortazioni” del re Abdullah affinchè gli Stati Uniti attaccassero l’Iran.
L’ambasciatore Al-Jubeir riferì come il re volesse che gli Stati Uniti “tagliassero la testa al serpente”, il telegramma riferisce anche che il ministro degli esteri saudita era meno estremo, chiedendo infatti “solo” sanzioni più severe contro Teheran.
Durante un incontro tra il re Hamad bin Isa al-Khalifa del Bahrain e il generale americano David Petraeus, il re disse agli Stati Uniti che dovevano fermare il programma nucleare iraniano “con ogni mezzo necessario”.
“Il pericolo di lasciarlo proseguire è maggiore del pericolo che si potrebbe avere nel fermarlo”, citazione dal telegramma dell’ambasciatore Adam Ereli, datato novembre 2009.
In un telegramma del 2006, il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohammad bin Zayed, disse agli Stati Uniti che era fermamente convinto che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad “volesse scatenare una guerra contro di loro”.
Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha utilizzato un maggio 2009 visita di una delegazione del Congresso di Tel Aviv per avvertire che il tempo stava scadendo per fermare il programma nucleare iraniano.
“Barak ha stimato una finestra compresa tra sei e 18 mesi da oggi, in cui fermare l’Iran si doti di armi nucleari potrebbe essere ancora valida”, dice un cavo inviato a Washington l’ambasciatore degli Stati Uniti il mese successivo.
“Dopo di che, ha detto qualsiasi soluzione militare potrebbe causare un danno collaterale accettabile”.
Le due coree: Relazioni con la Cina
Pechino è sempre più insoddisfatta dal comportamento della Corea del Nord, ciò è dimostrato dall’avvertimento di una ambasciatore cinese che giudica il programma nucleare di Pyongyang “una minaccia alla sicurezza del mondo intero”.
Secondo i vertici della Corea del Sud, molti funzionari cinesi stavano cominciando a pensare che la penisola coreana dovesse essere riunificata sotto il controllo di Seoul.
Gli stessi hanno aggiunto che la Cina era pronta ad “affrontare la nuova realtà” e cioè che il Nord Corea fosse di poco valore come stato cuscinetto per Pechino.
Il vice ministro degli Esteri cinese He Yafei avrebbe detto che Pyongyang si comportava come un “bambino viziato”.
I funzionari di Stati Uniti e Corea del Sud hanno discusso i piani per una Corea unita.
L’ambasciatore americano a Seoul ha detto che la Corea del Sud considera l’offerta di incentivi commerciali per la Cina per “aiutare a smussare” “le preoccupazioni di Pechino per la riunificazione della Corea”.
Pakistan:Paure per il nucleare
I diplomatici statunitensi e britannici temevano che il materiale nucleare del Pakistan potesse cadere nelle mani dei terroristi, il Guardian riporta alcuni dei “cables” rivelatori.
“Cables” riportati sul New York Times rivelano che gli Stati Uniti stanno provando a rimuovere dell’uranio altamente arricchito da un reattore per la ricerca in Pakistan dal 2007.
In un “cable” del maggio 2009, l’ambasciatore statunitense Anne W Patterson ha detto che il Pakistan rifiutò la visita di esperti dagli Stati Uniti. Lo fa citando gli stessi funzionari del Pakistan “la rimozione del carburante verrebbe vista in Pakistan, come un furto delle nostre armi atomiche da parte degli Stati Uniti.
Un altro cavo, relativa ad un briefing di intelligence degli Stati Uniti nel 2008, riportato sul Guardian, ha detto che il Pakistan era “produrre armi nucleari ad un ritmo più veloce di qualsiasi altro paese del mondo”.
Il funzionario del ministero degli Esteri russo, Yuri Korolev teme che gli estremisti islamici possano infiltrarsi nelle fila delle 120,000-130,000 persone direttamente coinvolte nei programmi nucleari e missilistici del Pakistan.
“Non vi è alcun modo per garantire che tutti siano leali e affidabili al 100%”, rivolgendosi ai funzionari Usa in febbraio.
Qatar: L’anti terrorismo
Lo stato del Qatar, che ha ospitato l’esercito americano per anni, viene descritto come il “peggiore nella regione” secondo l’anti-terrorismo.
Il “cable”, ha riferito il New York Times, dice che il servizio di sicurezza del Qatar è stato “esitante ad agire contro i terroristi noti per la preoccupazione di apparire allineati con gli Stati Uniti e provocare quindi rappresaglie”.
Russia: Virtualmente uno stato mafioso
La Russia è accusata di essere uno stato corrotto, autocratico con una leadeship incentrata sul primo ministro Vladimir Putin.
In un “cable” vi sono le direttive per i funzionari degli Stati Uniti, in cui un pubblico ministero spagnolo che si è specializzato sulle attività della mafia russa in Spagna, Jose “Pepe” Gonzales Grinda, dice che considera la Bielorussia, la Cecenia e la Russia di essere virtualmente degli “Stati mafiosi” e aggiunge che anche l’Ucraina è sulla buona strada per diventarlo.
In un altro “cable” del febbraio 2010, l’ambasciatore americano a Mosca, John Beyrle descrive in dettaglio il “mondo oscuro e corrotto delle pratiche commerciali” sotto l’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, “con i funzionari corrotti che richiedono tangenti dalle imprese che tentano di mettere radici nella città”.
“I collegamenti diretti tra il governo della città di Mosca e la criminalità organizzata hanno indotto alcuni a chiamarlo ‘disfunzionale’, e di affermare che il governo funziona più come una cleptocrazia che come un governo”, scrive Beyrle.
In un altro messaggio, Michael Davenport, viene citato per aver chiamato la Russia un “autocrazia corrotta”.
Putin ha negato collegamenti con la criminalità organizzata.
Sri Lanka: Crimini di guerra
Un “cable” inviato nel gennaio 2010 dall’ambasciatore americano a Colombo, Patricia Butenis, rivela come ella credesse che il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa fosse stato responsabile per presunti crimini di guerra durante gli stadi finale della guerra civile del paese.
Come il movimento ribelle delle Tamil Tigers fù sconfitto, si ritiene che migliaia di civili Tamil siano stati uccisi nella penisola di Jaffna dalle forze governative.
La sig.ra Butenis ha detto uno dei motivi per cui ci fosse così poco slancio verso la formazione di una inchiesta dello Sri Lanka sulle varie morti, era perchè il presidente e la ex comandante dell’esercito, Sarath Fonseka, erano coinvolti.
“Non ci sono esempi conosciuti di un regime il quale svia le indagini sui crimini di guerra delle proprie truppe o degli alti funzionari durante il periodo in cui è al potere”, ha scritto.
“In Sri Lanka ciò è ulteriormente complicato dal fatto che la responsabilità per molti presunti crimini spetta al gruppo dirigente civile e militare del paese, tra cui il presidente Rajapaksa, i suoi fratelli e il candidato dell’opposizione il Generale Fonseka”, ha aggiunto.
Il Generale Fonseka ha perso contro il signor Rajapaksa nelle elezioni presidenziali di gennaio, ed è stato poi condannato per corruzione da una corte marziale.
Entrambi gli uomini hanno negato che le truppe governative hanno commesso crimini di guerra.
Uk: La guerra in Afghanistan
I funzionari Usa e afghani credevano che le forze britanniche non fossero “all’all’altezza del compito di rendere sicura Helmand”, senza il sostegno militare degli Stati Uniti, secondo un “cable” pubblicato sul quotidiano Guardian.
Altri “cables” ci trasmettono l’insoddisfazione del popolo afghano per come le truppe britanniche stiano conducendo le operazioni nelle varie provincie. Il presidente Karzai avrebbe detto nel 2009 che otto anni prima “anche Helmand era sicuro per le ragazze che andavano a scuola. Adesso, 4000 soldati britannici (stanchi) sono ad Helmand e il popolo non è più sicuro”.
Il governatore di Helmand, Gulab Mangal, ha detto a un gruppo di americani in visita, compreso il vice-presidente Joseph Biden, che l’intervento delle truppe Usa sarebbe urgente a Sangin poichè le truppe britanniche raramente lasciano la loro base in città.
In un altro “cable”, il generale americano Dan McNeill, ha detto di essere “particolarmente turbato per lo sforzo britannico” nella lotta al traffico di stupefacenti in Afghanistan.
Egli viene citato per dimostrare che le truppe britanniche hanno “fatto un pasticcio” con le operazioni antidroga a Helmand attraverso l’impiego di tattiche “sbagliate”.
Un accordo con i talebani che ha permesso alle truppe britanniche il ritirio dalla Musa Qala nel 2006 “, aprì la porta ai narco-trafficanti in quella zona, e ora impossibile capire la differenza tra i trafficanti e gli insorti”, ha aggiunto.
Uk: Le bombe a grappolo
Il Regno Unito ha taciuto una scappatoia che permette agli Usa di continuare ad immagazzinare le bombe a grappolo nel proprio territorio nonostante un divieto internazionale sulle armi.
La Gran Bretagna fù uno dei 90 paesi che firmarono la Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) nel dicembre 2008. Il trattato vieta l’uso delle bombe a grappolo e vieta i firmatari di aiutare i paesi che le usano, di stoccarli o di trasferirli.
Uk: La famiglia reale
Il principe Andrea, Duca di York, ha criticato un presunto accordo militare tra tra BAE e l’Arabia Saudita in un brunch nella capitale del Kirghizistan, Bishkek, in un “cable” del 2008 dalla ambasciata a Bishkek ..
Ha anche criticato i giornalisti, “che ficcano il naso dappertutto”.
Il principe ha detto che il Regno Unito, insieme con l’Europa occidentale e gli Stati Uniti erano “di nuovo nel mezzo del Grande Gioco” – un riferimento alla lotta del 19 ° secolo fra gli imperi britannici e russi per il controllo dell’Asia Centrale.
“E questa volta puntiamo a vincere”, ha aggiunto.
Un altro “cable” cita un alto funzionario del Commonwealth che esprime il suo dissenso nei confronti del principe Carlo, erede al trono “non trasmette lo stesso rispetto della Regina”.
Nazioni Unite: Spiate dagli Stati Uniti
Un “cable” destinato ai diplomatici statunitensi rilasciato dal segretario di Stato Hillary Clinton dice loro di raccogliere informazioni “anagrafiche e biometriche” – comprese le scansioni dell’iride, campioni di DNA e impronte digitali – dei principali funzionari alle Nazioni Unite.
Ai diplomatici è stato anche ordinato di trovare i dettagli della carta di credito, gli indirizzi e-mail e le password e le chiavi di crittografia utilizzate per le reti informatiche e nelle comunicazioni ufficiali.
I funzionari sotto copertura includono “sottosegretari, direttori di agenzie specializzate e i loro principali consiglieri, i capi delle operazioni di pace e delle missioni sul campo politico”.
Almeno nove direttive simili che coprono diversi paesi sono incluse nella release di Wikileaks, sia sotto il nome della signora Clinton che del suo predecessore, Condoleezza Rice.
I leaders mondiali
Vari leader mondiali sono stati colpiti dal ciclone Wikileaks – mostrando le poco lusinghiere opinioni che gli ambasciatori hanno di loro.
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi viene indicato come “irresponsabile, inutile, inefficace come leader europeo moderno” da un diplomatico degli Stati Uniti a Roma.
I diplomatici statunitensi rimasero poco impressionati dal cancelliere tedesco Angela Merkel, la descrivono come “poco propensa al rischio e raramente creativa”.
L’ex primo ministro britannico Gordon Brown tentò di trovare un accordo su Gary McKinnon, che è ricercato da Washington per l’hacking di sistemi informatici negli Stati Uniti, riporta il Guardian. Il giornale continua a descrivere il rifiuto dell’affare da parte degli Stati Uniti come un “rifiuto umiliante”.
Il capo della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ha descritto l’attuale primo ministro britannico David Cameron e il Cancelliere George Osborne come privi di esperienza e ha criticato la “tendenza a riflettere su questioni solo in termini di politica e su come potrebbero influire l’elettorato Tory”.
Nel 2009 un “cable” dalla ambasciata Usa a Tripoli sostiene che il leader libico Muammar Gheddafi “sembra avere un’intensa antipatia o la paura di restare ai piani superiori”.
Il “cable” dice anche che Gheddafi “fa affidamento pesantemente” sulla sua infermiera ucraina, descritta come un “voluttuosa bionda”, e si ipotizza che i due siano coinvolti in una relazione romantica.
Il primo ministro dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai viene lodato come un ” uomo coraggioso, impegnato” in un “cable” del 2007 scritto dall’allora ambasciatore di Harare, Christopher Dell.
Ma le lusinghe non durano, e il signor Dell prosegue dicendo: “. Tsvangirai è anche una figura imperfetta, non facilmente aperta a consigli, indeciso e che sceglie discutibilmente le persone che lo affiancano.”
In un altro “cable”, un ministro sudafricano spara a zero sul presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, descrivendolo come “un vecchio pazzo”.
Nel 2008, l’ambasciata di Mosca descrive il presidente russo Dmitry Medvedev come Robin e il primo ministro Vladimir Putin come il suo Batman.
I “cables” riguardano anche una relazione molto stretta tra Berlusconi e Putin.
Kim Jong della Corea del Nord è un “tipo flaccido e vecchio” che soffre di un trauma da ictus, mentre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad viene chiamato “Hitler”.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha liberato pericolosi detenuti e ha perdonato i sospetti trafficanti di droga, perché erano legati a personaggi potenti o storicamente significativi, viene riferito da un dispaccio del 2009.
Ecco un simpaticissimo video che descrive la situazione dei nostri leader
Yemen l’attacco dei droni
Un “cable” del gennaio 2010 ha registrato un incontro tra il presidente yemenita Abdullah Saleh e Gen Petraeus, comandante Usa in Medio Oriente. Il “cable” mostra che gli Stati Uniti stanno conducendo bombardamenti clandestini su presunti obiettivi di al-Qaeda nello Yemen, con l’approvazione del governo yemenita a Sanaa.
Il Signor Saleh critica l’uso di missili cruise contro obiettivi e ha detto che le truppe statunitensi non possono operare sul campo, ma dà il permesso ai bombardieri del Generale Petraeus di volare attorno al territorio dello Yemen, in attesa di informazioni sulla destinazione da attaccare.
Il G20 Coreano? Un incontro fra massoni
Obama e il presidente russo Dmitry Medvedev si scambiano una stretta di mano massonica segnalando ancora una volta il tradimento messo in atto ai danni della popolazione mondiale, attraverso una politica antidemocratica.
Il presidente Barack Obama non è riuscito a raggiungere un buon compromesso sui due accordi internazionali che avrebbero contribuito a rilanciare l’economia Usa, un colpo inaspettato per il viaggio in Asia, che avrebbe dovuto riscattare il presidente dopo la batosta elettorale della settimana scorsa.
Obama non è riuscito a raggiungere un accordo di libero scambio con la Corea del Sud. Dopo l’incontro con i leader di Germania e Cina, Obama, ha continuato a incontrare resistenze da parte dei due Paesi nel voler diminuire i dazi commerciali e rilanciare così l’economia Americana, il problema consisteva nel fatto che l’accordo sarebbe tornato effettivamente ad unico vantaggio degli Yankee.
“Penso che vedrete in questo vertice un ampio accordo tra tutti i paesi, compresa la Germania, in prospettiva di garantire una crescita equilibrata e sostenibile”, ha detto Obama dopo i suoi incontri, utilizzando il tipo di linguaggio che i leader usano ai summit, indipendentemente da come si siano svolti.
Notare il sole nascente, usato nella simbologia degli illuminati
Dopo l’incontro con il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak, Obama ha detto di credere che Lee sia sincero nel suo desiderio di completare i negoziati. Ma, ha detto, le preoccupazioni tra gli americani di una relazione di scambio a senso unico con la Corea è parte della ragione per cui un accordo sarebbe impossibile da trovare entro oggi.
“Se cerchiamo di lottare per qualcosa che poi non potrà contare sul consenso popolare, questa cosa sarà un problema”, ha detto Obama. “Pensiamo di poter risolvere il tutto, ma vogliamo fare in modo che ogni cosa vada per il verso giusto.”
Obama vuole trovare un accordo commerciale “in poche settimane” e ha promesso che creerà posti di lavoro e prosperità”, sia negli Stati Uniti che nella Corea del Sud. Al più recente vertice del G20 la scorsa estate a Toronto, Obama ha detto che avrebbe puntato nell’avere un accordo con Lee proprio in questa settimana.
Qualunque siano i miglioramenti, il patto commerciale rischia di essere osteggiato il prossimo anno dalla maggior parte dei Democratici al Congresso, raccogliendo l’opposizione prevista dei sindacati, dei gruppi liberali critici nei riguardi della globalizzazione e da un piccolo numero di esportatori statunitensi, tra cui Ford Motor Co.