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Cia: Programma di ricerca sulla modificazione del comportamento
Mercoledì, 3 agosto 1977
U.S. Senate Select Committee on Intelligence, and Subcommittee on Health & Scientific Research of the Committee on Human Resources
Washington, D.C.
Quello che segue è un estratto della dichiarazione di apertura dal senatore Edward Kennedy (D-Mass.).
Il senatore Kennedy. La ringrazio molto, signor Presidente. Siamo lieti di unirci per discute di questo settore.
Circa 2 anni fa, la sottocommissione per la sanità del Senato ha ascoltato le agghiaccianti testimonianze sulle attività di sperimentazione umana della Central Intelligence Agency. Il vice direttore della CIA ha rivelato che oltre 30 università e istituzioni furono coinvolte in un programma di “test e sperimentazione” che comprendevano la somministrazione nascota di droga a cittadini inconsapevoli “a tutti i livelli sociali, alti e bassi, nativi americani e stranieri.” Molti di questi test hanno comportato la somministrazione di LSD a “soggetti inconsapevoli in svariate situazioni sociali.”
Dai risultati di queste attività si stabilisce che ci fu almeno un morte quella del dottor Olsen. La stessa Agenzia riconosce che questi test ebbero poco significato scientifico. Gli agenti di monitoraggio non erano qualificati osservatori scientifici. I soggetti sottoposti ai test furono raramente rintracciabili dopo le prime ore di test. In un certo numero di casi, il soggetto di prova si ammalò per ore o addirittura giorni, rendendo quasi impossibile una efficace sorveglianza. Altri esperimenti furono ugualmente offensivi. Per esempio, venivano reclutati facilmente i tossicodipendenti da eroina per gli esperimenti con l’LSD poichè la ricompensa era rappresentata da una dose di eroina.
La cosa forse più inquietante di tutta la vicenda è che non si può stabilire con certezza la portata della sperimentazione. Le registrazioni di tutte queste attività sono state distrutte nel gennaio 1973, sotto comando dell’allora direttore della CIA Richard Helms. Al posto di indagini persistenti da parte della Health Subcommittee Intelligence Committee, non furono disponibili ulteriori informazioni o rapporti. Nessun singolo individuo – ricordava i dettagli, neppure il direttore della CIA, che ordinò la distruzione dei documenti, neppure l’ufficiale responsabile del programma, né alcuno dei suoi collaboratori.
Un individuo, attraverso il Freedom Of Information Act, realizzò quello che i due comitati del Senato degli Stati Uniti non erano riusciti a fare. Riuscì a far si che l’agenzia cercasse registrazioni aggiuntive relative al programma della CIA sulla sperimentazione con soggetti umani. Questi nuovi documenti vennero scoperti dall’agenzia a marzo. La loro esistenza non fu resa nota al Congresso fino a luglio.
I documenti rivelano una serie molto più ampia di esperimenti di quanto precedentemente pensato. Ottantasei università o istituti furono coinvolti. Vennero rivelati inoltre altri comportamento non etici da parte del personale Cia.
Il popolo americano ripone molta fiducia nella comunità di servizi segreti di questa Nazione. Il programma della Cia sulla sperimentazione umana degli anni Cinquanta e Sessanta violò questa fiducia. Venne violatata di nuovo il giorno in cui vennero distrutti la maggior parte dei documenti dell’agenzia nel 1973. Si viola ogni volta che un funzionario responsabile si rifiuta di ricordare i dettagli del programma. La migliore garanzia contro possibili abusi futuri è un registro completo pubblico degli abusi del passato.
Il presidente Inouye ha sottolineato: Questi sono problemi, sono domande avvenuti negli anni Cinquanta e Sessanta, nonostante ciò sono notizie che compaiono nelle prime pagine dei quotidiani attuali, nelle televisioni e nei media di questo paese , e la ragione è, credo, il fatto che non se ne sa abbastanza. L’unico modo per lasciarci definitivamente alle spalle questo periodo è quello di avere maggiori informazioni possibili su queste sperimentazioni.
La Central Intelligence Agency drogò i cittadini americani senza il loro consenso. Usò strutture universitarie e il personale all’interno senza autorizzazione. Finanziò importanti ricercatori, spesso a loro insaputa.
U.S. Senate Select Committee on Intelligence, and Subcommittee on Health & Scientific Research of the Committee on Human Resources
Washington, D.C.
La guerra in Libia è una operazione Cia studiata già 30 anni fà
L’attivista David Icke, che mise in guardia sulla natura fittizia della “primavera araba” da quando iniziò e cioè ben 6 mesi fà, ha rispolverato un articolo del 3 agosto 1981, intitolato: “Un piano per rovesciare Gheddafi “.
‘I dettagli del piano erano imprecisi, ma sembrava essere una classica campagna di destabilizzazione della CIA. Un elemento per portare a termine la missione era un programma di “disinformazione”, progettato per mettere in imbarazzo Gheddafi e il suo governo. Un altro era la creazione di un “governo di opposizione” che sfidasse la sua pretesa di leadership nazionale. Un terzo – potenzialmente più rischioso – era una campagna paramilitare, probabilmente composta da cittadini libici delusi, di far saltare ponti, condotta su scala ridotta attraverso operazioni di guerriglia per dimostrare che a Gheddafi si opponeva una forza politica indigena “.
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Ovviamente questo piano è stato eseguito alla lettera, con la necessaria aggiunta di un intervento della NATO per salvare quei “paramilitari” citati nello spezzone sopra, dalle forze di sicurezza libiche – un piano di emergenza esplicitamente enunciato in un altro report dal titolo “Which Path to Persia?”, creato dalla Brookings Institution e sovvenzionata da Wall Street e da Londra.
Usare la forza militare per assistere le rivoluzioni popolari, pagina 109-110 (pagine 122-123 del pdf): “Di conseguenza, se gli Stati Uniti riuscissero mai ad innescare una rivolta contro il regime dei mullah, Washington potrebbe essere costretta ad intervenire fornendo una qualche forma di sostegno militare per evitare che Teheran la schiacci.” ” Questo requisito implica che una rivoluzione popolare in Iran non sembrerebbe adattarsi al modello delle “rivoluzioni di velluto” che si sono verificate altrove. Il punto è, che il regime iraniano non accetterà tranquillamente questa “buonanotte”, come invece, è accaduto con tanti regimi dell’Est europeo, potrebbe scegliere di combattere fino alla morte. In tali circostanze, se non c’è assistenza esterna militare per i rivoluzionari, potrebbero non solo perdere la battaglia, ma essere anche massacrati.
Di conseguenza, se gli Stati Uniti perseguono questa politica, Washington dovrà prendere in considerazione questa possibilità. Ci sono anche altri interessanti dettagli nei piani: è necessario includere sistemi per indebolire l’esercito iraniano, o indebolire la volontà dei leader del regime, oppure che gli Stati Uniti siano pronti ad intervenire per sconfiggere definitivamente il regime “.
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La campagna di disinformazione è iniziata in febbraio, come risaputo sono state dette molte falsità al pubblico, sia per quanto riguarda la natura della rivolta sia per quanto riguarda la reazione del governo libico ad essa. Mentre i carri solcavano le strade libiche, e i jet volavano nei cieli la battaglia si faceva più dura e i mercenari di Al Qaeda mossero guerra contro l’esercito libico, i media corporativi in tandem con gli stati membri della NATO si preparavano ad intervenire, ritraendo una rivolta costituita da attivisti pacifici che venivano crivellati dai colpi delle mitragliatrici e bombardati dagli aerei. Ci sono ora le prove che confermano che tali atrocità non sono mai avvenute, ma l’Onu citando questa DISinformazione ha autorizzato l’intervento della NATO.
La natura stessa dei ribelli Bengasi è stata presentata in maniera ingannevolmente al pubblico. In realtà, erano una miscellanea di estremisti e mercenari, molti dei quali avevano combattuto di recente in Iraq e in Afghanistan contro le forze Usa. Questi mercenari, pagati dalla CIA e dall’MI6 negli ultimi 30 anni (vedi linea del tempo), vengono raffigurati come “una forza politica indigena” di opposizione al governo libico. Recentemente è stato rivelato che il comandante dei ribelli che hanno tentato la conquista di Tripoli altro non è che Abdelhakim Belhadj, una pedina di Al Qaeda che venne precedentemente catturato in Malesia, torturato dalla Cia a Bangkok, in Thailandia nel 2003, prima di saltar fuori di nuovo in Libia dove sta ora combattendo per conto della NATO.
Un’altra via in cui è stata propagata disinformazione è stato il tentativo di rappresentare Gheddafi come un pazzo vagabondo che, nonostante la denigrazione, si rivelò essere uno dei pochi capi di stato “sinceri” sul conflitto che assediava la sua nazione. Dalle sue prime dichiarazioni sul fatto che la rivolta fosse fomentata dall’esterno e che fosse coinvolta Al Qaeda, alle affermazioni ormai certe del fatto che la ribellione servisse per inaugurare una nuova occupazione straniera assieme alla depredazione delle risorse della Libia, aveva colto nel segno.
Quello a cui stiamo assistendo in Libia è una di aggressione orchestrata da finanziatori/capi corporativi per i loro interessi. Hanno cospirato apertamente sul fatto di effettuare una campagna di conquista militare ed economica in tutto il Medio Oriente (e oltre), includendo il Nord Africa e specificamente anche la Libia. Dal discorso di Wesley Clark nel 2007, all’articolo del Newsweek del 1981, ci sono state consegnate delle confessioni firmate sul fatto che sono i “nostri” governi i veri nemici da cui l’umanità si deve liberare, mascherano la loro agenda con la sottile patina della giustificazione morale. Ancora una volta, dobbiamo impegnarci ad individuare i veri interessi che hanno messo in moto questo conflitto, guardando dietro i leader militari e politici meri esecutori della “politica internazionale.”
Ufo: Manipolarne la percezione attraverso film e tv
UFO ed esseri alieni vengono inseriti molto spesso nei mass media, che si tratti di film o show televisivi. La maggior parte di queste apparizioni sono state comunque molto curate e calcolate dal governo americano al fine di comunicare un atteggiamento particolare nei confronti di questo misterioso fenomeno. Qual è lo scopo di questi sforzi? Questo articolo prende in esame l’affascinante storia del coinvolgimento del governo nei film e negli show televisivi legati agli ufo.
Questo articolo è originariamente apparso nella rivista 49th Parallel, vol. 25 (primavera 2011) ed è riprodotto su Vigilant Citizen con il permesso degli autori: Robbie Graham (Università di Bristol) * & Matthew Alford (Università di Bath) †.
* Robbie Graham è un dottorando presso l’Università di Bristol nella sua ricerca sta esaminando le rappresentazioni storiche degli Ufo ad Hollywood e di come sono state rappresentate le visite sul nostro pianeta. E ‘anche creatore del blog Silver Screen Saucers.
† Matthew Alford è l’autore di Reel Power: Hollywood Cinema and American Supremacy (Pluto Press, 2010). Ha conseguito il dottorato di ricerca in Cinema e Politica presso l’Università di Bath nel 2008.
Il 22 gennaio 1958, il popolare show televisivo della CBS, Armstrong Circle Theatre, presentò un intero programma dedicato al tema degli oggetti volanti non identificati dal titolo: “UFO: Enigma dei Cieli” Tra gli ospiti di alto profilo invitati a parlare allo show: Il maggiore in pensione della US Navy Donald Keyhoe – direttore del Comitato Nazionale indagini dei fenomeni aerei (NICAP) – il suo intervento fù notevole per le opinioni da lui espresse riguardo il velo di oscurantismo gettato dal governo per nascondere il fenomeno UFO. Per argomentare contro la realtà degli UFO vennero invitati al programma l’astronomo e veemente scettico UFO Donald Menzel e un rappresentante della Air Force il colonnello Spencer Whedon dell’Air Techincal Intelligence Center (ATIC). Il loro compito avrebbe dovuto essere facile dato anche che i contenuti dello show erano stati scritti in anticipo a tavolino dalla CBS in collaborazione con la US Air Force, e a tutti gli ospiti – soprattutto con Keyhoe – che venne incaricato di leggere il loro materiale preapprovato, su un gobbo.
Quando arrivò il turno di parola di Keyhoe, deviò per frustrazione dalla sua sceneggiatura e dichiarò alla nazione: “Ora ho intenzione di rivelare qualcosa che non è mai stato rivelato prima …” 1 Il resto del suo annuncio non fù ascoltato dagli spettatori alla televisione: all’insaputa di Keyhoe, il suo microfono venne silenziato dall’emittente. Keyhoe continuò:
“Negli ultimi sei mesi abbiamo lavorato con una commissione del Congresso, indagando la tematica secretata degli UFO. Se tutte le prove che abbiamo fornito a questo comitato fossero divulgate in audizioni pubbliche, si dimostrerebbe con assoluta certezza che gli UFO sono macchine reali sotto un controllo intelligente. “2
Dopo lo spettacolo, la CBS venne inondata di telefonate e lettere da spettatori che chiedevano di sapere perché l’audio di Keyhoe era stato occultato: “Chiamatela come vi piace”, scrisse uno spettatore, “ma sembrava essere una dimostrazione molto scioccante di censura, che è certamente offensiva per l’intelligenza del pubblico americano … “3 Nove giorni dopo, la CBS ammise che il discorso era stato oggetto di censura ufficiale. In una lettera a uno spettatore scontento del 31 gennaio 1958, il direttore dell’editing della CBS, Herbert A. Carlborg, dichiarò:
“Questo programma è stato accuratamente eliminato per motivi di sicurezza. Pertanto, è responsabilità di questa rete l’assicurare prestazioni in conformità agli standard pre-determinati di sicurezza. Le indicazioni riguardanti il fatto che ci sarebbe stata una “deviazione” nell’argomento porterebbe a formulare affermazioni che né la rete né le persone del programma sono state autorizzate a rilasciare. “4
Come sarà evidenziato in questo saggio, gli sforzi storici del governo statunitense per censurare i prodotti mediatici sugli Ufo si estendono ben oltre l’incidente di Keyhoe ed hanno notevolmente influenzato il contenuto di numerosi film e prodotti tv in queste ultime 6 decadi. Prima di passare ad esaminare alcuni di questi casi, tuttavia, è necessario chiedersi: perché il governo americano vuole esercitare la sua influenza sulle rappresentazioni mediatiche di un tema così apparentemente fantasioso come gli UFO? La risposta a questa domanda diventa chiara anche con una rapida occhiata alla documentazione iniziale del governo sull’argomento, che riflette una preoccupazione costante sugli UFO (se non un consenso sulle loro origini) ai massimi livelli delle forze armate statunitensi.
BACKGROUND
L’interesse del governo degli Stati Uniti per quanto riguarda gli UFO risale all’estate del 1947 quando l’apparato di sicurezza nazionale americana venne sommerso da centinaia di segnalazioni da cittadini e peresonale militare preoccupati per quelli che sembravano essere oggetti metallici a forma di disco che stavano attraversando i cieli della nazione, a volte in formazione e spesso a velocità impossibili. Il 24 giugno l’aviatore privato e uomo d’affari Kenneth Arnold riferì di aver visto una formazione a catena di nove oggetti insoliti sulle Cascade Mountains, nello Stato di Washington. Arnold descrisse il movimento degli oggetti ‘come fosserro dei piattini scagliati contro l’acqua”, ispirando la stampa sulla decisione del nome di “dischi volanti.” per questi strani mezzi. 5 Molte centinaia di avvistamenti vennero segnalate in tutto il mondo nei mesi a seguire.
Nel 1948 la US Air Force ha prodotto la Top Secret e molto controversa “Stima della situazione”, un rapporto ufficiale che concludeva che i dischi volanti avessero origini interplanetarie.6 Altre fazioni all’interno della Air Force, tuttavia, favorirono la più appetibile (anche se forse non meno allarmante) idea che i dischi fossero stati il prodotto delle innovazioni tecnologiche dell’Unione Sovietica. In entrambi i casi, il segreto per quanto riguarda la tematica qui esposta era di fondamentale importanza dopo che la questione sul fatto che fossero reali o meno aveva dato esito positivo convincendo i capi militari americani. In una lettera segreta, diretta alla sede della Air Force il 23 settembre 1947, il generale Nathan Twining, capo del Air Materiel Command (AMC), dichiarò che i dischi volanti erano “reali e non allucinazioni fittizie ,” che avevano “superficie metallica o che riflettevano la luce [s], erano “circolari o ellittici”, piatti sul fondo e con una cupola in alto, “sono stati avvistati talvolta volare ordinati in formazione in un numero che varia dai tre ai nove oggetti. “7 In un precedente documento top secret del governo canadese risalente al 1950, Wilbert Smith – capo del progetto di ricerca UFO del governo canadese, il Magnet, notò riferendosi al fenomeno UFO che “La tematica è il soggetto più altamente classificato nel governo degli Stati Uniti, ha un punteggio più elevato anche rispetto alla bomba H” 8.
Oggi, numerosi governi in tutto il mondo mantengono costosi progetti di studio sugli UFO – raccogliendo e spesso investigando prove sulle migliana di avvistamenti UFO riportati annualmente alle autorità. Nel solo sud america, i governi di Argentina 9, Uruguay 10, Perù 11, Chile 12 e Brasile13 operano sia indagini sugli UFO e raccolgono attivamente le segnalazioni degli avvistamenti UFO attraverso le loro forze armate. Altri governi, inclusi quelli di Francia 14, Nuova Zelanda 15, Danimarca 16, Canada 17 e Russia 18 negli ultimi anni hanno rilasciato al pubblico migliaia di pagine di file precedentemente classificati sugli UFO.
Anche il governo britannico ha aperto i suoi archivi Ufo al pubblico attraverso un processo continuo che ha visto il rilascio di migliaia di file precedentemente classificati su commissione del National Archives 19. Secondo il ministero britannico della Difesa, gli UFO (o UAPs – Unidentified Aerial Phenomenon – come li chiama il Ministero della Difesa) “certamente esistono”, ma sono “ancora poco compresi” 20. In un rapporto segreto di 400 pagine sulla valutazione del fenomeno UFO uscito nel 2006 in base al Freedom of Information Act, lo staff dell’UK Defence Intelligence ha riconosciuto che:
“I fenomeni si verificano su una base quotidiana e globale … Che gli UAP esistono è indiscutibile. Si accredita loro la capacità di librarsi in aria, atterrare, decollare, accelerare a velocità eccezionale e svanire, possono alterare la loro direzione di volo improvvisamente ed esibiscono chiaramente forme aerodinamiche che vanno ben oltre quelle di qualsiasi aeromobile conosciuto o missile – sia con equipaggio o senza equipaggio. “21
Il rapporto rileva inoltre che “i tentativi di altre nazioni di intercettare gli oggetti non identificati, che possono chiaramente cambiare posizione più velocemente di un aereo, hanno già causato morti”, e avverte che, con la crescente densità di rapporti UAP nella regione britannica di difesa aerea , “esisterebbe una piccola possibilità … di uno scontro aereo con uno UAP” 22.
Appare, dunque, esservi un ampio consenso tra i governi citati: gli UFO sono oggettivamente reali – anche se non sono stati del tutto spiegati dalla scienza – degni, nella migliore delle ipotesi, ad uno studio mirato o, almeno, ad un monitoraggio sostenuto nell’interesse della sicurezza aerea e della sicurezza nazionale. Chi canta fuori dal coro sono gli Stati Uniti, che si distinguono per il loro silenzio, quasi totale, sulla questione UFO, silenzio mantenuto fino alla chiusura nel 1969 del progetto sugli UFO della Air Force chiamato: Il libro blu 23. Malgrado il tentativo di mantenere la bocca chiusa, l’interesse storico degli americani riguardo la questione degli UFO rappresenta chiaramente un passaggio significativo – se non un intero capitolo – nella storia delle macchinazioni della guerra fredda.
A loro volta, dettagli del coinvolgimento del governo americano nella questione ufo sono scarsi nelle pagine del cinema e della storia della televisione, l’unica opera sostanziale che riguarda questo tema è stata prodotta da Lorenzo Suid.25 Anche se il lavoro di Suid fu innegabilmente utile (se ne fanno moltissimi riferimenti in questo pezzo), si fa passare, come cosa secondaria, la preoccupazione dei militari per il fenomeno ufo – quando in realtà fu una importante questione che sollevò inizialmente seri interrogativi riguardo la sicurezza nazionale – infine non sottolinea alcuni casi di film e produzioni TV che le autorità hanno cercato attivamente di manipolare, ai fini politici, in linea con la politica del governo sugli UFO.
Questo saggio si basa sul lavoro di Suid, colmandone le lacune, chiarendo i diversi periodi e facendo luce, ulteriormente, sulle motivazioni storiche che hanno portato il governo a voler influenzare l’informazione mediatica sugli UFO grazie al cinema e alla televisione. L’impegno storico del governo si può trovare analizzando i rapporti intrecciati tra il Dipartimento della Difesa (DoD), che ha lavorato a lungo con Hollywood in cambio del diritto di modificare gli script per 60 anni con l’obiettivo principale di ingaggio e del mantenimento del personale, come indicato da Suid nel suo vasto tomo Guts and Glory (2002) e dal giornalista David Robb. Tuttavia, in pratica, il compito del Pentagono ha un raggio d’azione molto grande, in quanto favorisce sistematicamente la propria versione della storia degli Stati Uniti, sanificando l’immagine pubblica dei militari statunitensi: attraverso la rimozione di un personaggio chiave in Black Hawk Down (2002) che nella vita reale fu condannato per aver violentato un ragazzo di dodici anni; 26 quando si rifiutò di collaborare al film Counter Measures (1998) sulla base del fatto che non voleva ricordare al pubblico della scandalo “Iran-Contra”, 27 o quando rimosse una battuta riguardo il “perdere il Vietnam” nel film di James Bond Tomorrow Never Dies (1997) .28
IL PROBLEMA UFO: GESTIRNE LA PERCEZIONE
Per quanto riguarda gli UFO, gli sforzi del governo nel gestirne la percezione sono molto ben definiti, il primo esempio in materia, il cosiddetto “Incidente di Roswell” nel mese di luglio del 1947 quando la Roswell Army Air Force (RAAF) annunciò frettolosamente alla stampa la “cattura” di un disco volante abattuto nei pressi di un ranch isolato nel deserto del New Mexico.29 Poche ore dopo, la RAAF cambiò la sua versione dei fatti dicendo che ciò che era stato recuperato, infatti, era un comune pallone metereologico.30 La United States Air Force (USAF) cambiò questa storia di nuovo nel 1995 annunciando che il “pallone meteo” era in realtà un pallone – spia Top Secret ad alta quota.31 Questa storia venne poi ufficialmente ri-scritta nel 1997 per tenere conto di una serie di testimonianze oculari che affermano di aver visto corpi non umani nella zona del crash. I corpi, riferì l’USAF, erano cadaveri umani, manichini, o entrambi.32
Non sorprende, quindi, che quando i registi lavorino a film che hanno come tema gli UFO cerchino la collaborazione da parte del Pentagono, la cui risposta è stata sprezzante: negare la cooperazione a tutti i livelli oppure richiedere modifiche allo script che delegittimerebbero lo studio del fenomeno. Questo processo di de-legittimazione ufficiale può essere fatto risalire alle raccomandazioni fatte nel 1953 da Robertson Panel sponsorizzato dalla CIA, un gruppo di eminenti scienziati riuniti dal fisico del governo degli Stati Uniti, Howard Percy Robertson coni il compito di rivedere i files dell’Air Force sugli UFO. I principali risultati del gruppo furono affermare che gli UFO non erano una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Tuttavia, questo suggerisce che l’Air Force iniziò un’opera di “debunking”, impiegando i migliori talenti tra gli psichiatri, gli astronomi e le celebrità (lo fa anche adesso il CICAP, peccato che non vi sia la creme scientifica dei giorni nostri, ma un gruppo di corrotti), con l’obiettivo di demistificare gli avvistamenti UFO.33 La raccomandazione aveva come senso, la convinzione che i sovietici starebbero provando a “mascherare” un’invasione degli Stati Uniti, provocando un’ondata di falsi avvistamenti UFO per confondere il pentagono e le altre agenzie militari:
“Che le agenzie di sicurezza nazionale prendano provvedimenti immediati per strappare quel velo speciale e togliere quell’alone di mistero che copre e avvolge, purtroppo, l’argomento Oggetti Volanti Non Identificati.” 35
Il Robertson Panel dichiarò inoltre che questo dovrebbe “essere realizzato dai mass media come la televisione [e] i film …” facendo specifici riferimenti alla Walt Disney.36 Non è chiaro in che misura e con quale grado di successo queste raccomandazioni siano state messe in pratica. Tuttavia, anche dopo il 1966 il Robertson Panel esercitò un’influenza dimostrabile oltre che nelle rappresentazioni mediatiche degli UFO, anche nella trasmissione TV della CBS sugli UFO: Friend, Foe, or Fantasy?(1966), un documentario anti-UFO narrato da Walter Cronkite. In una lettera personale indirizzata all’ex Segretario del Robertson Panel, C. Durant, il membro del Robertson Panel, il Dott. Page Thornton confidò che “contribuì ad organizzare il documentario sulla base delle conclusioni del Robertson Panel,” 37…la stranezza è che la lettera è stata scritta tredici anni dopo che il Robertson Panel venne sciolto e, non meno importante, l’organizzazione era in perfetta sintonia con l’esistenza dei dischi volanti.
La mentalità del Robertson Panel (prodotto Cia) fu presente in altre produzioni nel corso del 1950. Notevole è anche il documentario del 1956, Unidentified Flying Objects: The True Story of Flying Saucers, che indusse l’USAF ad elaborare piani di emergenza per contrastare le fuge di informazioni anticipate dal film alla sua uscita. Il direttore del gruppo di investigazione ufficiale sugli Ufo dell’USAF, cioè il gruppo del Progetto Blue Book, il capitano George T. Gregory, fu incaricato di monitorare non solo i processi di produzione del film, ma la sua accoglienza da parte del pubblico e della critica. Credendo che il film avrebbe suscitato una “tempesta di polemiche pubbliche,” l’USAF preparò un file speciale che avrebbe falsificato ogni caso analizzato nel film spingendosi a tal punto da avere tre dei suoi ufficiali “Blue Book” a fornire assistenza tecnica ai registi, “nel tentativo di controllare il contenuto del documentario.”38
Un altro caso in questo filone si riferisce ad un episodio della serie TV di Steve Canyon (1958-1959) che sollevò le ire della US Air Force. Sostenuta dalle sigarette Chesterfield, e prodotta agli Universal Studios con la piena collaborazione della USAF, lo show della NBC raccontava le cronache del celebre personaggio dei fumetti di Milton Caniff. L’episodio a cui l’USAF fa riferimento venne intitolato “Project UFO” e vide il colonnello Steve Canyon indagare su una ondata di avvistamenti di dischi volanti denunciati ad una base locale dell’Air Force. Secondo lo storico dell’aviazione, James H., “Questo era un episodio che l’Air Force non apprezzò molto andasse in onda,” perché l’argomento UFO era una “patata bollente.” 39
Dopo ch l’USAF finì di compilare lo script, esso appariva, secondo Farmer, “abbastanza smussato” … rispetto alle precedenti versioni.” 40 Nell’episodio in onda infatti gli avvistamenti UFO vennero attribuiti ad una combinazione di bufala indotta dall’isteria e – a sostegno dell’originale storia di copertura del caso Roswell dell’USAF – gli oggetti volanti non erano che palloni meteo. Il produttore John Ellis della Tenuta Milton Caniff (che possiede lo Steve Canyon) spiegò: “Ogni singola pagina venne ri-scritta e riscritta e ri-scritta …” 41 David Haft, produttore dello show, si concentrò particolarmente sul ricordo della sua reazione quando l’USAF presentò la prima bozza dello script per l’approvazione ufficiale: “Oh oh, oh, oh! No, no, no, no! “42 Haft notò anche che l’USAF aveva difficoltà nel decidere ciò che era accettabile da essere trasmesso.43
In una delle prime bozze di “Project UFO,” Steve Canyon parla al suo comandante, il colonnello Jamison, in difesa di un testimone civile UFO: “Perché lo chiamano coglione?”, chiede Canyon, “Mi sembra, da come si è comportato, che sia un cittadino dalla mente forte e lucida… “44 Questo dialogo è stato rimosso. In altre parti del progetto, Canyon sembra essere entusiasta dei dischi volanti. Ad un certo punto, quando un nuovo rapporto UFO arriva alla base, Canyon, “Si alza in piedi di scatto, si precipita verso la porta”, e grida “Questo devo vedere!” Prima di uscire frettolosamente. “45 Nella scena finale, come originariamente scritto, Canyon viene inquadrato mentre sta leggendo un libro sui dischi volanti”… “46 Questa scena, però non è riuscita ad arrivare alla stesura finale, e, nella versione in onda , l’eccitazione di Canyon, per quanto riguarda gli UFO viene sostituita con lo scetticismo e l’indifferenza. Un’intera trama riguardante il recupero e l’analisi scientifica di ciò che inizialmente si sospettavano essere i detriti di un disco volante (ma che risultano alla fine non essere nulla del genere) venne rimossa. Il progetto avrebbe incluso, dialoghi del genere: Quella cosa [il disco volante] rilascia una pallina di metallo che racchiude un apparecchio elettrico così intricato, così geniale, che nessuno ancora è stato in grado di capirne lo scopo e, il metallo, non risponde a nessuno dei test standard. “47
Nonostante le rescritture, la USAF preferì che che l’episodio non andasse in onda. “E ‘rimasto fermo su un vecchio scaffale,” dice Ellis nel suo commento del DVD, “era finito … ma hanno aspettato la fine della serie per mandarlo in onda.” 48, Infatti, fù solo l’ultimo atto di sfida da parte dei produttori della serie verso la fine del suo ciclo di messa in onda nel 1959 che permise la proiezione integrale dell’episodio.49
Anche prima della formazione del Panel Robertson, l’atteggiamento del governo nei confronti delle produzioni televisive e cinematografiche con tema ufo, nel 1950 era ostile, come Lawrence Suid osserva:
“La decisione se l’esercito dovesse collaborare con un regista dipendeva non solo dal modo in cui il militare sarebbe stato raffigurato, ma anche se il film differisce dalle posizioni del Dipartimento della Difesa su temi come UFO e forme di vita aliene.” 50
Tuttavia, le preoccupazioni vennero perlomeno sollevate da un film che non cervaca la cooperazione militare. The Flying Saucer (1950) fu il primo film americano sul fenomeno UFO e il regista, Mikel Conrad, sostenne pubblicamente, mentre il film era in produzione, che sarebbe riuscito a portare negli schermi i filmati genuini di un disco volante vero e proprio. Nel settembre 1949, Conrad disse all’Ohio Journal Herald: “Ho scene che mostrano l’atterraggio del disco volante, il decollo, il volo e alcune acrobazie.” 51 Poco dopo Conrad fu per due mesi oggetto di indagini ufficiali della Air Force. I documenti resi pubblici in base al Freedom of Information Act rivelano che un agente dell’Ufficio della Air Force per le indagini speciali è stato spedito, non solo ad interrogare Conrad riguardo le sue affermazioni, ma anche per assistere alla prima proiezione privata del suo film. Non sorprende che la storia di Conrad fu presto “smascherata” come una truffa di elaborato marketing volto a promuovere ciò che fu, in realtà, un film piatto e noioso.52 Tuttavia, il caso Conrad è significativo per dimostrare l’alto grado di serietà con cui l’USAF considerò la questione della rappresentazione mediatica del fenomeno UFO.
Sempre nel 1950, l’USAF ha rifiutato la collaborazione con RKO Picture sul film The Thing from another world (1951). In un incontro del Pentagono con il produttore del film, Edward Lasker, gli ufficiali USAF hanno spiegato che avevano appena speso mezzo milione di dollari a dimostrazione che i dischi volanti non esistevano e gli chiesesero: “Perché dovremmo aiutarla a fare un film sul genere?” 53 Sottolinearono il fatto che “l’Air Force non parteciperà più a qualsiasi attività che potrebbe essere interpretata come una perpetuazione della bufala dei dischi volanti.” 54
Ultimatum alla Terra (1951), che raffigurava l’atterraggio di un disco volante a Washington DC, venne ugualmente respinto dall’USAF, anche se alla fine il Pentagono fornì assistenza limitata attraverso la Guardia Nazionale, perché, dissero, nel caso di un’invasione aliena, le forze armate avrebbero dovuto veramente difendere la nazione.55 In altre parole, anche se ci furono chiari tentativi atti a prevenire la diffusione della mitologia UFO durante gli anni 50, vi fu almeno una certa flessibilità nei criteri di costruzione degli script, da parte del Pentagono sulle tematiche ufologiche.
Nel 1969, gli Stati Uniti chiusero il Progetto Blue Book,questo studio sistematico sugli UFO, concluse che questi avvistamenti non rappresentavano una minaccia per la sicurezza nazionale non vi era stata nessuna scoperta tecnologica o du principi che andassero al di la della moderna conoscenza scientifica.56 Eppure il modello mediatico di cooperazione e manipolazione con le forze militari, per la modifica del “copione” è rimasto generalmente in vita fino al 1970 e anche oltre. Nel 1976, molti enti del governo hanno rifiutato di cooperare nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg (1977), il classico kolossal in cui ci si immagina il contatto con gli alieni.
Il maggiore Sidney Shaw della Guardia Nazionale di Washington scrisse alla Columbia Pictures:
“Abbiamo esaminato lo script e credo che sarebbe inopportuno per l’Air Force o per la National Guard Bureau sostenerne la produzione. Nel 1969 l’USAF ha completato uno studio che concluse che non vi erano prove sull’esistenza degli UFO. Il film proposto lascia la netta impressione che gli UFO, esistano. Coinvolge anche il governo e i militari immischiati in una enorme operazione di cover up sull’esistenza degli UFO. Questi due punti sono contro l’Air Force e il Department of Defense policy il che rende la produzione abbastanza inadeguata. “57
La NASA respinse anche la possibilità di collaborare con “Incontri ravvicinati”, anche se l’agenzia spaziale era nota per essere “più flessibile, a volte fino al punto di rottura” – rifacendosi alle parole di Suid – oltre la sua volontà a collaborare con film che la avrebbero fatta apparire in cattiva luce, tra produzioni come “Abbandonati nello spazio” (1969) e il film cospirativo della Nasa Capricorn One (1977) .58 Suid, tuttavia, nella sua analisi di questo caso, trascura di dire che non solo la NASA rifiutò la collaborazione con Spielberg, ma che l’agenzia spaziale cercò attivamente di convincere il regista a non fare il film. In un’intervista del 1978 per la rivista Cinema Papers Spielberg dichiarò:
“Ho davvero trovato la mia fede [riposta negli UFO] quando sentii che il governo si oppose al film. Se la NASA ebbe il tempo di scrivermi una lettera di 20 pagine, allora capii che doveva essere successo qualcosa. Avrei voluto cooperare con loro, ma quando lessero la sceneggiatura si arrabbiarono molto e fu lì che sentii che il film sarebbe stato pericoloso. Penso che scrissero la lettera soprattutto perché Jaws convinse così tante persone in tutto il mondo che ci fossero gli squali nelle toilette e nelle vasche da bagno, non solo negli oceani e nei fiumi. Avevano paura che lo stesso tipo di epidemia si sarebbe manifestata con il fenomeno Ufo. “59
UN’ERA DI GRANDE FLESSIBILITA’
Tuttavia, dal 1980 fu possibile, citare gli ufo in un film senza per questo avere il fiato sul collo del DoD, a partire dal film di fantasia per bambini Invaders from Mars (1986), a cui fu concessa la piena cooperazione del Dipartimento della Difesa. Tale cooperazione, tuttavia, era basata sul fatto che il film non traeva affatto ispirazione dalla tradizionale mitologia ufo dei mainstream media, il tradizionale “disco volante” non fu il tema portante bensì fu relegato a poche apparizioni e anche perché il film presentava immagini positive dei militari. Il maggiore Fred Peck dell’LA Public Affairs Office e il suo vice, il maresciallo capo Chas Henry, aiutarono il regista Tobe Hooper a visualizzare come i marines avrebbero potuto effettivamente reagire in caso di invasione. Peck commento che i “Marines non esitarono a uccidere i Marziani”.60 aiutarono anche Hooper ad identificare i riservisti della marina che sarebbero andati a costituire l’unità cinematografica delle teste di cuoio reclutando anche un ex agente degli affari pubblici, il capitano Dale Dye, per preparare gli extras.61
In un ritorno alle sue vecchie abitudini, a metà degli anni 1990, il Pentagono negò la cooperazione ad Independence Day (1996) anche se le raffigurazioni degli UFO non erano le uniche preoccupazione per questo film. Infatti, Tom McCollum del Army Public Affairs Office di Los Angeles ha apportato un lungo elenco di modifiche, per lo più abbastanza techniche.62 Ancora, è da notare che nel suo elenco delle modifiche si consigliava di eliminare qualsiasi connessione all’area 51 e a Roswell.63 Il Maggiore Nancy LaLuntas dell’US Marines’ Los Angeles Public Affairs Office ha dichiarato esplicitamente che il Pentagono non avrebbe sostenuto un film che perpetua il “mito” di Roswell e ha aggiunto che “il Dipartimento della Difesa non può nascondere informazioni [al] Presidente (leggi la custodia gli alieni e dei tanto acclamati dischi volanti). “64
In contrasto con la disapprovazione avvenuta per Independence Day, il Dipartimento della Difesa non ebbe remore a collaborare con il remake di Steven Spielberg del film “La guerra dei mondi” (2005). Come avvenne con Invaders from Mars, però, il film di Spielberg non trasse in alcun modo riferimenti, facilmente identificabili, dalla moderna mitologia UFO , in quanto non vi era presente nessuna cospirazione governativa atta a nascondere l’esistenza degli Ufo, nessun riferimento alla terminologia UFO (come “Area 51”) o riferimenti agli storici eventi correlati al fenomeno UFO (come Roswell), l’unica fonte di materiale erano i racconti di HG Wells. Così, mentre La guerra dei mondi proiettava al pubblico una vivida e veritiera immagine di ciò che potrebbe essere una invasione aliena post 11 settembre, fu cruciale per il Pentagono mostrare la professionalità delle sue forze in un caso del genere e la potenza di fuoco con cui i militari avrebbero tentato di respingere l’invasione.65
Anche il DoD ha ritenuto opportuno dare ampio supporto a Spielberg per la sua produzione del 2007, Transformers, il 66, nonostante la trama del film tratti obliquamente dalla mitologia UFO. L’USAF rifornì il regista Michael Bay con miliardi-di-dollari di apparecchiature per essere utilizzate nel film, tra cui l’F-117 Nighthawk e il caccia F-22 Raptor. Il DoD ha visto Transformers come l’occasione ideale per rafforzare l’immagine delle forze armate statunitensi, ottenibile facendo pesare il notevole potere contrattuale durante la produzione del film. In questo modo, i militari sullo schermo vengono ritratti forzatamente come istituzione fermamente eroica e giusta, rendendo il film “un grande strumento di reclutamento”, secondo il dipendente del Pentagono Sgt.. Mike Gasparetto.67
Come nella guerra dei mondi, tuttavia, nonostante parli di alieni, Transformers non avrebbe sicuramente creato una ondata di avvistamenti, di per sé, perchè i protagonisti sono solo robot giganti trasformabili. Il coinvolgimento del Dipartimento della Difesa nel film è stato anche in particolare un’operazione di ripulimento della propria immagine rispetto alla sua travagliata storia con il fenomeno UFO. In una scena, ad esempio, il Pentagono è assolto dalle complicità in ciò che scopriamo essere una cover up decennale del governo sugli avvistamenti ufo. La colpa del complotto viene data al “Sector 7”, una “divisione di accesso speciale del governo”, che ha nascosto la sua ricerca aliena “Top Secret” dal 1934 all’interno di “Progetti Speciali d’Accesso.” Fondamentalmente, il cover-up venne condotto senza la conoscenza o il consenso del segretario della Difesa (interpretato da Jon Voigt), che si indignò quando la verità venne lui finalmente rivelata: “E non pensi che potrebbere essere necessario avvisare le forze militari degli Stati Uniti che tenete un robot alieno ostile congelato in cantina? “68
UN’AGENDA SCONOSCIUTA
Anomali all’interno del modello finora stabilito dalle ostilità del governo verso la mitizazzione degli UFO nei film e negli show televisivi sono forse due casi importanti in cui agenzie statali diverse hanno scelto di collaborare su delle produzioni in cui vennero raffigurati gli UFO come non solo un fenomeno reale, ma nettamente extraterrestre.
Nel 1979, il premio Oscar, animatore dei cartoni della Disney, Ward Kimball affermò che nel 1950 l’USAF si avvicinò allo stesso Walt Disney per chiedere la sua cooperazione in un documentario che avrebbe aiutato ad acclimatare il pubblico alla realtà extraterrestre, venne abbandonato non apenna l’USAF rinnegò la sua offerta di fornire filmati “reali” di UFO.69 Un sostegno indiretto per rivendicare Kimball è stato offerto nel 1997 da Philip Corso, un tenente colonnello in pensione ed ex capo di tecnologia esotica del Pentagono.70 Corso affermò che la produzione del film sui dischi volanti fù segretamente incoraggiata dai gruppi di studio UFO guidati dal governo nel 1950 per far acclimatare il pubblico al fenomeno uso e contemporaneamente manipolandone la percezione del fenomeno, fece riferimento a questa presunta strategia come: “camouflage through limited disclosure” 71 Tuttavia, le testimonianze di Kimball e Corso sono proprio questo : testimonianze, e non sono supportate da prove documentate e fisiche. Tuttavia, altri casi in questo senso sono un po’ più consistenti. Per il campione d’incassi deò 1982, ET l’Extraterrestre, per esempio, è noto che i produttori Kathleen Kennedy e il regista Steven Spielberg fecero un brainstorm con gli scienziati della NASA sulla probabile data di arrivo ufficiale degli alieni. Questa collaborazione modellò intere sezioni del film, compresa la scena di quando il personale della NASA entra in una casa di periferia in cerca di ET. I produttori hanno anche chiesto alla NASA che tipo di pianeta ET potrebbe chiamare casa. Se ne sono usciti con un “piccolo pianeta verde” popolato da “piccoli funghi agricoltori”, dice Kennedy. La biologia di ET riflette questo scenario – il piccolo alieno “era più vicino ad una pianta che ad un essere umano biologico,” disse Kennedy.72 La cooperazione in questo caso è stata probabilmente offerta grazie al fatto che nel film la rappresentazione della NASA è stata generalmente favorevole – la professionalità e l’umanità del personale dell’agenzia spaziale brillava anche di fronte ad una minaccia extraterrestre – e perché la storia non era tanto incentrata sul fenomeno UFO quanto suòl’amicizia fantastica tra un ragazzo e un alieno.
Ci fu la più completa cooperazione da parte del Dipartimento della Difesa nella produzione di un film particolarmente insolito – il documentario UFO: Past, Present and Future (1974), che considerò il fenomeno sotto una luce molto più seria. Al regista del film, Robert Emenegger, venne dato un accesso senza precedenti alle strutture del Dipartimento della Difesa, compreso la Holloman Air Force Base e lo stesso Pentagono. “Il segretario dell’Air Force [Seamans Robert] diede l’ordine di cooperare”, spiegò il regista, a cui fu concessa la possibilità di trascorrere un periodo in mezzo agli alti ufficiali militari, apparentemente ben disposti verso le questioni connesse agli ufo, tra essi spiccava il colonnello William Coleman, un ex portavoce del Progetto Blue Book, e il colonnello George Weinbrenner, allora capo della sezione delle tecnologie esotiche alla Wright Patterson Air Force Base.73 Nel film venne inclusa una ricostruzione dettagliata di ciò che Emenegger rivendica essere un atterraggio extraterrestre vero e proprio avvenuto presso la Holloman Air Force Base in 1971, descritto a suo dire dalla USAF stessa, completa di rendering artistico dei presunti alieni. L’USAF fornì a Emenegger anche un filmato di pochi secondi che mostrava quello che sembrava essere un insolito oggetto luminoso che scendeva lentamente e verticalmente sopra la base. Questi fotogrammi, sostiene Emenegger, sono stati presi dal “vero” filmato dell’atterraggio alieno e vi è l’autorizzazione a mostrarli nel documentario, e, in linea con le raccomandazioni della USAF, presentò l’episodio come “un fatto che potrebbe accadere in futuro – o forse che è già accaduto.” 74 Emenegger affermò di essere stato avvicinato dall’USAF per avviare questo progetto, che sarebbe stato in linea con il suo interesse per la propaganda, con la sua esperienza di vice presidente della Grey Advertising, e del suo coinvolgimento personale nella campagna per la rielezione di Nixon (CREEP) .75 Il film ricevette il sostegno dell’Esercito, della Marina e della NASA. Con la produzione di quest’ultimo film con fotografie inedite di quello che sembravano essere Ufo ripresi nello spazio dagli astronauti della Gemini, e’ difficile dare una spiegazione alle azioni del DoD in questo caso, non sono affatto un test di reazione per il pubblico o un tentativo da parte del Pentagono di essere più aperti riguardo il monitoraggio continuo del fenomeno.
Il governo ha inoltre apparentemente fornito assistenza a Disney nel film del 2009 Race To Witch Mountain, nonostante la trama del film tragga ampiamente dalla mitologia UFO (con riferimenti sia all’area 51 che a Roswell) e nonostante presenti un governo che cospira in un operazione di cover up sugli UFO. Lavorando entro i vincoli della precedente incarnazione narrativa del film, Escape to Witch Mountain (1975), il regista Andy Fickman – un reo confesso appassionato di UFO – ha l’orgoglio di infondere al suo rifacimento il maggior numero di elementi tratti direttamente dalla letteratura UFO.
Quando Fickman ricevette lo script da Disney lo considerò qualcosa “più di una commedia”, ma il regista sentì che il materiale doveva essere trattato seriamente e volle fare utilizzo di eventi, dibattiti e della terminologia derivanti dal campo della ricerca sugli UFO: “Sono disposto a fare questo film “, ha detto Fickman alla Disney, “ma voglio mettere più carne al fuoco possibile.”76
Anche se la stragrande maggioranza dei contenuti ufologici del film sono venuti da Fickman, almeno una parte di esso fu il risultato del volere della CIA. In una produzione altamente insolita Fickman sostiene di essere stato a stretto contatto e assistito da un dipendente attivo della CIA i cui “consigli” si estesero addirittura nel progettare la scrittura aliena vista nell’UFO durante la scena culminante del film. Fickman non è dispostao a rivelare il nome di questo consigliere, ma sostiene che è un colonnello dell’aeronautica con un background nellTechnical Intelligence, che era stato “molto attivo ad Hollywood” e “aveva un sacco di connessioni nel mondo dei computer e aveva [esperienza] nei satelliti che scattano immagini nello spazio. “77
Il consigliere raccomandò inoltre che alcuni contenuti correlati agli UFO fossero rimossi dallo script: “c’erano cose di cui ci siamo sbarazzati nello script per mantenere la logica e il protocollo nel film”, ha detto Fickman, anche se non approfondì la natura dei cambiamenti fatti al copione.79
Fickman sostenne inoltre che fu lui concessa una visita al NORAD impianto situato presso le Cheyenne Mountain (avete presente Stargate? Lì!), nel 2008, dove – accompagnato dal suo consulente della CIA – trascorse 12 ore a fotografare e a parlare con gli ufficiali militari in servizio, compresi i capi del NORAD. “Volevamo che il nostro Witch Mountain somigliasse a il più possibile alle Cheyenne Mountain e al NORAD il più possibile,” disse, aggiungendo: “Abbiamo scattato un migliaio di foto poi ci lasciarono nel deserto, da quel momento a 300 persone della produzione fu concesso il diritto di copiare le informazioni raccolte all’interno della base [per la progettazione della produzione]. “80
La CIA, da parte sua, sostiene di non aver avuto alcun coinvolgimento nella produzione di Race to Witch Mountain. In una e-mail all’autore, Paula Weiss, portavoce per i Media presso l’Ufficio degli Affari Pubblici della CIA, dichiarò: “da quanto ne sappiamo dall’ufficio relazioni con i media, non abbiamo fornito alcun supporto tecnico o altro a questa produzione.” 81
Fickman rimase perplesso dalla negazione della CIA. Interrogato dal regista o meno, l’uomo della CIA avrebbe potuto essere un ufficiale ritirato che agì a titolo privato (come nel caso di un certo numero di ex-agenti della CIA a Hollywood, tra cui Robert Baer, Milton Reardon e Chase Brandon). La riposta del regista alla lettera fu: “non ci sarebbe stato modo di avere ciò che abbiamo avuto, se non fosse stato per un dipendente attivo della CIA …” 82, infatti, per tutta la visita al NORAD, Fickman afferma di aver fatto affidamento su l’influenza esercitata dal suo uomo della CIA : “Nulla accadeva al NORAD senza che lui tirasse fuori il suo distintivo e facesse i suoi giri di telefonate.” 83
Fickman crede che ciò sia dovuto in gran parte al fatto che i suoi consiglieri militari e di intelligence sono stati garantiti “attraverso canali non convenzionali” e che alla sua produzione venne concesso l’accesso straordinario al funzionamento interno degli apparati di sicurezza nazionale, insiste sul fatto che non vi sia alcuna agenda segreta dietro l’insolita generosità del governo degli Stati Uniti, a questo proposito:
“Tutto d’un tratto sono stato in posti a cui non credo sarei arrivato tramite i canali tradizionali. Non penso ci fosse qualcosa di anormale in quello che stavano facendo, si facevano telefonate e le porte prima chiuse, si aprivano. “84
CONCLUSIONE
Il governo USA ha compiuto sforzi concertati nel corso degli anni per gestire la percezione del fenomeno Ufo attraverso l’ausilio dei media tentando simultaneamente di ripulire la propria immagine pubblica in relazione al fenomeno. Se, però, come il governo insiste, gli UFO sono sostanzialmente inesistenti, perché vi è tanta preoccupazione? Nel 1961, un rapporto della NASA, commissionato dal Brookings Institute, “Proposed Studies on the Implications of Peaceful Space Activities for Human Affairs”, avvertì che un annuncio ufficiale che confermi l’esistenza di esseri intelligenti extraterrestri potrebbe avere conseguenze disastrose per la civiltà umana:
“I File antropologici contengono molti esempi di società sicure del loro posto nell’universo, che si sono disintegrate quando dovettero associarsi con società precedentemente sconosciute sposando idee diverse e modi di vita diversi, coloro che sono sopravvissuti ad una esperienza del genere di solito lo hanno fatto pagando il prezzo del cambiamento nei valori, negli atteggiamenti e nei comportamenti. “85
Il rapporto informa anche sul fatto che il governo chiede: “Come potrebbero tali informazioni, e in quali circostanze, essere presentate o nascoste al pubblico e a quale scopo” 86 Tuttavia, anche se il rapporto della Brookings punta sulle preoccupazioni espresse dalle organizzazioni potenti sulle implicazioni potenzialmente pericolose del fenomeno UFO e sulla necessità di controllare la percezione circa le possibilità di vita aliena, di certo non costituisce una prova di una cover up sugli UFO. Una cover up governativa degli Stati Uniti, è però, esattamente ciò che viene affermato nel 1999 in un rapporto di novanta pagine contenente i risultati di uno studio indipendente per l’Higher Studies for National Defence – un thin-thank militare francese. Il white paper, ora comunemente indicato come Il Rapporto COMETA, fu compilato da un gruppo di tredici generali in pensione, ammiragli e scienziati del governo (compreso il generale Bernard Norlain, l’ex capo della Forza aerea tattica francese, e Andre Lebeau, l’ex capo della CNES [l’equivalente francese della NASA]) in cui veniva documentata l’esistenza di oggetti volanti non identificati e le loro implicazioni per la sicurezza nazionale.87 Le copie del rapporto vennero ricevute dal presidente Jacques Chirac e dal primo ministro Lionel Jospin. La relazione conclude che per la piccola percentuale di avvistamenti UFO, che dopo un’indagine e un’analisi esaustiva non può essere attribuita ad alcuna tecnologia conosciuta, l’ipotesi extraterrestre era valida. La relazione afferma che alcuni UFO rappresentano “macchine completamente sconosciute in grado di volare con prestazioni eccezionali e che sono guidate da un’intelligenza naturale o artificiale” 88 si rileva che, sebbene l’ipotesi extraterrestre “non è stata dimostrata categoricamente … esistono forti prove a suo sostegno.” 89 Il rapporto passa poi a considerare in dettaglio le probabili conseguenze di un’apertura politica, scientifica e religiosa con gli extraterrestri.
Per quanto riguarda la ricerca storica del governo USA sugli UFO, il rapporto afferma:
“E ‘chiaro che il Pentagono ha avuto, e probabilmente ha ancora, l’interesse nel nascondere, nel miglior modo possibile, tutte queste ricerche, che possono, nel tempo, garantire agli Stati Uniti una posizione di grande supremazia su i suoi avversari terrestri e allo stesso tempo dando una notevole capacità di risposta contro una possibile minaccia proveniente dallo spazio. In questo contesto, è impossibile per loro divulgare le fonti di questa ricerca e gli obiettivi perseguiti, perché questo potrebbe immediatamente aprire comodamente la strada ad un avversario. La Cover-up e la disinformazione (sia attiva che passiva) rimangono ancora, sotto questa ipotesi, una necessità assoluta. E’ per questo che risulta così naturale alle menti dei capi militari statunitensi, il segreto deve essere mantenuto il più a lungo possibile. “90
La segretezza del governo americano riguardo la tematica UFO derivante dalla Guerra Fredda è ormai una questione di dominio pubblico; tuttavia la segretezza sull’argomento non rappresenta propriamente un cover up – l’insabbiamento sarebbe difficile da provare se non impossibile, anche se numerose persone influenti hanno più volte indicato negli anni che una cover-up era in atto e lo potrebbe essere anche adesso. Tra questi individui vi sono: l’ex direttore della CIA Roscoe Hillenkoetter; 91 l’ex assistente speciale al vice direttore della CIA Richard Helms, Victor Marchetti, 92 il senatore Barry Goldwater, 93 l’astronauta della gemini Gordon Cooper, 94 il finanziere miliardario Lawrence Rockfeller, 95 l’astronauta dell’Apollo Edgar Mitchell ; 96 l’ex vice primo ministro del Canada, Paul Hellyer, 97 e l’ex governatore dell’Arizona, Fife Symington.98 John Podestà – il capo della squadra di transizione della Casa Bianca del presidente Obama, ex capo di Stato Maggiore del presidente Clinton – ha anche fortemente accennato a una cover up UFO. Parlando al National Press Club di Washington DC nel 2002, Podestà ha dichiarato:
“Credo sia il momento di esaminare le questioni che sono state nascoste dal governo sugli UFO. E ‘ora di scoprire qual’è realmente la verità su cosa c’è la fuori. Dobbiamo farlo, davvero, perché è giusto, dobbiamo farlo perché il popolo americano è francamente in grado di gestire la verità. “99
Da quando il fenomeno dei dischi volanti è entrato nella coscienza popolare, nel 1947, l’esercito statunitense ha sostenuto che gli UFO non sono né segni di alieni provenienti dallo spazio né alcun altro fenomeno che punta di provare l’esistenza di un progetto governativo segreto. Per questo, numerosi registi che utilizzano questi temi hanno tentato di assicurarsi la collaborazione del Dipartimento della Difesa o di un aiuto più ampio ma sono stati inesorabilmente respinte adducendo la motivazione che andassero contro l’idea ufficiale sugli UFO, inoltre, e per gli stessi motivi, il Pentagono ha attivamente scoraggiato – anche censurato – alcuni prodotti multimediali con tema gli UFO. Eppure, a volte, e specialmente dal 1980, il Pentagono si è mostrato disposto a collaborare su diverse produzioni: a quelle che minimizzavano i collegamenti ad un governo malvagio e che esaltavano le truppe militari. Allo stesso tempo, il governo è stato prudente nell’associandosi con qualsiasi film che promuove la realtà UFO nel contesto dell’ipotesi extraterrestre, con due eccezioni ufficialmente riconosciute – ET di Spielberg e il documentario sugli UFO: Passato, Presente e Futuro, oltre che con una eccezione non ufficiale, Race to Witch Mountain. Il coinvolgimento ufficiale in E.T. può essere spiegato con il fatto che ha fatto gli interessi dei potenti – dipingendo gli scienziati della NASA come uomini efficienti e compassionevoli – non era in contrasto con la politica governativa ufficiale sugli UFO, in quanto il film non ha attinto dalla mitologia ufo e non è quest’ultimo il tema portante. Tuttavia, per i motivi precedentemente delineati, il coinvolgimento da parte di varie agenzie governative in queste ultime due produzioni è difficile da razionalizzare da una prospettiva esterna.
Niente di tutto questo suggerisce che il personale governativo che lavora giorno per giorno con Hollywood abbia conoscenze particolari o ordini diretti su come rappresentare gli UFO, anzi, può essere semplicemente che il governo di Hollywood / Washington lavori per evitare di associare il Pentagono con il fenomeno UFO per la stessa ragione per cui molte persone in altre sfere di influenza evitano l’argomento: e cioè, il già citato “tabù UFO” Eppure, il modello di gestione della percezione del governo americano in materia di UFO è poco conosciuto e ricercato. Nel complesso, questo modello indica che per oltre sei decenni le istituzioni della sicurezza nazionale, o per lo meno potenti fazioni all’interno di esse – a differenza del loro pubblico disinteresse sugli UFO – hanno attentamente osservato e alterato rappresentazioni televisive e cinematografiche del fenomeno, in linea con i più ampi obiettivi governativi nel tentativo di evitare che gli UFO ottengano una maggiore legittimità o valore politico.
Sei principi della manipolazione globale
CHE COSA E’ LA GLOBALIZZAZIONE?
Nel 20 ° secolo la razza umana ha dovuto confrontarsi con un fenomeno chiamato globalizzazione. La globalizzazione può essere definita come il processo di concentrazione del potere di tutta l’umanità in una sola persona o un piccolo gruppo. Questo processo è in corso seguendo tutta la storia umana ed è ora in completamento. Secoli fa gli antichi sacerdoti egizi si resero conto che la globalizzazione poteva essere controllata. Questi ultimi hanno definito i principi generali e i modelli di controllo della società in modo che raggiunga i propri obiettivi. Diamo uno sguardo a come funziona ora il processo di globalizzazione.
PRINCIPIO 6: LE ARMI PER LA GUERRA
“La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi.” — Karl von Clausewitz
Il modo più antico e più veloce per mettere sotto controllo delle persone è la guerra. L’oggetto di ogni guerra sono la conquista di territori, la ricchezza, le risorse umane o la completa eliminazione del nemico. La storia del mondo è stata testimone di un gran numero di guerre brutali.
PRINCIPIO 5: ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
“Tutti i crimini della terra non distruggono così tanti della razza umana ,ne alienano così tanti dalle proprietà, come l’ubriachezza.” Francesco Bacone
Il passo successivo nel processo di globalizzazione fù il passaggio dalle cosiddette “guerre calde”, combattute con armi ordinarie alle “guerre fredde”, condotte attraverso la cosiddetta “cooperazione culturale”. E’ possibile eliminare completamente o sottomettere una nazione intera alla volontà di una persona per mezzo di armi di distruzione di massa quali: la droga, l’alcool, il tabacco, diversi tipi di vaccini e di alimenti geneticamente modificati. Eppure, per tenere la gente all’oscuro della natura distruttiva di queste armi sono state camuffate da mezzi apparentemente innocui che servono a rilassarsi, a sollevarsi dallo stress, a divertirsi e a proteggersi da malattie pericolose. Questa idea viene inculcata nella mente delle persone attraverso la cultura, i mass media e grazie anche all’innesto di proverbi e detti utili allo scopo. In realtà queste sostanze sono pericolosi veleni che vanno a minare la genetica della specie umana, distruggendo l ‘essere umano sia moralmente che fisicamente, spazzando via le generazioni attuali e quelle future.
PRINCIPIO 4: L’ECONOMIA
“Datemi il controllo sul denaro di una nazione e non mi preoccuperò di chi ne fa le leggi” Barone M.A. Rothschild
I globalisti non vedono alcuna utilità nel distruggere le nazioni completamente. E’ meglio lasciare la restante popolazione in vita sottomettendola alle volontà schiaviste del padrone, ma soprattutto in modo che la popolazione rimanga ignara di quello che sta accadendo. Questo può essere fatto attraverso il denaro e l’istituzione del credito, per mezzo di tassi di interesse da strozzini che permettono al clan dei banchieri di ricevere profitti esorbitanti da interessi di credito senza creare alcun valore per la società, mentre altre persone, le loro famiglie, intere nazioni hanno da sprecare la propria vita a rimborsare i propri debiti essenzialmente diventando schiavi.
PRINCIPIO 3: I FATTI (NON) SONO FATTI
“Non ci sono fatti, solo interpretazioni” —- Friedrich Wilhelm Nietzsche
Vedete come vi lavano il cervello, “Non giudicatemi”! “Chi sei tu per giudicare?” “Anche tu al mio posto avresti fatto lo stesso”…Tutte scuse (post – lavaggio cervello) che le persone propinano per giustificare un errore giudicabile tale oggettivamente.
Un popolo intero o delle classi sociali ben separate possono essere controllate in modo più efficiente attraverso il lavaggio del cervello, proponendo certi dogmi religiosi, certe dottrine sociologiche e con l’aiuto dei mass media. Alcuni vengono condizionati inconsciamente dalle teorie di Karl Marx ad esempio, altri con “Allah Akbar”, altri ancora con “Cristo è risorto”, altri ancora con il motto “Vivi in fretta, Muori giovane”. Se necessario, a un certo punto le persone iniziano a sentirsi in collisione attraverso l’attivazione di contraddizioni insite usando alcune tecniche speciali come: le provocazioni, gli omicidi, articoli con notizie scandalose, caricature o errori intenzionali, che sembrano essere accidentali da un punto di vista esterno. Per esempio, ora come ora stiamo assistendo al tentativo di porre in contrasto l’islam integralista contro il cristianesimo biblico, nonostante la convinzione, condivisa da un buon numero di religioni del mondo che Dio , il Creatore, l’Onnipotente o come cazzo lo vuoi chiamare è Uno per tutte le creature della Terra .
PRINCIPIO 2: CRONOLOGICO
“Guarda al passato più spesso per evitare grandi errori in futuro” — Kozma Prutkov
E’ noto che se uno dimentica (o non sa) la storia della sua Patria è come un albero senza radici. Ma cosa accadrebbe se un intera nazione dimenticasse la sua storia o accettasse un mito storico imposto da elementi esterni ostili? Per citare George Orwell: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”. Riscrivere la storia di una nazione porta inevitabilmente ad alterarne il futuro ..
PRINCIPIO 1: IDEOLOGICO
“Se vuoi sconfiggere un nemico educane i figli” Saggezza orientale
La conquista di una nazione diventerà più stabile, efficace e quasi irreversibile se si riesce a modificare in qualche modo la percezione dell’immagine a livello nazionale, in modo che l’intero stato serva volontariamente gli interessi degli invasori, considerandoli una parte normale della loro vita.
1 maggio, Beltane: Bin Laden sacrificio rituale occulto
Dopo l’annuncio della morte di Bin Laden, centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca cantando “USA! USA! “.
E ‘in momenti come questi che si traccia una linea tra i pensatori critici e quelli che si fanno ingannare dai mucchi di stronzate propinate dai media, tra quelli che capiscono la complessità di una situazione e di chi preferisce non sapere, tra coloro che comprendono i motivi di fondo delle élite e quelli che vannno per le strade a cantare “USA! USA! “.
La sera del 1 ° maggio 2011, la dichiarazione di Barak Obama fù trionfale e festosa. Sostenne che, con la morte di Osama Bin Laden, “giustizia è stata fatta”. Il coro dei media fù altrettanto celebrativo: “E ‘un grande giorno per l’America e il mondo” … “La più grande notizia dall’11 settembre ” … “Ricorderemo tutti esattamente dove eravamo quando abbiamo sentito questa notizia “… L’intero “evento” è stato artificiosamente gonfiato, esagerato e glorificato.
Dovrebbe, la morte di un uomo, scaturire tale felicità e festosità? Da quando siamo caduti in una tale barbarie? Perchè è stato lui a perpetrare il piano dell’11 settembre? Anche perchè ha fatto implodere il WTC 7? Accidenti a te Osama e alla tua squadra di ingegneri!
Vi risparmierò l’intero discorso sul fatto che l’11 settembre è stato un inside job, che io sappia la maggior parte dei lettori di questo sito ne sono fin troppo consapevoli. E allora perché dovremmo preoccuparci se Bin Laden è morto o no? È davvero morto? È morto nove anni fa? Chi lo sa veramente? Stiamo vivendo in un’epoca di eventi generati dai media, artificiosamente, completamente inscenati e calcolati. Perchè, allora annunciare la sua morte la sera del 1 maggio? Perché era il sacrificio richiesto, nel “periodo più magico dell’anno”.
BELTANE
Falò durante il Festival di Beltane nel 2004
L’1 maggio (o in americano anche May Day), è stato considerato da diverse culture come una festa importante – soprattutto nei circoli occulti a causa degli allineamenti celesti. Nella tradizione degli Illuminati, è considerato come il secondo giorno più importante dell’anno. Infatti, l’Ordine degli Illuminati di Baviera venne fondato il 1 ° maggio 1776.
In Europa, è chiamata la festa di Beltane, una celebrazione antica gaelica della sessualità, della fertilità … e dei sacrifici di sangue.
“Presumibilmente, i sacrifici degli animali sarebbero avvenuti ogni Beltane per assicurare la fertilità dei raccolti, tuttavia, ogni cinque anni i Celti delle Highland avrebbero sacrificato gli esseri umani, il gruppo di sacrificati era costituito da criminali condannati e da prigionieri di guerra. Essi avrebbero dovuto essere stati sacrificati dai Druidi, anche se le modalità della loro morte varierebbero. Molti sono stati presumibilmente uccisi dalle frecce, ma le descrizioni dei Celti Gallici descrive grandi falò dove venivano bruciati all’interno di giganteschi uomini di vimini “.
– Fonte
Le origini della festa di Beltane si può far risalire alla celebrazione del Dio sumero Enlil – che è noto a noi come Baal. Il nome di Beltane (pronunciato “B’yal-t’n”) si dice provenire dalla parola Baal. Le celebrazioni della festa di Beltane sono molto simili agli antichi riti che celebravano Baal.
“Nella tradizione medio-orientale, Baal venne ucciso e scese negli inferi, dopo di che fù riportato in vita da parte dei poteri della sua sorella-amante, Anat. Baal è dunque associato con i cicli stagionali e l’arrivo della primavera e dei raccolti. Ciò si è riflesso nel festival di Beltane, culminato con il matrimonio simbolico del Dio inverno e Dea primavera (o il re dell’inverno e la regina di maggio). La regina di Maggio, nei festival, rappresentava la figura di madre terra. La parola Baal significa signore o marito. In inverno nell’accoppiamento di Re e Regina di Maggio, terra e cielo vengono riuniti, la fertilità e la vita vengono simbolicamente riaccese negli animali, nelle persone e nella natura “.
– Jane Adams, The Selected Papers di Jane Adams
“Attraverso l’analogia e attraverso la convinzione che si possano controllare o farsi aiutare le forze della natura grazie alla pratica della magia, particolarmente la magia di tipo simpatetico, la sessualità potrebbe caratterizzare una parte del culto di Baal e di Ashtart. Allusioni post-esiliche al culto di Ba ʿ al Pe’or suggeriscono che prevalevano le orge. Sulle cime di colline e montagne fiorì il culto dei donatori dell’accrescimento, e “sotto ogni albero verde” veniva praticato il libertinaggio necessario a garantire l’abbondanza dei raccolti. Il sacrificio umano, bruciare l’incenso, esercizi violenti ed estatici, gli atti cerimoniali di inchinarsi e baciare, la preparazione dei dolci sacri (vedi anche Asherah), appaiono tra i reati denunciati dai profeti dopo l’esilio, e mostrano che il culto di Ba’Al (e ʿ Ashtart) includono elementi caratteristici del culto semitico (e non semitico) nel mondo, anche se collegati ad altri nomi “.
– W. Smith Robertson e George F. Moore, Baal
Le antiche credenze e i rituali sono una parte intricata delle pratiche occulte degli Illuminati di oggi. Da quando il loro simbolismo e modus operandi, si stanno lentamente infondendo nella società, i loro rituali segreti vengono condotti su scala mondiale. La popolazione in generale diventa partecipe sorpresa delle loro feste occulte.
CONCLUDENDO
I Mujaheddin sono stati reclutati e formati alla fine degli anni ’70 da Zbigniew Brzezinski, dall’United States National Security Advisor di Jimmy Carter (Brzezinski è oggi il principale consigliere per la politica di Obama). Il gruppo militare fu addestrato dagli Stati Uniti al fine di respingere le forze russe dall’Afghanistan. Bin Laden è stato addestrato dalla CIA per combattere i comunisti e
i talebani che sono un prodotto secondario di questo “movimento” creato dagli Usa.
Dalla caduta dell’Unione Sovietica, Bin Laden e i suoi talebani sono stati a servizio di una nuova agenda: l’invasione dei principali paesi del Medio Oriente con il pretesto di una “guerra al terrore “. Nel 2001, circa 15 minuti dopo che il secondo aereo colpì il WTC, l’immagine di Bin Laden venne mostrata in televisione. Divenne la marionetta ideale e il perfetto boogey-man dell’amministrazione Bush. Questo capro espiatorio ha permesso l’indiscussa invasione dell’Afghanistan, dell’Iraq e anche l’emanazione dell’aberrazione chiamata Patriot Act.
Nel 2011, l’utilità di Bin Laden per l’Agenda ha fatto il suo corso e l’amministrazione Obama aveva bisogno di un exploit per incrementare i propri rating di sondaggio fino alle prossime elezioni. Di conseguenza, il 1 ° maggio 2011, è stata annunciata la morte di Bin Laden con toni di trionfo e giubilo. Attraverso il network formato da CNN, l’NBC, la CBS, l’ABC e FOX, milioni di telespettatori hanno gioito per la morte di uomo nella stessa maniera in cui le culture antiche si rallegravano per l’offerta di sacrifici umani a Baal. In una versione semplicistica, politicizzata e “Illuminati-friendly” del Festival di Beltane, le masse hanno celebrato il sacrificio rituale di un uomo e, senza nemmeno rendersene conto, partecipavano a una delle feste più importanti degli Illuminati.
Dottor Megalommatis: Macchinazioni massoniche nel nord Africa
Uomo di sinistra, storico, politico e scienziato, il dottor Megalommatis, 54 anni, è un cittadino greco di origine turca, residente al Cairo, è autore di 12 libri, decine di articoli scientifici, centinaia di voci enciclopediche, e di migliaia di articoli. Parla, legge e scrive più di 15 lingue, antiche e moderne.
Quando dei giornali noti come Le Figaro, il New York Times, il Frankfurter Allgemeine, Le Monde, il Washington Post, il Times e il Corriere della Sera sostengono con entusiasmo i manifestanti tunisini e gli insorti, ci si chiede se gli stessi giornali sosterrebbero i rivoltosi e i manifestanti se portassero il caos in città come Parigi, Londra, Berlino, New York o Roma. Certamente no!
Se il regime massonico, che governa tirannicamente l’Occidente e (attraverso l’occidente) quasi tutto il mondo e che controlla ogni parola scritta dai giornali sopra citati, supporta gli sviluppi di queste rivolte, dobbiamo capire subito che le manifestazioni in strada a Tunisi sono state semplicemente orchestrate in modo efficace per realizzare l’agenda di questa associazione segreta.
Eppure sono in molti, sia nel mondo arabo che in qualsiasi altra parte del pianeta, a credere che questo scenario di proteste rappresenti una genuina manifestazione popolare, non orchestrata da alcun chi. Le persone che ci credono o sono estremamente ingenue o drammaticamente senza speranza.
D’altra parte, sono in pochi coloro che non hanno accettato l’interpretazione dei mass media gestiti dagli Illuminati – secondo la quale gli eventi a Tunisi sono il risultato di una rivolta popolare. Il caso più eclatante è stato quello di Muammar Gheddafi (Gheddafi), che ha disprezzato il popolo tunisino in generale e in particolare i manifestanti.
In realtà, non è stato il popolo tunisino a costringere l’ex presidente alla fuga: sono stati i suoi generali – usando come pretesto le pesanti perdite occorse durante le violente rivolte. In un incontro con dei generali di alto grado, Zine Ben Ali al Abedine perse ogni effettivo elemento di potere. Lasciando il comando subito dopo.
Tuttavia, i dettagli degli sviluppi rivelano un mero atto teatrale, organizzato da una sorta di associazione clandestina, composta prevalentemente da studenti tunisini di sinistra e da dei lavoratori che trascorsero alcuni anni in Francia, che si riuniorono inizialmente come gruppo di supporto per poi dare vita alle prime manifestazioni.
Allo stesso tempo, alcune persone che avevano ruoli chiave nella polizia e nell’amministrazione chiesero che queste prime manifestazioni avessero una risposta forte da parte della polizia e dell’esercito. Anche queste persone hanno trascolto molti anni in Francia dove ricevettero un’istruzione coloniale e l’iniziazione massonica.
Con il controllo e una superba gestione sul campo, di questi due diversi gruppi, il secondo atto (cioè il deterioramento della situazione nelle strade e le preoccupazioni dei mass media nazionali controllati) e il terzo atto (cioè il deciso intervento dei generali tunisini, che vennero, in tempi passati, iniziati alla Loggia massonica Apostata francese) vennero messi in scena. Questo fù sufficiente per far scappare Zine al Abedine Ben Ali e sua moglie con 1,5 tonnellate di oro lasciando il paese.
Questa catena degli eventi potrebbe avere avuto luogo in un qualsiasi momento nel passato, ma sembra che l’intera storia abbia a che fare con un grande accordo politico tra gli Stati Uniti (un ex paese sostenitore di Zine al Abedine Ben Ali) e la Francia (acerrima nemica di Ben Ali, che – guarda caso – non venne mai accettato da questa nazione!); in cambio di un sincero supporto francese nell’impegno in Afghanistan, il regime degli Stati Uniti ha venduto l’idiota tunisino che pensava di meritare il supporto statunitense per sempre.
Nessuno ha mai detto a Zine al Abedine Ben Ali che non ci si può fidare della parola data da quei satanisti massoni caini? Questo è stato il suo errore. Sfortunatamente, purtroppo, molti altri hanno fanno lo stesso errore: è ora che si sveglino prima di volare in Arabia Saudita …..
GHEDDAFI
Ma allora, come è possibile spiegare lo sfogo di Muammar Gheddafi? Se assumiamo che, dopo lunghi anni di scontri contro molti paesi occidentali, il dittatore libico riuscì a creare dei rapporti di amicizia con l’Occidente, collaborando con diversi governi europei (grazie alla sua dissolutezza del figlio Seifulislam a Parigi), perchè attaccò così aspramente gli sviluppi delle rivolte?
Essendo un alleato degli europei, avrebbe dovuto “scaricare” la sua controparte tunisina ed avviare una democratizzazione della Libia, ma non lo fece. Perché?
Il motivo è semplice: i membri dei regimi Massonici hanno bisogno di amici e collaboratori, alleati e interlocutori in tutto il mondo, così successe quando ci fù la questione Libia da affrontare. Ma i massoni hanno bisogno di interlocutori e alleati al fine di confonderli e ingannarli! Non diranno mai loro la verità ….
L’amara realtà è piuttosto semplice; stringendo amicizie con i regimi massonici occidentali, Gheddafi si è esposto alle loro sofisticate falsità, agli schemi ingannevoli, alle menzogne che servono ai malvagi gangster massonici che governano l’Inghilterra, la Francia e l’America per manipolare facilmente gli sviluppi che vogliono attivare mettendo in scena il teatro della distruzione globale.
Alcuni problemi sono prettamente personali…la peggior offesa che si può fare ad un massone è quella di essere “fregati” (economicamente, politicamente) da un non iniziato, queste persone se la prendono veramente a male, perché il denaro è il loro unico ‘dio’ e perché hanno la radicata e ignorante convinzione di essere intellettualmente superiori. In tali casi, si vendicano, sempre. Il costo delle perdite, in vite umane, diventa improvvisamente nullo, per questi oscuri potenti.
Perché tra tutti i parenti di Zine al Abedine Ben Ali, suo nipote, Imed Trabelsi, è stato massacrato in modo spietato? Perché preoccuparsi di uccidere – con tanta passione, con tanta determinazione, e con tanto odio – qualcuno che non era in prima linea nella vita politica tunisina, essendo un semplice uomo d’affari?
Sembra strano solo a chi non ha mai sentito parlare di sionisti e massoni, in realtà, Imed Trabelsi aveva rubato il lussuoso yacht ad un massone franco-ebreo, Bruno Roger, il presidente della ditta francese Lazard, il ragazzo è un ben noto trafficante d’armi (della peggior specie). Per i satanisti che governano la Francia, il caso doveva essere regolato – anche nel bel mezzo della rivolta.
Da chi siamo realmente governati?
Questo è il tuo vero governo, un governo che trascende qualsiasi organo elettivo, che permea ogni partito politico, che sancisce ogni posizione ed aspetto del cittadino medio americano o europeo. In tempi in cui la “sinistra” americana supporta due guerre di matrice “Neo-Conservatrice”, facendone iniziare un’altra sulla base delle stesse bugie, promossa dagli stessi media che ci hanno venduto la bugia delle armi di distruzione di massa in Iraq, il mondo non si può permettere il lusso della scelta, certo, c’è sempre la dissonanza cognitiva, forse però, prima di arrivare a tanto, bisogna realizzare che c’è qualcosa che non va.
Ciò che non va, è un sistema completamente controllato da un oligarchia finanziario/aziendale con imperi finanziari, industriali e mediatici, capillarmente insediati in tutto il mondo. Se non ci rendiamo conto di essere impotenti e dipendenti da queste imprese che regolano ogni aspetto della nostra nazione politicamente e ogni aspetto della nostra vita personalmente, nulla potrà mai cambiare.
L’elenco che segue, per quanto ampio, non è completo. Tuttavia, dopo questi esempi, dovrebbe diventare evidente un modello in cui gli stessi nomi e le stesse società si ripetono. Dovrebbe essere ovvio per i lettori quanto pericolosamente invasive sono diventate queste aziende, nella nostra vita quotidiana. Infine, risulta chiaro come il piano sarebbe quello di eliminare dalle nostre vite, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità, queste corporazioni, con ogni mezzo possibile.
GRUPPO DI CRISI INTERNAZIONALE
Curriculum: Mentre l’International Crisis Group (ICG) afferma di essere “impegnato a prevenire e risolvere conflitti mortali”, la realtà è che sono impegnati a offrire soluzioni, predisposte con largo anticipo, a problemi che essi stessi hanno creato, al fine di perpetuare la propria agenda.
Nessun luogo lo può testimoniare meglio della Thailandia a cui si è aggiunto più recentemente l’Egitto.Il membro dell’ICG, Kenneth Adelman ha sostenuto da sempre il primo ministro della Thailandia, Thaksin Shinwatra, un ex consigliere del gruppo Carlyle, che si piazzò letteralmente davanti alla CFR a New York alla vigilia della sua cacciata dal potere nel 2006 durante un colpo di stato militare. Dal 2006, l’ingerenza di Thaksin in Thailandia è stata sostenuto da un collega della Carlyle, James Baker e dal suo studio legale Baker Botts, dal consigliere del Belfer Center, Robert Blackwill della Barbour Griffith & Rogers, e adesso da Robert Amsterdam della Amsterdam & Peroff, un membro di spicco della Chatham House.
Con la Thailandia ormai impantanata in un tumulto politico guidato da Thaksin Shinwatra e dalla sua “rivoluzione colorata” delle camice rosse, l’ICG è pronta a sfornare “soluzioni” immediate. Tali soluzioni generalmente comprendono, il legare le mani al governo tailandese, con argomenti che cercheranno di fermare l’abuso dei diritti umani di Thaksin, nella speranza di permettere alla rivoluzione finanziata dai globalisti di ritornare sotto controllo.
I disordini in Egitto, naturalmente, sono stati interamente provocati dal membro dell’ICG Mohamed ElBaradei e dal suo “April 6 Youth Movement”, finanziato, supportato e “reclutato” interamente dal Dipartimento di Stato americano coordinato poi da Wael Ghonim della Google. Mentre l’agitazione venne dipinta come spontanea, alimentata dalla precedente rivolta tunisina, ElBaradei e Ghonim, e il loro movimento giovanile erano in Egitto dal 2010 impegnati ad assemblare il loro “Fronte Nazionale per il Cambiamento” e porre le basi per la rivolta del 25 gennaio 2011.
George Soros, membro dell’ICG, andò poi a finanziare le ONG egiziane che erano al lavoro per riscrivere la costituzione egiziana dopo che il front-man ElBaradei ebbe successo nel rimuovere Hosni Mubarak. Questa costituzione finanziata da Soros e il servile governo che ne consegue rappresenta il modo in cui l’ICG intende “risolvere” la crisi che proprio ElBaradei ha contribuito a creare.
Membri del Consiglio di rilievo dell’ICG:
George Soros
Kenneth Adelman
Samuel Berger
Wesley Clark
Mohamed ElBaradei
Carla Hills
Consiglieri importanti dell’ICG:
Richard Armitage
Zbigniew Brzezinski
Stanley Fischer
Shimon Peres
Surin Pitsuwan
Fidel V. Ramos
Multinazionali e fondazioni che supportano l’ICG:
Carnegie Corporation di New York
Hunt Alternative Fund
Open Society Institute
Rockefeller Brothers Fund
Morgan Stanley
Gruppo Deutsche Bank
Soros Fund Management LLC
McKinsey & Company
Chevron
Shell
BROOKINGS INSTITUTE
Curriculum: All’interno della libreria del Brookings Institute, troverete i progetti per quasi tutti i conflitti avvenuti in Occidente nel recente passato. La cosa strana è che, mentre il pubblico sembra pensare che queste crisi nascano all’improvviso, quelli che seguono gli studi aziendali e le pubblicazioni finanziate dalla Brookings può vedere queste crisi arrivare con anni di anticipo. I suddetti sono conflitti premeditati, pianificati meticolosamente per permettere a delle soluzioni altrettanto premeditate e pianificate di entrare in azione.
Le operazioni in corso contro l’Iran, assieme alle rivoluzioni colorare sostenute dagli Usa, i terroristi supportati e addestrati dagli Usa in Iran, e le sanzioni paralizzanti erano tutte descritte nei minimi dettagli in un rapporto del Brookings Institute, “Quale via migliore per la Persia?” La più recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1973 sulla Libia assomiglia stranamente al rapporto di Kenneth Pollack del 9 marzo 2011 intitolato “Le reali opzioni militari in Libia.”
Consiglieri di spicco della Brookings:
Dominic Barton: McKinsey & Company, Inc.
Alan R. Batkin: Eton Park Capital Management
Richard C. Blum: Blum Capital Partners, LP
Abby Joseph Cohen: Goldman, Sachs & Co.
Suzanne Nora Johnson: Goldman Sachs Group, Inc.
Richard A. Kimball Jr.: Goldman, Sachs & Co.
Tracy R. Wolstencroft: Goldman, Sachs & Co.
Paolo Desmarais Jr.: Power Corporation of Canada
Kenneth M. Duberstein: Il Duberstein Group, Inc.
Benjamin R. Jacobs: JBG Companies
Nemir Kirdar: Investcorp
Klaus Kleinfeld: Alcoa, Inc.
Philip H. Knight: Nike, Inc.
David M. Rubenstein: co-fondatore di The Carlyle Group
Sheryl Sandberg K.: Facebook
Larry D. Thompson: PepsiCo, Inc.
Michael L. Tipsord: State Farm Insurance Companies
Andrew H. Tisch: Loews Corporation
Alcuni Esperti del Brookings
(Clicca sui nomi per visualizzare un elenco di scritti recenti.)
Kenneth Pollack
Daniel L. Byman
Martin Indyk
Suzanne Maloney
Michael E. O’Hanlon
Bruce Riedel
Shadi Hamid
Fondazioni e governi
Ford Foundation
Bill & Melinda Gates Foundation
La Fondazione Rockefeller
Governo degli Emirati Arabi Uniti
Carnegie Corporation di New York
Rockefeller Brothers Fund
Banche e finanza
Bank of America
Citi
Goldman Sachs
H & R Block
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Jacob Rothschild
Nathaniel Rothschild
Standard Chartered Bank
Temasek Holdings Limited
Visa Inc.
Produttori di petrolio
Exxon Mobil Corporation
Chevron
Shell Oil Company
Complesso Militare Industriale e Industria
Daimler
General Dynamics Corporation
Lockheed Martin Corporation
Northrop Grumman Corporation
Siemens Corporation
The Boeing Company
General Electric Company
Westinghouse Electric Corporation
Raytheon Co.
Hitachi, Ltd.
Toyota
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google Corporation
Hewlett-Packard
Microsoft Corporation
Panasonic Corporation
Verizon Communications
Xerox Corporation
Skype
Media
McKinsey & Company, Inc.
News Corporation (Fox News)
Beni di consumo e farmaceutici
GlaxoSmithKline
Target
PepsiCo, Inc.
Coca-Cola Company
Curriculum: Sarebbe più facile elencare i politici che non fanno parte di questo gruppo in quanto la maggior parte di essi, assieme ai loro consiglieri e tutti quelli che realmente contano sono membri del CFR. Molti dei libri, degli articoli delle riviste e dei giornali che leggiamo sono scritti da membri del CFR, similmente ai membri del Brookings Institute dettano, parola per parola, opinioni e punti di vista che promuovo la loro agenda del giorno.
Un buon esempio delle ali più attivi del CFR può essere illustrato al meglio prendendo in caso gli eventi dell’anno scorso e più precisamente la bufala della moschea costruita a “Ground Zero”, dove i membri del CFR sia quelli di destra che quelli di sinistra hanno finto un acceso dibattito sulla cosiddetta Cordoba House che si trova vicino ai 3 edifici abbattuti del World Trade Center. In realtà, la Cordoba House venne istituita dal compagno membro del CFR Feisal Abdul Rauf, che a sua volta venne finanziato dal braccio economico della CFR compresa la Carnegie Corporation di New York, presieduta dal capo della commissione del 9 / 11 Thomas Kean, e da varie fondazioni Rockefeller.
Supporto corporativo della CFR:
Banking & Finance
Bank of America Merrill Lynch
Goldman Sachs Group, Inc.
JPMorgan Chase & Co
American Express
Barclays Capital
Citi
Morgan Stanley
Blackstone Group L.P.
Deutsche Bank AG
New York Life International, Inc.
Prudential Financial
Standard & Poor’s
Rothschild North America, Inc.
Visa Inc.
Soros Fund Management
Standard Chartered Bank
Bank of New York Mellon Corporation
Veritas Capital LLC
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Moody’s Investors Service
Multinazionali del petrolio
Chevron Corporation
Exxon Mobil Corporation
BP p.l.c.
Shell Oil Company
Hess Corporation
ConocoPhillips Company
TOTAL S.A.
Marathon Oil Company
Aramco Services Company
Complessi militari e industriali
Lockheed Martin Corporation
Airbus Americas, Inc.
Boeing Company
DynCorp International
General Electric Company
Northrop Grumman
Raytheon Company
Hitachi, Ltd.
Caterpillar
BASF Corporation
Alcoa, Inc.
Pubbliche relazioni, lobbisti e studi legali
McKinsey & Company, Inc.
Omnicom Group Inc.
BGR Group
Editori e case editrici
Bloomberg
Economist Intelligence Unit
News Corporation (Fox News)
Thomson Reuters
Time Warner Inc.
McGraw-Hill Companies
Beni di consumo
Walmart
Nike, Inc.
Coca-Cola Company
PepsiCo, Inc.
HP
Toyota Motor North America, Inc.
Volkswagen Group of America, Inc.
De Beers
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google, Inc.
IBM Corporation
Microsoft Corporation
Sony Corporation of America
Xerox Corporation
Verizon Communications
L’industria farmaceutica
GlaxoSmithKline
Merck & Co., Inc.
Pfizer Inc.
CHATHAM HOUSE
Curriculum: La Chatham House inglese, come il CFR e l’Istituto Brookings in America, è composta da membri importanti ed è coinvolta in attività di gestione, pianificazione, coordinazionione e realizzazione dell’agenda collettiva dei membri che la compongono.
I singoli membri che popolano le file dei consiglieri anziani sono costituite dai fondatori, dagli amministratori delegati e dai presidenti di appartenenza delle imprese che compongono la Camera di Chatham. Gli esperti della Chatham vengono generalmente pescati dal mondo accademico e le loro “recenti pubblicazioni” vengono generalmente utilizzate internamente al circolo. Che gli esperti della Chatham House stiano presentando delle domande a delle riviste mediche è particolarmente allarmante considerando che GlaxoSmithKline e Merck sono entrambi membri della Chatham House.
Membri notevoli della ChatHam House:
Amsterdam & Peroff
BBC
Bloomberg
Coca-Cola Gran Bretagna
Economista
GlaxoSmithKline
Goldman Sachs International
HSBC Holdings plc
Lockheed Martin UK
Merck & Co Inc
Mitsubishi Corporation
Morgan Stanley
Royal Bank of Scotland
Saudi Petroleum Overseas Ltd
Standard Bank London Limited
Standard Chartered Bank
Tesco
Thomson Reuter
United States of America Embassy
Vodafone Group
Amnesty International
BASF
Boeing UK
CBS News
Daily Mail and General Trust plc
De Beers Group Services UK Ltd
G3 Good Governance Group
Google
Guardian
Hess Ltd
Lloyd’s di Londra
McGraw-Hill Companies
Prudential plc
Telegraph Media Group
Times Newspapers Ltd
World Bank Group
British Petroleum
Chevron Ltd
Deutsche Bank
Exxon Mobil Corporation
Royal Shell olandese
Statoil
Toshiba Corporation
Total Holdings UK Ltd
Unilever plc
CONCLUSIONE
Queste organizzazioni rappresentano gli interessi collettivi delle più grandi aziende al mondo. Non solo possiedono uno schieramento di politici e ricercatori che articolano la loro agenda e promuovono il loro consenso nella popolazione, ma utilizzano anche la loro massiccia influenza per andare ad influire sui media, nell’industria, nella finanza e produrre un consenso internazionale.
Credere che questa oligarchia finanziaria/corporativa metta in disparte i propri interessi per supportare e promuovere gli interessi e i capricci del popolini sarebbe alquanto naive. Hanno più volte assicurato che non è importante, in qualsiasi paese ci si trova, da quale parte in guerra, il petrolio, la ricchezza e il potere continueranno a fluire perennemente nelle loro mani. Niente, rivendica meglio questa situazione, che il presidente degli Stati Uniti, che nonostante le belle parole fa gli stessi interessi che faceva Bush, oltre che alle stesse guerre.
Allo stesso modo, non importa quanto sia sanguinosa la tua rivoluzione, se l’equazione delle aziende rimane invariata, verrano fatti solamente i cambiamenti più superficiali, come è accaduto in Egitto con il tirapiedi dell’International Crisis Group Mohamed ElBaradei.
La rivoluzione vera e propria inizierà quando capiremo questa equazione,si deve cercare di rimuovere la nostra dipendenza dalle aziende sopra citate. L’oligarchia globale corporativa/finanziaria ha bisogno di noi, noi però non abbiamo bisogno di loro, l’indipendenza da loro è la chiave per la nostra libertà.
Per ulteriori informazioni in materia di economia alternativa, informati da solo:
The Lost Key to Real Revolution
Boycott the Globalists
Alternative Economics
Self-Sufficiency
Rivoluzione Libica: Quello che non vi dicono
L’OPPOSIZIONE LIBICA MANOVRA LETTERALMENTE LE PROTESTE DA WASHINGTON
Da notare l’indirizzo web “EnoughGaddafi.com”. Il webmaster di EnoughGaddafi.com
è segnalato nella lista di Movements.org del Dipartimento di Stato come
il “Twitter” da seguire.
Quando il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, accusò gruppi dell’opposizione e stranieri di fomentare i disordini in Libia, fù uno dei rari momenti in cui la verità veniva espressa in tutta la sua interezza. Non sorprende che la BBC e il resto dei media di proprietà delle corporazioni abbiano fatto di tutto per screditare il suo discorso.
Sono state portate alla luce incredibili rivelazioni per quanto riguarda i disordini in Libia. Il leader del gruppo di opposizione della Libia organizza le proteste sia all’interno che all’esterno della Libia, attualmente si trova a Washington DC da quando lui e la sua organizzazione dirigono lo sconvolgimento e il pandemonio che sta investendo la nazione del Nord Africa.
Una intervista con Ibrahim Sahad del Fronte Nazionale per la Salvezza della Libia (NFSL) su ABC Australia, tocca ogni punto delle discussioni portate avanti dai media mainstream corporativi dalla scorsa settimana, il tutto con la Casa Bianca e il Washington Monument che incombono sullo sfondo.
Sahad fa da eco alla chiamata dell’ International Crisis Group di Soros/Brzezinski per convocare Il consiglio di sicurezza per le nazioni unite e discutere su un intervento da attuare contro Gheddafi.
Sahad Ibrahim e il suo NFLS formarono la National Conference of the Libyan Opposition (NCLO) nel 2005 a Londra. Questo gruppo specifico ha cambiato il suo modo di apparire per non sembrare influenzato o sostenuto dagli Stati Uniti. Forse per cementare questa nozione, l‘Huffington Post ha messo in evidenza i documenti rilasciati dalla NCLO con una mossa stile Wikileaks che dimostravano il sostegno degli Stati Uniti a Gheddafi. Naturalmente, come per tutti i disordini in Medio Oriente, così anche per i fatti che vengono fuori scopriamo che ciò non servì ad evitare la confusione, bensì ad evitare la verità.
L’NCLO di Sahad iniziò con l’organizzare la “Giornata della Rabbia” del 17 Febbraio non appena l’Egitto cadde così l’apparato dei media avrebbe potuto spostarsi e spostare l’attenzione sulla Libia. Per comodità, i mezzi di comunicazione ebbero solo bisogno di spostarsi dal Cairo al confine occidentale dell’Egitto e aspettare che gli uomini di Sahad disposti sul territorio, garantissero loro una base operativa, presumibilmente nella città orientale libica di Bengasi. Gheddafi capisce a quanto pare il ruolo delle ONG e dei media stranieri, è per questo che non sono presenti per le strade delle città della Libia, lo scoraggiante risultato è stato addirittura ammesso dagli stessi.
Si scopre che sia gli organi delle news di proprietà delle corporazioni e Movements.org del Dipartimento di Stato USA / finanziato anch’esso dalle corporazioni, ottengono i loro reportage interamente dalla NCLO di Sahad a Washington, la quale sostiene di garantire notizie fresche, di “prima mano” dalla Libia. Anche altri membri della NFSL uno dei quali a Dubai, stanno fornendo il loro supporto con queste informazioni di “prima mano”. Questi reportage sono diventati la base per le accuse di “genocidio”, la convocazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, le sanzioni economiche, le minacce dirette verso le forze di sicurezza libiche che tentano di reprimere i manifestanti, e la forzata no-flyzone imposta dalla NATO.
La National Endowment for Democracy infesta da neoconservatori e il suo esercito di ONG finanziate dagli USA ha recentemente rilasciato una dichiarazione ufficiale esortando gli Stati Uniti e l’Unione europea di affrontare il tema del “massacro” libico al Consiglio di sicurezza dell’ONU e al Consiglio dei Diritti Umani. Anche questa volta la BBC cade in fallo ammettendo che tali reportage sono “impossibili da verificare” sulla base di informazioni provenienti da Movements.org e dal leader dei manifestanti libici stanziato a Washington.
Va inoltre rilevato che un blogger libico stile Ghonim è stato segnalato da Movements.org società finanziata dagli USA come “utente Twitter da seguire”. Va sotto il nome di “EnoughGaddafi” ed è il webmaster di LibyaFeb17.com. Il lavoro di EnoughGaddafi può anche essere trovato archiviato sul sito della NFSL di Ibrahim Sahad (EnoughGaddafi.com è stato violato dagli hacker secondo Movements.org).
Ancora una volta ci viene detto che le proteste sono spontanee, ispirate dalle rivolte tunisine ed egiziane. Ancora una volta ci viene detto che è il desiderio dei giovani per la libertà e per la “democrazia”. Ma quando alziamo il velo, vediamo ancora una volta un altro vecchio di Washington che tira i fili, sistema la scena e manovra l’insieme.
Se sei religioso, prega per la gente per le strade della Libia, molti dei quali potrebbero essere semplicemente spazzati via in questa beffa crudele. Gli Stati Uniti e i loro tirapiedi non saranno scoraggiati se la loro trama non avrà buon fine. I fiumi di sangue che scorreranno garantiranno che non ci saranno risultati negativi.
E’ tempo di svegliarsi e capire come ci danno in pasto informazioni montate e false per farci assumere un determinato atteggiamento nei confronti di un argomento. L’imperialismo britannico/americano non si è mai fermato e stiamo assistendo in questi anni ad una sua ulteriore espansione in Africa e Medio Oriente. Spero che queste informazioni girino il più possibile così da avere uno spettro di 360 gradi su ciò che sta accadendo in queste zone del pianeta.
Fatelo per i libici, gli egiziani, i tunisini, e fatelo per voi stessi. L’incendio che sta consumando il Medio Oriente e il Nord Africa adesso, potrebbe presto divampare anche nel nostro mondo agiato.
Partecipazioni societarie e sostenitori dell’agenda globalista anglo-americano:
CFR Corporate Membership
Chatham House Major Corporate Membership
Chatham House Standard Corporate Membership
International Crisis Group Supporters
Movements.org Supporters