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Membro del consiglio di amministrazione di Pfizer ha fatto pressioni su Twitter per censurare le informazioni sul vaccino COVID

La piattaforma ha inserito il tag “fuorviante” sui post riguardanti l’immunità naturale.

Il membro del consiglio di Pfizer, il dottor Scott Gottlieb, ha fatto pressioni su Twitter per censurare le informazioni che mettevano in dubbio l’efficacia del vaccino COVID rispetto all’immunità naturale.

I file Twitter appena rilasciati mostrano che la piattaforma ha censurato un tweet del Dr. Brett Giroir, un membro del consiglio della società biofarmaceutica Altesa Biosciences, che produce farmaci per combattere COVID, dopo che è stato segnalato da Gottlieb.

Nell’agosto 2021, Gottlieb si è lamentato con Todd O’Boyle, un senior manager del team di politica pubblica di Twitter, dell’affermazione di Giroir secondo cui l’immunità naturale offriva una protezione maggiore rispetto al vaccino.

“Ora è chiaro che l’immunità naturale del #COVID19 è superiore all’immunità del #vaccino, di MOLTO. Non c’è alcuna giustificazione scientifica per la prova di vaccinazione se una persona aveva un’infezione precedente. @CDCDirector @POTUS deve seguire la scienza.” ha twittato Giroir.

Gottlieb ha affermato che: “E’ roba che potrebbe corrodere la fiducia nei vaccini. Si trae una conclusione radicale da un singolo studio retrospettivo in Israele che non è stato sottoposto a revisione paritaria. Ma questo tweet finirà per diventare virale ed essere amplificato dai media mainstream.

O’Boyle ha quindi inoltrato l’e-mail di Gottlieb al team di risposta strategica di Twitter per la revisione, ma non ha detto loro che Gottlieb era nel consiglio di amministrazione di Pfizer, riferendosi invece a lui semplicemente come “l’ex commissario della FDA”.

Nonostante Twitter abbia stabilito che il tweet non ha violato le sue regole, ha comunque inserito un tag “fuorviante” sul post, il che significa che le sue risposte, condivisioni e Mi piace sono state disabilitate, seppellendolo nell’algoritmo.

Una settimana dopo, Gottlieb si è lamentato di un altro tweet dello scettico dei lockdown Justin Hart che affermava: “Bastoni e pietre possono rompermi le ossa, ma un agente patogeno virale con un tasso di mortalità infantile di circa lo 0% è costato ai nostri figli quasi tre anni di scuola”.

La preoccupazione di Gottlieb era che il tweet potesse generare dubbi sulla somministrazione del vaccino COVID ai bambini, dato che “sarebbe stato presto approvato per i bambini dai 5 agli 11 anni”.

Il membro del consiglio di amministrazione di Pfizer ha anche precedentemente segnalato un articolo scritto dal giornalista e scettico sul vaccino COVID Alex Berenson, che è stato successivamente sospeso da Twitter.

Gottlieb non era contento che i suoi tentativi di lobbying per conto di Pfizer fossero stati smascherati, lamentandosi del fatto che il rilascio delle sue comunicazioni con Twitter aveva alimentato “un ambiente minaccioso” e portato a “un dialogo più duro, con conseguenze potenzialmente gravi”.

Giroir ha risposto affermando che Gottlieb era sconvolto dal fatto di essere stato colto “apparentemente (mettendo) gli interessi aziendali al primo posto e non la salute pubblica”.

Come abbiamo evidenziato ieri, le e-mail mostrano anche che la Casa Bianca ha fatto pressioni su Facebook per censurare Tucker Carlson e altri per aver espresso scetticismo sul vaccino COVID-19.

Tutto ciò evidenzia ancora una volta il fatto che le politiche di “moderazione dei contenuti” di Big Tech sono state imposte per volere del governo e delle gigantesche aziende farmaceutiche, rappresentando una chiara violazione del Primo Emendamento.

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Il capo dell’indagine COVID-19 di The Lancet è “convinto” che il virus sia uscito da un laboratorio

Dice che ci sono sforzi per bloccare una vera indagine sul tema.

Il capo della preminente rivista scientifica The Lancet’s COVID-19 Origins Commission è “convinto” che il virus sia uscito da un laboratorio e afferma che gli sforzi per una vera indagine vengono costantemente bloccati.

Il professor Jeffrey Sachs ha detto ad Current Affairs di essere “abbastanza convinto [COVID-19] sia il frutto della biotecnologia di un laboratorio statunitense” e ha avvertito che la ricerca in corso potrebbe portare a un altro focolaio di pandemia.

Sachs osserva che gli scienziati che hanno respinto la teoria della fuoriuscita di laboratorio lo hanno fatto “prima di aver fatto qualsiasi ricerca”, aggiungendo “stanno creando una narrativa. E stanno negando l’ipotesi alternativa senza guardarla da vicino”.

Sachs indica la ricerca sul “guadagno di funzione” e i marcatori genetici trovati nel coronavirus SARS-Cov-2 cose le quali indicano che è stato manipolato in laboratorio per renderlo più letale.

“La cosa interessante, e se così posso dire, è che la ricerca, che era in corso molto attivamente e che veniva promossa, consisteva nell’inserire siti di scissione della furina in virus simili alla SARS per vedere cosa sarebbe successo. Ops!” afferma Sachs.

“Non stanno investigando”, dice Sachs degli scienziati che respingono la fuoriuscita di laboratorio, aggiungendo “Continuano semplicemente a dirci: ”E’ successo al mercato di Wuhan, senza ombra di dubbio!’ Ma non affrontano questo problema alternativo. Non guardano nemmeno i dati. Non fanno nemmeno domande. E la verità è che dall’inizio non hanno posto le vere domande”.

Sachs definisce inoltre gli sforzi per distrarre dalle ricerche che venivano condotti in laboratorio come “deviazioni” e “giochi di prestigio”.

“Ci sono molte ragioni per credere che quella ricerca fosse in corso. Perché ci sono articoli pubblicati su questo. Ci sono interviste su questo. Ci sono proposte di ricerca. Ma NIH non apre bocca. Non sta facendo domane. E anche questi scienziati non si sono mai posti il problema di farlo”, afferma ulteriormente Sachs.

Continua: “Fin dal primo giorno, hanno tenuto nascosta alla vista l’alternativa. E quando discutono dell’alternativa, non discutono della ricerca che si svolgeva, ovvero cercare di confinare i siti di scissione della furina in virus simili alla SARS in un modo da poter creare SARS-Cov-2.

“Quello che sto chiedendo non è la conclusione. Chiedo l’indagine”, esorta Sachs, aggiungendo “Finalmente, dopo due anni e mezzo di tutto questo, è tempo di confessare che potrebbe essere uscito da un laboratorio ed ecco i dati che dobbiamo avere per provare il fatto.

Sachs si rivolge anche a EcoHealth Alliance e Peter Daszak, sottolineando di aver inizialmente nominato personalmente Daszak a presiedere la task force della commissione pandemica di Lancet.

Sachs dice “Mi sono reso conto che [Daszak] non mi stava dicendo la verità. E mi ci sono voluti alcuni mesi, ma più lo vedevo, più mi insospettivo. E così gli ho detto: ‘Senti, devi andartene.'”

Sachs aggiunge che una volta che ha licenziato Daszak, altri scienziati hanno iniziato ad attaccarlo.

“Ho chiesto loro: “Quali sono i tuoi collegamenti con tutto questo?” Non me l’hanno detto. Poi, quando il Freedom of Information Act ha rilasciato alcuni di questi documenti che il NIH aveva nascosto al pubblico, ho visto che anche le persone che mi stavano attaccando facevano parte di questa cosa. Quindi ho sciolto l’intera task force”, osserva Sachs.

“Quindi la mia esperienza è stata quella di vedere da vicino come sono omertosi. E stanno cercando di tenere gli occhi puntati su qualcos’altro.”, avverte ulteriormente Sachs.

Sachs conclude che “non si fida” dei governi e degli scienziati che stanno respingendo la teoria delle fuoriuscite di laboratorio, aggiungendo “Voglio sapere la verità. Perché anche solo con quello che sappiamo della pericolosa ricerca basterebbe per sollevare molte questioni di responsabilità per il futuro. ‘Ehi, su quali altri virus state lavorando? Cosa dovremmo sapere?’”

“Voglio sapere cosa si sta facendo. Voglio sapere cosa stanno facendo anche gli altri governi, non solo il nostro. Voglio un po’ di controllo globale su questa roba”, insiste ulteriormente Sachs.

Il professore infine chiede “un’indagine di supervisione del Congresso bipartisan che abbia potere di citazione”, esortando “Dateci i vostri registri di laboratorio, i vostri quaderni, i vostri file sui ceppi di virus e così via”.

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Il CDC indaga su 180 casi di bambini con epatite la cui causa è “sconosciuta”

Ma altri esperti affermano che sono stati causati dal lockdown che ha indebolito il sistema immunitario

Il CDC sta ora indagando su 180 casi di bambini con epatite la cui causa è “sconosciuta”, anche se esperti sanitari nel Regno Unito affermano che la causa potrebbe derivare dal fatto che i bambini abbiano un sistema immunitario indebolito a causa dei lockdown.

Ci sono stati cinque decessi negli Stati Uniti a causa delle infezioni, anche molti altri paesi nel mondo sono stati colpiti da questa piaga.

“L’infezione da adenovirus è oggetto di indagine come possibile causa, con quasi la metà dei bambini risultati positivi all’agente patogeno”, riferisce la CNBC. “L’adenovirus è un virus comune che normalmente causa sintomi simili al raffreddore o all’influenza. Non è una causa nota di epatite nei bambini altrimenti sani”.

Come abbiamo evidenziato il mese scorso, gli esperti di salute nel Regno Unito hanno avvertito che l’epidemia è stata probabilmente causata da molteplici lockdown COVID-19 che impediscono ai bambini di socializzare con gli altri e quindi di sviluppare un forte sistema immunitario.

Gli adenovirus causano il comune raffreddore, ma questo può trasformarsi in epatite se un sistema immunitario indebolito non è in grado di combatterlo.

“Penso che sia probabile che i bambini dell’asilo e delle scuole elementari abbiano un’immunità agli adenovirus stagionali inferiore rispetto agli anni precedenti a causa delle restrizioni”, ha affermato il professor Simon Taylor-Robinson.

“Ciò significa che potrebbero essere più a rischio di sviluppare l’epatite perché la loro risposta immunitaria è più debole al virus”, ha aggiunto.

Da nessuna parte nei mainsteam media vengono citati i lockdown come causa di questa nuova epidemia.

Invece, il CDC sta ancora “conducendo test di laboratorio per vedere se il virus Covid potrebbe essere una possibile causa”, nonostante il fatto che i bambini colpiti nel gruppo iniziale di casi in Alabama non avessero COVID-19.

I media tradizionali sono restii ad ammettere che gli stessi lockdown che hanno sostenuto con veemenza avranno conseguenze drastiche negli anni a venire.

Come abbiamo evidenziato in precedenza, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science ha scoperto che i lockdown nel Regno Unito hanno causato la depressione clinica di circa 60.000 bambini.

Un importante studio della Johns Hopkins University ha concluso che i lockdown globali hanno avuto un impatto molto più dannoso sulla società di quanto non abbiano prodotto beneficio, con i ricercatori che hanno esortato che “sono infondati e dovrebbero essere respinti come strumento politico pandemico”.

Molti bambini soffrono anche di disturbi cognitivi dello sviluppo e del linguaggio dovuti agli adulti che hanno indossato mascherine durante la pandemia.

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Un ampio studio peer-reviewed dimostra che l’ivermectina funziona contro il COVID-19

I risultati provengono dal più grande studio al mondo sull’ivermectina contro il COVID-19.

I ricercatori in Brasile hanno scoperto che l’uso regolare dell’ivermectina come agente profilattico era associato a tassi di infezione, ospedalizzazione e mortalità significativamente ridotti.

Lo studio è stato condotto a Itajaí, una città portuale nello stato di Santa Catarina, tra luglio e dicembre 2020. Gli autori dello studio includono i medici dell’FLCCC, il dott. Flavio Cadegiani e il dott. Pierre Kory. L’autrice principale, la dott.ssa Lucy Kerr, è stata avvicinata dal sindaco di Itajaí, dopo che la città ha iniziato a sperimentare una grave epidemia di COVID.

L’intera popolazione di Itajaí è stata invitata a partecipare al programma, che prevedeva una visita medica per raccogliere informazioni di base, personali, demografiche e mediche. In assenza di controindicazioni, l’ivermectina è stata proposta come trattamento preventivo, da assumere per due giorni consecutivi ogni 15 giorni alla dose di 0,2 mg/kg/giorno.

Dei 223.128 cittadini di Itajaí presi in considerazione per lo studio, un totale di 159.561 soggetti hanno scelto di partecipare: oltre il 70% ha scelto di assumere ivermectina e il 23% ha scelto di non farlo.

Riduzione dei tassi di infezione e ospedalizzazione
Lo studio ha riscontrato una riduzione del 44% del tasso di infezione da COVID-19 a favore del gruppo che ha assunto ivermectina (3,5% contro 8,2%).

Nei casi in cui un cittadino partecipante di Itajaí si ammalasse di COVID-19, gli è stato raccomandato di non usare l’ivermectina o qualsiasi altro farmaco nel trattamento ambulatoriale precoce. Di coloro che sono stati infettati, sono stati confrontati due gruppi di uguali dimensioni e altamente abbinati (uno che utilizzava l’ivermectina come profilassi e uno che non lo faceva). L’uso regolare di ivermectina preventiva ha portato a una riduzione del 68% della mortalità per COVID-19 (0,8% contro 2,6%) e del 56% del tasso di ospedalizzazione (1,6% contro 3,3%).

Metodi di studio
Poiché i vaccini non erano disponibili in quel momento e esistevano poche alternative profilattiche in assenza di vaccini, Itajaí ha avviato un programma governativo a livello di popolazione per la profilassi da COVID-19. Questo è stato uno studio osservazionale prospettico che ha consentito ai soggetti di auto-selezionare tra trattamento e non trattamento. L’uso dell’ivermectina era facoltativo e basato sulle preferenze dei pazienti, dato che i suoi benefici come agente preventivo non erano stati dimostrati.

Per garantire la sicurezza della popolazione, è stato sviluppato un programma per computer per raccogliere e mantenere tutti i dati demografici e clinici rilevanti. Tutti i soggetti sono stati pesati per poter calcolare con precisione la dose corretta di ivermectina. Inoltre, è stata condotta una breve valutazione medica per registrare l’anamnesi passata, le comorbidità, l’uso di farmaci e le controindicazioni ai farmaci.

Le seguenti variabili sono state analizzate e aggiustate come fattori di confondimento o utilizzate per bilanciare e abbinare i gruppi per la corrispondenza del punteggio di propensione:

Età

Sesso

Precedenti malattie (infarto del miocardio e ictus)

Comorbilità preesistenti (diabete di tipo 2, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, ipertensione, dislipidemia, malattie cardiovascolari, cancro [di qualsiasi tipo] e altre malattie polmonari)

Fumo

Sono stati esclusi dal campione i pazienti che presentavano segni o diagnosi di COVID-19 prima del 7 luglio 2020. Altri criteri di esclusione includevano controindicazioni all’ivermectina e all’età (sono stati esclusi i soggetti di età inferiore a 18 anni).

Durante lo studio, i soggetti a cui è stato diagnosticato il COVID-19 sono stati sottoposti a una visita medica specifica per valutare le manifestazioni cliniche e la gravità della malattia. A tutti i soggetti con sintomi è stato raccomandato di non usare ivermectina, nitazoxanide, idrossiclorochina, spironolattone o qualsiasi altro farmaco ritenuto efficace contro COVID-19. La città non ha fornito né sostenuto alcun trattamento ambulatoriale farmacologico specifico per i soggetti infetti da COVID-19.

Risultati intriganti
È interessante notare che il gruppo che si è auto-selezionato per assumere ivermectina era più anziano e aveva più comorbidità rispetto al gruppo che non ha optato per alcun trattamento. Questi risultati mostrano che l’ivermectina profilattica può essere un fattore attenuante nei gruppi con un rischio maggiore di morbilità.

La convinzione che le terapie preventive e terapeutiche precoci indurrebbero le persone ad allentare la cautela di rimanere socialmente distanziati, portando a più infezioni correlate al COVID-19, non è supportata qui.

I dati dimostrano che l’uso di ivermectina preventiva riduce significativamente il tasso di infezione e che i benefici superano il presunto aumento del rischio di cambiamenti nei comportamenti sociali.

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I non vaccinati in Austria potrebbero essere imprigionati per un anno

Le persone in Austria che non vogliono vaccinarsi potrebbero ritrovarsi in carcere per un anno.

Susanne Fürst del Partito della libertà austriaco (FPÖ), che ha votato contro l’emendamento, ha avvertito che potrebbe essere usato per punire i non vaccinati con condanne molto più dure.

L’emendamento aumenta le multe da € 726 (£ 617 / $ 818) a € 2.000 (£ 1.701 / $ 2.255) e aumenta il tempo di reclusione per coloro che si rifiutano di pagare da quattro settimane a un anno.

Dato che gli austriaci che non vengono vaccinati entro febbraio rischiano multe fino a € 7.200 ($ 8.000) per non conformità, coloro che si rifiutano di pagare dovrebbero anche affrontare una pena detentiva di 12 mesi.

L’emendamento ordina anche alle persone incarcerate di pagare la propria reclusione.

Nonostante Fürst abbia protestato che l’emendamento potrebbe essere utilizzato per punire ulteriormente i non vaccinati, la misura è stata comunque approvata.

Nel momento in cui è stato annunciato, il cancelliere Alexander Schallenberg ha promesso di colpire i non vaccinati con “pene” se si fossero rifiutati di ricevere l’iniezione, affermando che avrebbero dovuto “soffrire”.

Dato che alcuni tecnocrati affermano che il programma di vaccinazione non finirà mai, la condanna iniziale a un anno di carcere per i no-vax potrebbe essere solo l’inizio.

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Il CEO di Pfizer dichiara che sono in arrivo le “rivaccinazioni annuali” per COVID

È “lo scenario più probabile”

Il CEO di Pfizer Albert Bourla ha nuovamente dichiarato lunedì che lo “scenario più probabile” nel prossimo futuro è la “rivaccinazione annuale” per COVID.

Bourla ha fatto i commenti in un’intervista alla CNBC, osservando “Mesi fa ho fatto una proiezione secondo cui lo scenario più probabile è che avremmo bisogno dopo la terza dose, una rivaccinazione annuale contro il Covid”.

“Penso che avremo una rivaccinazione annuale e questo dovrebbe essere in grado di tenerci davvero al sicuro”, ha aggiunto Bourla.

Guarda:

I commenti di Bourla sono arrivati poco prima che il CDC raccomandasse a ogni adulto statunitense di età superiore ai 18 anni di farsi il richiamo Covid per contrastare la variante “Omicron”.

“Oggi, il CDC sta rafforzando la sua raccomandazione sulle dosi di richiamo per le persone di età pari o superiore a 18 anni”, ha affermato il direttore del CDC Rochelle Walensky in una nota.

“La recente comparsa della variante Omicron sottolinea ulteriormente l’importanza della vaccinazione, dei richiami e degli sforzi di prevenzione necessari per proteggersi dal COVID-19”, ha affermato.

All’inizio di questo mese, Bourla ha dichiarato che le persone che diffondono “disinformazione” sui vaccini COVID-19, ovvero qualsiasi cosa contraria a ciò che lui e il CDC dicono su di loro, dovrebbero essere trattate come “criminali”.

“Quelle persone sono criminali”, ha detto al CEO dell’Atlantic Council Frederick Kempe. “Non sono cattive persone. Sono criminali perché sono letteralmente costati milioni di vite”.

Bourla ha continuato suggerendo che la vita sarebbe “tornata alla normalità” solo una volta che i non vaccinati fossero stati vaccinati.

“L’unica cosa che si frappone tra il nuovo stile di vita e l’attuale stile di vita è, francamente, l’esitazione nelle vaccinazioni”, ha detto.

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Un video virale mostra un uomo con addosso diverse mascherine espulso da Walmart per aver scattato foto di un bambina

Il padre affronta il pervertito dopo aver scattato delle foto a sua figlia perche` non indossava una maschera.

Un video virale mostra un uomo molto agitato che indossa diverse mascherine che viene espulso da Walmart perché ha fotografato una bambina che non ne indossava una.

Il video, in cui l’uomo si comporta in modo bizzarro per tutto il tempo, viene presentato come un esempio di come la paura dei mass media sul COVID-19 abbia inflitto danni psicologici permanenti alla società.

La clip inizia con l’uomo che viene affrontato da un padre che gli chiede: “Dimmi perché stavi fotografando me e mia figlia”.

L’uomo con più mascherine borbotta in modo incoerente attraverso il viso mentre tenta di fuggire, con la carta igienica in mano.

“Così posso rimanere in vita”, risponde alla fine l’uomo mascherato.

“Così puoi rimanere in vita, è per questo che stavi fotografando mia figlia minorenne?” chiede il padre.

Il verme continua a borbottare mentre il papà gli dice: “Sei davvero coraggioso con le tue 90 maschere addosso”.

La clip finisce quindi con il verme che imbusta la sua spesa e quasi ha un attacco di panico ogni volta che qualcuno si avvicina a lui.

Poi dice: “Ho scattato una foto perché non indossavi una maschera, l’ho cancellata”.

“Questo è incredibile ragazzi, questo è quello che hanno fatto alla nostra società”, commenta il padre mentre lo staff di Walmart chiede al verme di andarsene e gli dice che non è piu` il benvenuto.

In una bizzarra pantomima finale, il verme è così paranoico riguardo a chiunque si avvicini a lui che si abbassa e si agita come se fosse in un incontro di boxe, presumibilmente per evitare il virus.

“Guarda quanto ha paura del COVID ragazzi, guarda quanto ha paura”, conclude il padre.

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Variante Omicron rilevata per la prima volta in quattro persone completamente vaccinate

Il governo del Botswana rilascia una dichiarazione pubblica sul nuovo ceppo mutante.

La nuova variante “Omicron” è stata rilevata per la prima volta in quattro persone completamente vaccinate, secondo una dichiarazione pubblica del governo del Botswana.

La nuova variante, che alcuni sostengono sia tre volte più contagiosa, è stata inizialmente scoperta in Botswana prima che si diffondesse in tutto il Sudafrica.

La notizia è stata accolta con allarme globale, spingendo i mercati finanziari a precipitare e a mettere in atto nuovi divieti di viaggio.

Secondo una dichiarazione pubblica del governo del Botswana, la nuova mutazione è stata scoperta per la prima volta in quattro persone che avevano ricevuto entrambe le dosi del vaccino COVID-19.

Secondo il rapporto, quattro casi della nuova variante “sono stati segnalati e registrati” il 22 novembre.

“Il rapporto preliminare ha rivelato che tutti e quattro erano stati completamente vaccinati per il COVID-19”, secondo le autorità del Botswana.

In una successiva dichiarazione, il governo ha rivelato che la nuova variante “è stata rilevata su quattro cittadini stranieri entrati in Botswana il 7 novembre 2021, in missione diplomatica”.

“Il quartetto è risultato positivo al COVID-19 l’11 novembre 2021 mentre si preparavano a tornare”, secondo la dichiarazione.

In una buona notizia, altri che hanno avuto stretti contatti con gli infetti “non hanno sintomi di COVID-19 e sono risultati negativi per COVID-19”.

Nel frattempo, il capo medico del Sud Africa, la dott.ssa Angelique Coetzee, ha descritto il panico come una “tempesta in una tazza da tè”, aggiungendo che finora aveva visto solo “casi molto lievi” della variante.

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I media dichiarano il “lockdown climatico” una “teoria del complotto” mentre l’India si prepara a imporre un lockdown climatico

I viaggi non essenziali sono stati vietati mentre a decine di milioni è stato detto di lavorare da casa.

Mentre i media dichiarano che la nozione di “lockdown climatico” è una “teoria della cospirazione”, l’India si prepara a imporre un lockdown climatico per ridurre l’inquinamento.

Sì davvero.

NPR riporta i dettagli del lockdown sotto il titolo “L’inquinamento atmosferico di Nuova Delhi è così grave che i funzionari chiedono un lockdown in tutta la città”.

“La Corte Suprema indiana chiede un lockdown nella capitale, Nuova Delhi. È a causa di un’emergenza sanitaria, ma non si tratta di COVID-19. Riguarda l’inquinamento atmosferico”, afferma il pezzo.

Le autorità hanno deciso di vietare tutti i viaggi non essenziali sulle strade della regione della capitale nazionale, ordinando a decine di milioni di persone di lavorare da casa.

Anche i cantieri stanno chiudendo insieme alle scuole, molte delle quali aperte solo di recente dopo il lockdown COVID-19.

Il primo ministro di Delhi chiede anche agli stati vicini di imporre misure simili.

L’annuncio è sincronizzato perfettamente dato che l’emittente britannica Sky News ha appena pubblicato un lungo articolo in cui afferma che i “lockdown climatici” sono una teoria della cospirazione inventata dai negazionisti del COVID-19.

“La cospirazione verde più comune è l’affermazione di un imminente “lockdown climatico”, in cui i paesi saranno bloccati per lunghi periodi per raggiungere gli obiettivi del cambiamento climatico”, afferma l’articolo, etichettando l’idea come “”teoria falsa”.

L’articolo cita Callum Hood, del Center for Countering Digital Hate, che afferma che i teorici della cospirazione stanno spingendo la falsa idea dei lockdown climatici come mezzo per “giustificare le loro teorie del complotto sulla pandemia di COVID”.

“Poiché molte restrizioni COVID vengono revocate, alcuni di questi gruppi affermano invece che i “lockdown climatici” saranno utilizzati per raggiungere gli stessi obiettivi”, ha affermato Hood.

Quindi sei un pericoloso teorico della cospirazione per aver suggerito che i “lockdown climatici” potranno essere utilizzati dai governi come strumento di controllo della popolazione … mentre l’India sta letteralmente lanciando piani per fare proprio questo.

Nota ancora una volta come i media e la censura sostenuta dallo stato mettano le mani avanti dichiarando certe idee “teorie della cospirazione” e “notizie false” anche se il secondo paese più popoloso del mondo sta letteralmente per attuare proprio quell’agenda.

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Rapporto del governo rileva che il Green Pass potrebbe aumentare la diffusione del COVID

Obbligandoli a visitare luoghi più piccoli e poco ventilati.

Un rapporto trapelato del governo inglese riporta il fatto che il Green Pass potrebbe effettivamente esacerbare la diffusione del COVID perché incoraggere le persone a visitare luoghi più piccoli e meno ventilati.

Secondo il rapporto, redatto dal Department of Digital, Culture, Media and Sport[DCMS], l’introduzione del Green Pass potrebbe effettivamente avere l’effetto opposto di quanto sperato.

“Se la certificazione allontanera` alcuni fan dagli stadi che sono ben ventilati, ciò potrebbe far si che frequentino invece pub scarsamente ventilati, dove avranno accesso a più alcol rispetto a quello disponibile negli stadi”, afferma il rapporto. “Durante gli europei abbiamo notato dei picchi nei casi associati ai pub anche quando l’Inghilterra giocava all’estero”.

“Introdurre il Green Pass ridurrebbe anche il fatturato per gli organizzatori di eventi dove e’ necessario utilizzare i passaporti vaccinali e richiederebbe l’assunzione di migliaia di nuovi steward che potrebbero essere difficili da trovare”, riporta il Telegraph.

Dopo che la Scozia ha cercato di introdurre i passaporti vaccinali, il processo è stato definito un “disastro assoluto”, con il personale dei locali notturni che ha subito abusi e la tecnologia utilizzata in questi sistemi non si e` rivelata all’altezza.

Molti locali hanno deciso di chiudere in anticipo e hanno perso il 40% della loro clientela, dimostrando ancora una volta come lo schema metterà definitivamente fuori gioco innumerevoli locali notturni che operano con un margine di profitto del 15%.

Un altro esempio di come i passaporti vaccinali siano in gran parte inutili è il fatto che fornire un test negativo non viene più offerto come opzione, nonostante il fatto che i vaccinati possano ancora trasmettere il virus.

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