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Divinità Aliene: Huang-Di, Figlio del cielo

Coloro i quali propongono la teoria degli antichi astronauti spesso sostengono che gli esseri umani sono o i discendenti o le creazioni di esseri che atterrarono sulla Terra migliaia di anni fa. La teoria più diffusa è che la conoscenza umana, la religione e la cultura ci fossero state tramandate da visitatori extraterrestri in tempi remoti. Gli antichi astronauti sono stati ampiamente utilizzati come espediente narrativo nella fantascienza, ma l’idea che fossero realmente esistiti, non viene presa sul serio dalla maggior parte degli accademici.

Gli argomenti che sostengono le teorie degli antichi astronauti sono da ricercare nelle lacune storiche e archeologiche. Le prove includono reperti archeologici che vanno ben al di la delle capacità tecniche e tecnologiche dell’epoca. Queste includono anche opere d’arte e leggende che vengono interpretate come un primo contatto con razze aliene.

Nonostante queste affermazioni, diciamo che vi è un assioma nelle teorie degli antichi astronauti. Dobbiamo chiederchi, chi erano questi esseri? Che cosa rappresentano per gli abitanti della terra? In quali casi erano gli “dei” nelle antiche culture?

Huang-Di (2697-2598 aC) è considerato il primo imperatore della Cina e l’antenato di tutti i cinesi. Huang Di, o l’Imperatore Giallo, viene indicato come il “creatore della cultura cinese” e tutte le persone di razza cinese si considerano discendenti di Di Yan e Huang Di. Secondo molte fonti è stato uno dei leggendari ‘Tre Sovrani e Cinque Imperatori’. Gli studiosi cinesi hanno cercato di capire se Huang-Di fosse un personaggio “reale” o “mitico”. A seconda della fonte che si sceglie è stato descritto come un dio-re, un re mitologico, un vero re, un dio fatto re, un “figlio del cielo” o un semi-dio. La storia cinese suggerisce che fosse esistito, ma che non fosse stato umano.

Nell’immagine un aquilone a forma di drago vola sopra la cerimonia commemorativa di ‘Huang Di’, o l’Imperatore Giallo, il leggendario antenato della nazione cinese presso il Mausoleo Di Huang il 5 aprile 2005 a Xian nella provincia dello Shaanxi, Cina.

Molte culture antiche hanno re e governanti che sono discesi dal cielo, si sono fatti chiamare “Dei” e hanno prodotto una prole con gli esseri umani chiamata semi dei. I resoconti cinesi non sono diversi in questo senso. Secondo la leggenda, prima della nascita di Huang-Di vi fù “una luce proveniente dalla grande stella Chi e dalla costellazione del Carro (Orsa Maggiore)”. Il concetto dell’evento porta con se un tratto particolare: “un rombo di tuono in una giornata dai cieli limpidi”. Huang-Di inizia poi la sua unificazione della Cina ed ha anche il merito di essere stato un eroe della cultura, avendo portato la medicina tradizionale cinese (compresa l’agopuntura) nel paese. Sua moglie ha insegnato ai cinesi come fare seta. Si dice vivesse nei monti Kunlun, nel cuore del Tibet. Dopo aver vissuto e governato per oltre 100 anni si dice avesse preparato il suo “ritorno al cielo”. Poi un Drago “discese dal cielo e portò via Huang-Di “. Alcune fonti dicono che non è morto ma avrebbe poi vissuto altri 200 anni nelle stelle Yuan Syuan (la costellazione del Leone).

Huang-Di è anche l’autore di un libro “Bai Ze Tu” che descrive 11.520 tipi di “mutaforma, mostri, spiriti, esseri” nell’Universo. Questo libro è considerato perso. Alcune fonti riportano anche che Huang-Di abbia istruito Lao Tzu … il creatore del taoismo.

Le antiche testimonianze di Huang-Di si riferiscono a lui come ad un inventore di strani apparecchi meccanici. Una macchina chiamata “il carro che punta a sud”, lo ha aiutato a vincere varie battaglie. Un altro strano dispositivo, che si suppone abbia inventato Huang-Di  viene descritto come “un tripode”. Questo “tripode”era alto 4 metri, con una grande quantità di energia nel suo centro e si dice producesse uno strano rumore. Secondo la leggenda questo “tripode” raffigurava “draghi che volano tra le nuvole”. Inoltre, il “tripode” fu eretto presso il “Summit Lake Mountain” e “doveva essere puntato verso la stella Syuan Yuan” (la stella più brillante in questa costellazione è Regulus). Questa è anche la stella di provenienza di Huang-Di. A quanto pare questo “tripode” era anche in grado di memorizzare i dati ed ha registrato la vita e i tempi di Huang-Di. Il “drago” di Huang-Di non è descritto come una creatura mitologica, ma come un dispositivo per ascendere ai “soli” … un mezzo di trasporto più di tremila anni fa.

Le opere scritte da Huang-Di dicono che il drago di nome ‘Changhuan’ copre una distanza estrema in un solo giorno e che ogni uomo che lo cavalca può raggiungere l’età di duemila anni … un concetto coerente con le altre leggende in tutto il mondo e con i documenti sulla dilatazione gravitazionale del tempo per quanto riguarda questi “veicoli degli Dei”.

Quando Huang Di raggiunse poco più di cento anni, organizzò gli affari con i suoi ministri, e si preparò per il suo viaggio di ritorno verso il Cielo. Il termine del suo lungo regno fù glorificato dalla comparsa di una fenice e di un animale misterioso, il Qilin, come simboli della sua amministrazione. La vita di Huang-Di viene festeggiata annualmente dal popolo cinese.

Divinità Aliene: Ra

Coloro che propongono la teoria degli antichi astronauti spesso sostengono che gli esseri umani sono o i discendenti o le creazioni di esseri che atterrarono sulla Terra migliaia di anni fa. La teoria più diffusa è che la conoscenza umana, la religione e la cultura ci fossero state tramandate da visitatori extraterrestri in tempi remoti. Gli antichi astronauti sono stati ampiamente utilizzati come espediente narrativo nella fantascienza, ma l’idea che fossero realmente esistiti, non viene presa sul serio dalla maggior parte degli accademici.

Gli argomenti che sostengono le teorie degli antichi astronauti sono da ricercare nelle lacune storiche e archeologiche. Le prove includono reperti archeologici che vanno ben al di la delle capacità tecniche e tecnologiche dell’epoca. Queste includono anche opere d’arte e leggende che vengono interpretate come un primo contatto con razze aliene.

Nonostante queste affermazioni, diciamo che vi è un assioma nelle teorie degli antichi astronauti. Dobbiamo chiederchi, chi erano questi esseri? Che cosa rappresentano per gli abitanti della terra? In quali casi erano gli “dei” nelle antiche culture?

P’TAH (Dio del cielo venuto sulla Terra dal disco celeste) Mise come capo supremo (e divino) suo figlio RA. Conosciuto inizialmente come Atum, è probabilmente la più importante delle divinità egizie e naviga attraverso il cielo nella sua barca solare. La leggenda vuole che l’umanità si sia formata dalle lacrime di RA. Hai bisogno di una conferma? Guarda il sole che splende in alto nel cielo quello è il suo occhio onnipotente che scruta tutto dall’alto.

Le antiche leggende narrano di Tep Zepi, o dell’Inizio. Nella leggenda possiamo leggere che questa è un’epoca in cui gli “dei del cielo” scesero sulla terra e fecero emergere il terreno dal fango e dall’acqua. Si suppone che percorressero il cielo attraverso “barche” e portassero leggi e saggezza all’uomo attraverso una linea reale di faraoni.

Dalle antiche scritture si deduce che Ra avesse un rapporto “singolare” con la sua compagna, Nut la dea del cielo. Durante la notte,Ra, doveva navigare attraverso la sua bocca e doveva poi combattere contro gli incubi che risiedevano al suo interno (nella Via Lattea). RA percorre il suo cammino attraverso dodici cancelli al ritmo di uno all’ora evitando i mostri maligni, tra cui il Dio Serpente APEP che cerca di distruggerlo al suo passaggio. Una volta superati questi periocoli, si dirige verso il canale del parto di NUT per salutare il nuovo giorno. Non è solo nel suo viaggio. Altri dèi – THOTH, Maat, Hathor, Horus fanno parte delle divinità superiori e assieme a ABTU, ANET e Khepri cercano di coprirli le spalle da eventuali pericoli. L’imbarcazione notturna si chiama Mantchet la notte, mentre quella diurna si chiama Semketet, nella quale si imbarcano per fare i loro viaggi. Nut diede vita ad Osiride. Al momento della nascita di Osiride, si sentì una voce in tutto il momento,che disse: “il Signore di tutta la terra è nato.”

Molti dei cercarono di emulare RA, aggiungendo il suo nome al proprio per acquisire gloria. Il più importante di questi è stato Amon-Ra.

RA è l’unico Dio, a parte Osiride, il quale non risiede sulla Terra. RA, viene descritto come un dio molto vecchio, si potente, ma troppo vecchio per gestire ancora i suoi figli, così si è trasferito in cielo per osservare il mondo. Horus regna sulla terra e sugli dei al suo posto, dimostrando il diritto divino regale.

Nel Nuovo Regno il dio Amon è diventanto molto importante, fondendosi con RA e diventando così Amon-Ra. Durante il periodo di Amarna, Akhenaton soppresse il culto di RA a favore di un’altra divinità solare, Aton, il disco solare deificato, ma dopo la morte di Akhenaton il culto di RA venne restaurato.

Il succo della vicenda è che nonostante la costruzione di elaborate strutture come la Grande Piramide o la profonda conoscenza tecnlogica prima ancora della scoperta della ruota, gli egiziani furono una civiltà straordinaria, con una storia ricca e vivace. Anche se fossero stati aiutati da cosidetti antichi astronauti, ciò non avrebbe in ogni caso cancellato la loro grandezza intrinseca.

Immagini sulle travi di un soffitto di un tempio del Nuovo Regno 3000 anni fa circa,
è stato trovato a diverse centinaia di miglia a sud del Cairo e dalla Piana di Giza, ad Abydos

Da questa immagine possiamo vedere molte “imbarcazioni” che assomigliano alle moderne macchine moderne

Antiche tecnologie

IL MECCANISMO DI ANTIKYTHERA

Il meccanismo di Antikythera è attualmente in mostra al Museo ellenico di Atene, in Grecia.

Questo notevole dispositivo meccanico che viene spesso descritto come il primo computer analogico al mondo è stato recuperato dai sub a largo delle coste di Antikythera nel 1900. Gli scienziati sono tutti d’accordo nel datarlo nel 2 secolo avanti cristo, il che lo rende vecchio più di 2000 anni. Si compone di un sistema complesso di quadranti, ingranaggi e ruote dentate che hanno una precisione straordinaria. Gli esperti concordano sul fatto che esso rappresenta uno standard di produzione che non si sarebbe visto fino alla nascita dei primi orologi complessi nel 18 ° secolo. Dopo decenni di ricerca il pensiero corrente è che il meccanismo sia stato utilizzato come un calcolatore astronomico per prevedere e misurare il movimento dei pianeti in relazione al Sole, la Terra e la Luna.

Per decenni dopo la sua scoperta originale, l’importanza della sua scoperta è stata sottovalutata, fino a quando gli archeologi e gli scienziati moderni hanno cominciato ad apprezzare il significato di tale precoce sofisticazione meccanica. Da allora è stato più volte passato ai raggi x e analizzato con l’uso di apparecchiature sempre più avanzate. Si sono costituiti gruppi di lavoro con l’obiettivo di scoprire i segreti del meccanismo. La sua esistenza ha messo in discussione molte idee preconcette che riguardavano la capacità tecnologica delle antiche civiltà.

LE INCISIONI DI ABYDOS

Le incisioni di Abydos mostrano un elicottero e altri veicoli futuristici
E’ situato nel Tempio di Seti I – Abydos, Egitto

Situata a circa 450 chilometri a sud del Cairo in Egitto vi è l’antichissima città-complesso di Abydos. Ritenuta da molti uno dei più importanti siti storici relativi all’antico Egitto è anche la locazione di una serie di incisioni che hanno causato gravi controversie tra gli archeologi e gli storici. All’interno del Tempio di Seti 1 ° (Seti I) si può trovare, nella sala ipostila più esterna, una serie di sculture che assomigliano molto ad elicotteri e ad astronavi futuristiche. L’elicottero è particolarmente riconoscibile e questo ha portato gli studiosi a discutere il perchè della sua esistenza. Naturalmente, ogni appassionato di UFO o credente in una civiltà antica tecnologicamente avanzata, come Atlantide, ritrova in queste immagini prove delle sue teorie.

Allo stesso modo, ogni egittologo (che segue la corrente di pensiero ufficiale) ha cercato di dare una spiegazione (abbastanza fumosa) di tutto ciò: Vecchi geroglifici intonacati per scolpircene nuovi, quando l’intonaco è crollato le immagini vecchie si sono fuse a quelle nuove creando queste “coincidenze”. Questa è stata la linea ufficiale per il “debunking” delle Macchine Abydos. Sono stati prodotti molti grafici complessi per spiegare cosa sia accaduto.

Recentemente ci sono state delle critiche molto intelligenti contro la teoria ufficiale. La prima è che l’edificio è molto importante e l’uso del gesso sarebbe stato anomalo. Gli egiziani invece, avrebbero usato uno stucco speciale di arenaria di cui erano molto esperti nella lavorazione e soprattutto era molto più resistente. La teoria della re-incisione è stata valutata cercando di riprodurre materialmente ma è risultato impossibile. Infine, alcuni ricercatori ritengono che il layout degli elementi ha un rapporto forte e preciso con il concetto di sezione aurea. Il loro punto diventa molto interessante quando sostengono che sia impossibile che il rapporto aureo si mantenga anche dopo la re incisione. In entrambi i casi ce ne è da discutere e il dibattito continuerà. Che gli egiziani avessero costruito magie tecnologiche o avessero cercato di riprodurre cose che non riuscivano a spiegare? Forse il tempo ce lo dirà.

LE LAMPADE DI DENDERA

Uno dei rilievi raffiguranti le lampade di Dendera.
Scoperto nel Tempio di Hathor, Dendera, in Egitto.

Ci sono tre rilievi in pietra (incisioni), che si possono vedere nel Tempio di Hathor nel complesso archeologico di Dendera che si trova sulle rive del Nilo, a circa 300 miglia a sud del Cairo, in Egitto. Alcuni ricercatori sostengono che queste immagini ritraggono una antica forma di tecnologia o sistema elettrico di illuminazione. Gli egittologi che sostengono la tesi ufficiale contestano fortemente il fatto che ci possa essere qualcosa di strano nelle incisioni e continuano a sostenere che si tratti solo di mitologia egiziana e più in dettaglio della nascita mitologica del serpente da un fiore di loto. Tuttavia, uno sguardo da vicino all’immagine solleva alcuni punti interessanti e delle domande. Il fiore di loto è facilmente riconoscibile, ma la trave (o bulbo) è insolito. La radice del loto è insolitamente  a forma di cavo e sembra connettersi a un dispositivo che assomiglia all’antica batteria di Baghdad (Che si riprenderà più avanti). Il pilastro ha un aspetto molto simile ad un isolante elettrico moderno tipico delle moderne linee elettriche e da questo dispositivo due braccia sostengono il bulbo/fascio. Il serpente è una rappresentazione del potere e dell’energia e abbandona il loto in maniera molto simile a dei filamenti allungati associati alla illuminazione industriale. I debunkers, sostengono che se fosse veramente un sistema di illuminazione dovremo averne una controparte reale. In effetti oggetti come le lampade scolpite non sono mai state trovate. Questo però, è un argomento fallace. Non è detto che un’oggetto perchè non ritrovato non sia mai esistito.

LA GLORIFICAZIONE DELL’EUCARESTIA

Glorificazione dell’Eucaristia di Ventura Salimbeni, 1.599 dC, raffigurante tecnologia antica. Situato nella Chiesa di San Pietro, Montalcino, Italia

Situati nella chiesa, di San Pietro a Montalcino, in Italia, vi sono tre splendide opere d’arte. Quella che si trova immediatamente dietro l’altare è chiamata la Glorificazione dell’Eucaristia e fu dipinta poco prima del 1600 dC ad opera del bravissimo artista Ventura Salimbeni. Ciò che rende questo dipinto sia raro che insolito è il punto focale che include un dispositivo meccanico che ricorda molto un satellite o un drone di osservazione. Anche se questo particolare è stato classificato come un globo di creazione ci sono alcuni punti che vale la pena notare che confutano questa tesi. Il dispositivo ha chiaramente una antenna telescopica, quello che sembra essere un obiettivo, così come un riflettore.

Secondo alcuni l’obiettivo è una rappresentazione della luna e la luce è una rappresentazione del sole. Se fosse questo il caso, allora la luna sarebbe in fase crescente e il Sole sarebbe rappresentato in proporzione più piccolo di quanto dovrebbe essere. Inoltre, le antenne sono chiaramente fissate al globo con dispositivi simili a dei gommini. Il globo mostra anche delle linee le quali rappresenterebbero le linee di longitudine della Terra. Questa teoria però risulta errata,infatti nel 1600 dC, la convinzione prevalente era che il mondo non fosse rotondo ma piatto. Sarebbe stato effettivamente illegale rappresentarlo in questo modo. In realtà, le linee sembrano saldature tra piatti di metallo e forse è quello che sono.

I MEGALITI DI BAALBEK

Uno dei più grandi megaliti di Baalbek e noto nell’antichità come la pietra delle donne incinte
Baalbek, Libano

Situate a Baalbek in Libano vi sono le più grandi pietre megalitiche mai scavate nella roccia “vivente” di una cava. Spesso definite come ciclopiche, esse variano nel formato e nella massa, ma la più consistente è stimata pesare quasi 1.300 tonnellate e giacce per terra inutilizzata. Sembra che migliaia di anni fa furono lavorate per assumere una forma rettangolare e vennero poi trasferite a più di un chilometro per essere utilizzate nel vicino Complesso Archeologico di Baalbek, che è stato ampliato nel corso del periodo romano, quando la città era conosciuta come Heliopolis (Città del Sole) .

La precisione con cui questi megaliti sono stati scolpiti è incredibile e sarebbe quasi impossibile da raggiungere anche oggi. Come siano stati spostati e collocati all’interno della costruzione del più grande tempio di Baal-Giove (Zeus) rimane inspiegabile. Nel corso degli anni hanno avuto luogo molti esperimenti i quali mostrano che, mentre è possibile per un gran numero di uomini con leve e rulli, spostare pietre di grandi dimensioni (300 tonnellate) per brevi distanze questi megaliti sono due volte più grandi. Le dimensioni del megalite più grande e il fatto che anche con la nostra tecnologia sarebbe difficile spostarlo suggerisce che le antiche civiltà possano aver avuto una tecnologia più avanzata di quello che attualmente crediamo. Eppure, qual’era questa tecnlogia e come funzionasse rimane ancora un mistero per ora.

IL DISCO DI FESTO

I due lati dell’antico disco di Festo, i simboli sono indecifrabili
In mostra nel Museo di Heraklion a Creta.

Questa insolita scoperta è stata fatta nel 1908 in un deposito sotterraneo del tempio collegato all’antico sito del palazzo minoico di Festo, nell’isola di Creta. L’archeologo Luigi Pernier rimosse il disco da uno strato di terra nera che ha permesso la datazione dell’artefatto ad un periodo che va dal 1850 aC al 1600 aC. Realizzato in argilla cotta, il disco è di circa 15 cm di diametro e ha un centimetro di spessore con simboli impressi su entrambi i lati. Il significato dei simboli non è mai stato inteso in un modo che sia accettabile per gli archeologi ufficiali o per gli studenti di lingue antiche. E ‘insolito per una serie di motivi. In primo luogo, è unico nel suo genere e nessun altro elemento (forse con l’eccezione dell’ascia di Arkalochori) può essere associabile con i caratteri scolpiti.

La scrittura stessa è stata creata premendo personaggi già modellati nella creta molle, il che lo rende il primo registratore portatile. E ‘importante notare che è stato ritrovato nei pressi di una seconda tavoletta la cui scrittura era quella standard del periodo, conosciuta come Lineare A. Anche se ci sono state alcune polemiche sulla autenticità del disco è ampiamente riconosciuto come genuino ed è in mostra nel Museo di Heraklion di Creta, in Grecia. Numerose teorie sono state proposte una di esse ad esempio è quella che il disco fosse usato come “preghiera” per antichi alieni. Una teoria recente e piuttosto plausibile è che si trattava di un messaggio in codice che è stato letto e quindi eliminato gettandolo nel pozzo. Se questo fosse il caso, rappresenterebbe una delle prime forme di crittografia sofisticata.

LA BATTERIA DI BAGHDAD
Una riproduzione della batteria di Baghdad scoperta nel 1936 Iraq. Si pensa sia in possesso del museo di Baghdad

Questi strani artefatti sono stati inizialmente scoperti nel 1936 durante uno scavo archeologico nel villaggio di Khuyut Rabbou’a che si trova a circa 20 miglia a sud est del centro della città moderna città di Baghdad e vicino l’Arco di Ctesifonte. Sono grandi 13 – 14 centimetri in altezza e contenevano un cilindro di rame nel quale vi era sospesa una barra di ferro. Nel dicembre del 1939, poco dopo l’inizio della seconda guerra mondiale un archeologo tedesco di nome Wilhelm Konig si imbatte in questi artefatti nel seminterrato del Museo Nazionale dell’Iraq. Riconobbe immediatamente la loro somiglianza con le batterie galvaniche e pubblicò  un documento il quale suggerisce che questi dispositivi elettrici antichi potrebbero essere stati utilizzati per la galvanostegia per ricoprire ad esempio l’argento con l’oro.
E ‘in questo periodo che Adolf Hitler ha iniziato seriamente, se non in maniera eccentrica, il programma per studiare la tecnologia degli antichi.Films relativamente moderni come “I predatori dell’arca perduta”, sono basati su questa realtà oscura. Non esiste una spiegazione semplice per la batteria di Baghdad e, naturalmente, questo ha creato polemiche, dibattito e disaccordo nella comunità scientifica. Ricostruzioni di questo dispositivo hanno dimostrato che si può generare una corrente elettrica che varia tra i 0,4 e i 1,9 volt. Naturalmente, alcuni scienziati contestano queste affermazioni e sostengono che le ricostruzioni sono inesatte. (Questi scienziati amano fare opposizione- è l’equivalente scientifico di mettersi a discutere con l’insegnante di storia per assicurarsi che tutti gli altri alunni sappiano che sei ancora in classe.)
I VIMANA
Francobolli sovietici raffiguranti le ambizioni dell’URSS per quanto riguarda l’esplorazione dello spazio. A fianco un ‘interpretazione di un Vimana dall’India antica. Anche qui ci sono moduli/sezioni staccabili come nei più moderni shuttle?
(Questa è la sezione più importante del post)
Si riferisce a una raccolta di documenti storici dell’antica India che descrivono una serie di incredibili macchine volanti e di armi con uno standard tecnologico più avanzato rispetto a quello di oggi. La più antica menzione di queste macchine si trova nei testi sanscriti conosciuti come i Veda e risalgono al 1500 aC circa. Una traduzione moderna dice: “saltano velocemente nello spazio con una navicella utilizzando fuoco e acqua … la navicella contiene dodici stamghas (pilastri), una ruota, tre macchine, 300 perni, e 60 strumenti. “Nei testi Ramayana ci sono riferimenti a macchine volanti che sono state utilizzate per la convenienza della classe dominante.
Nei testi Mahabharata ci sono le descrizioni dei piani di battaglia e dei missili che usano il suono per trovare il loro obiettivo e fasci di luce che distruggono tutto ciò che toccano con la loro energia. Nei primi anni 50 un testo più moderno è stato reso disponibile. Chiamato il Sastra Vaimanika (scienza della aeronautica) è un’opera di Subbaraya Shastry il quale sosteneva che i suoi scritti erano basati sulle parole del grande saggio Bharadwaja dando così autenticità alle rivendicazioni scientifiche. L’immagine è un disegno basato sulle descrizioni scritte dell’oggetto. E’ interessante notare che ci sono indicazioni sul fatto che nel 1960 gli scienziati russi si sono profondamente interessati al fenomeno Vimana e, stranamente, è proprio in questo periodo che hanno fatto balzi in avanti significativi nelle loro conquiste tecnologiche. Eppure, tutto ciò è probabilmente solo una coincidenza. I Vimana non esistono solo in India, ci sono riferimenti da tutto il mondo come ad esempio il Saqqara Bird in Egitto, i modelli pre-colombiani di velivoli d’oro, il mito greco di Icaro, il Carro di Ezechiele, le piste di Nazca (linee), Le sculture ad Abydos , Le pitture rupestri di Tassili dall’Algeria ed i riferimenti agli aerei di legno del cinese Lu Ban che volavano a grande distanza. Naturalmente, questi riferimenti sono spesso respinti dagli storici moderni come fatti semplicemente impossibili. Si tratta solo di un desiderio generale di volare( nel mondo antico) oppure testimonianze del livello tecnologico a cui i nostri avi erano arrivati?
IL FUOCO GRECO
Biblioteca nazionale di Madrid dimostrazione dell’utilizzo del fuoco greco
Il fuoco è stato utilizzato in guerra fin dalle prime testimonianze e migliaia di anni dopo l’uomo dipende dalla stessa potenza portata all’estremo, sotto forma di esplosivi, cannoni, missili e lanciafiamme. Tuttavia, a volte un’arma viene sviluppata in anticipo sui tempi e le capacità militari delle altre forze e ciò cambia il corso della storia. Il Fuoco greco  divenne l’arma segreta dell’impero bizantino. In breve un composto chimico infiammabile viene spruzzato addosso alle navi e al personale. I suoi effetti sono stati devastanti, perché questo liquido non poteva essere spento con l’acqua.
In realtà, fu progettato in modo da bruciare sott’acqua e che non potesse essere spento normalmente. Avrebbe dovuto incendiarsi su tutti i materiali e bruciare la carne del corpo di un uomo in pochi secondi in un modo molto simile alle moderne armi al fosoforo. La formula è stata tenuta così segreta che nessuno sa quale sia, né gli scienziati sono stati in grado di ricrearlo utilizzando gli ingredienti disponibili al momento. La sua invenzione è stata attribuita all’ingegnere siriano e architetto Kallinikos attorno al 675-673 dC. L’uomo era fuggito da Baalbek (Heliopolis), in quello che oggi è il Libano. Un’altra teoria dice che un angelo ha fatto visita a Costantino, svelandoli la formula e fancendoli promette che il fuoco greco rimarrà per sempre un segreto cristiano. L’unica persona che ha cercato di svelare il segreto del fuoco sarebbe stato colpito da un fulmine dal cielo. Qualunque sia l’origine della scoperta e il successivo uso del fuoco greco, certamente ha salvato Costantinopoli dalla conquista musulmana e ha arginato la rapida invasione dell’Europa. E’ stato certamente scoperto in un momento critico, giusto per salvare l’impero Bizantino. Questa coincidenza merita un’indagine molto più profonda. Per quanto riguarda la ricetta si ritiene che contenesse una prima forma di petrolio raffinato, nafta, zolfo, nitro, salnitro e altri ingredienti che che potevano includere anche il fosforo. Le resine sono inoltre menzionate come possibile componenti, di recente è stata formulata l’idea che vi fosse anche della polvere di ferro. Fino a quando non ci saranno studi più approfonditi non verrano mai svelati questi arcani e la probabile tecnologia antica rimarra sempre un grosso interrogativo.