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L’occhio

Il Wadjet (o Ujat, che significa “L’intero”) fù un potente simbolo di protezione in Egitto conosciuto anche come “occhio di Horus”e “occhio che vede tutto”. Il simbolo venne spesso usato in gioielleria usando oro, argento, lapislazzuli, legno, porcellana, e corniola, per garantire la sicurezza e la salute del portatore fornendo saggezza e prosperità. In ogni caso era conosciuto anche come “Occhio di Ra”, una potente forza distruttiva collegata con il calore ardente del sole descritta all’epoca come la “Figlia di Ra”. L ‘”occhio” veniva personificato dalla dea Wadjet e fù associato ad una serie di altre divinità (in particolare Hathor, Bast, Sekhmet, Tefnut, Nekhbet e Mut).

Horus era un antico dio celeste, un occhio del quale rappresentava il sole e uno la luna. Comunque, ben presto fù fortemente associato con il sole (e con la divinità Ra, in particolare con Ra-Horakhty (“Ra, che è Horus dei due orizzonti”), mentre Thoth venne associato alla luna. Un antico mito descrive una battaglia tra Horus e Set in cui a Horus ‘venne strappato l’occhio sinistro e Seth perse i suoi testicoli! Thoth magicamente ricreò l’occhio di Horus, al punto che venne chiamato “Wadjet” (“intero” o “sano”). In questo mito viene specificatamente dichiarato che è l’occhio sinistro di Horus, che viene strappato, riferendosi in questo modo al ciclo lunare (luna crescente e luna calante) durante il quale la Luna sembra venir strappata via dal cielo, prima di venir ripristinata una volta ogni mese lunare.

Si possono trovare una serie di raffigurazioni del ripristino dell’occhio nei templi greco-romani. Thoth è assistito da quattordici dèi compresi gli dèi dell’Enneade di Hermopolis e di trenta divinità maschili (el Ismant-Kharab, l’Oasi di Dakhla). Ogni dio rappresenta uno dei quindici giorni precedenti la luna piena, e alla luna calante. L’occhio restaurato divenne emblematico per il ristabilimento dell’ordine dal caos, così che lo si associò strettamente con l’idea di Ma’at (divinità/ideale della giustizia, simbolo successivamente rubato dagli Illuminati). In un mito Horus fece dono dell’occhio ad Osiride per aiutarlo a dominare gli inferi. Osiride mangiò l’occhio e venne riportato in vita. Come risultato, divenne un simbolo di vita e di risurrezione. Le offerte venivano talvolta chiamate “l’occhio di Horus”, perché si pensava che i beni dati in offerta, diventassero, con esso, divini, una volta offerti ad un dio.

Si credeva che l’occhio di Horus avesse poteri di guarigione e di protezione e venne utilizzato come amuleto protettivo. Venne usato anche come unità di misura, in particolare per la misura degli ingredienti dei medicinali e dei pigmenti. Il simbolo venne diviso in sei parti, che rappresentano la rottura dell’occhio di Horus in sei pezzi. Ogni pezzo venne associato ad uno dei sei sensi e ad una frazione specifica.

Frazioni più complesse vennero create mischiando più parti. E’ interessante notare che se i pezzi vengono sommati il totale è 63 / 64 non 1. Alcuni suggeriscono che il restante 1 / 64 rappresenti la magia utilizzata da Thoth per ripristinare l’occhio, mentre altri ritengono che il pezzo mancante rappresenti simbolicamente il fatto che non è stato possibile raggiungere la perfezione. Tuttavia, è altrettanto probabile che abbiano apprezzato la semplicità del sistema che permise loro di risolvere le comuni frazioni in fretta, dopo tutto possedevano già il simbolo per la nozione di “1 ” e possedevano altre notazioni numeriche, disponibili quando avevano bisogno di utilizzare frazioni più piccole.

Secondo le tradizioni successive, l’occhio destro rappresentava il sole e venne chiamato l'”Occhio di Ra” mentre il sinistro rappresentava la luna e venne chiamato l ‘”occhio di Horus” (anche se è pure associato a Thoth). Il quadro comunque in questo aspetto non è chiaro, altri miti infatti suggeriscono che ad Horus venne strappato l’occhio destro e che il mito si riferisse ad un eclissi solare in cui il sole venne momentaneamente cancellato dal cielo.

L’OCCHIO DI RA

Secondo un mito, Ra (che a quel tempo era il faraone regnante in egitto) stava diventando vecchio e debole e la gente non rispettava più nè lui nè le sue regole. Infransero le leggi e si presero gioco di lui. Non reagendo bene a questa cosa decise di punire l’umanità inviandole un aspetto di se stesso, sua figlia, l’Occhio di Ra. La strappò dal serpente reale che portava sulla fronte, e la mandò sulla terra sotto forma di un leone. Fece battaglia agli umani uccidendoli quasi tutti. Quando Ra si rese conto dell’entità della devastazione richiamo immediatamente la figlia al suo fianco, temendo che avesse ucciso tutti. Tuttavia, era in frenesia di sangue e ignorò le ragioni del padre. Così colorò la birra di rosso per farla assomigliare al sangue e la verò in tutti i campi di battaglia attorno a lei. Si rimpinzò di “sangue” talmente tanto che si ubriacò e dormì per 3 giorni si sveglierò con un terribile mal di testa. L’umanità fù così salvata dalla vendetta di Ra.

Ci sono una serie di diverse versioni del mito e di dee a cui viene fatto riferimento come “Eye of Ra”, in particolare con Hathor, Sekhmet, Tefnut, Bast, Mut, Nekhbet e Wadjet. La “Figlia di Ra” è talvolta simboleggiata da un gatto che protegge Ra dal serpente Apep (collegando il discorso con gli aspetti leonini di Hathor, Bast, Sekhmet, Tefnut, Mut, Nekhbet e Wadjet tra gli altri). Si associò il gatto alla guarigione delle puntore di scorpione e dei morsi dei serpenti venne associato alla dea Iside.

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Gli archeologi egiziani ammettono la presenza di tecnologie aliene all’interno delle piramidi

In una dichiarazione shock, il capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università del Cairo, il dottor Al Shaheen ha detto al pubblico che potrebbe essere vera la teoria per la quale gli antichi egizi sono stati aiutati dagli alieni a costruire le più antiche piramidi, cioè quelle di Giza.
Incuriosito dall’argomento il signor Marek Novak, un delegato dalla Polonia, ha posto altre domande chiedendo se le piramidi potessero ancora contenere tecnologia aliena o anche un UFO data la sua struttura, il dottor Shaheen,in maniera vaga ha risposto: “Non posso confermarlo o smentirlo, ma C’E’ QUALCOSA ALL’INTERNO DELLA PIRAMIDE CHE “NON E’ DI QUESTO MONDO””.
I delegati alla conferenza sull’architettura egiziana sono rimasti più che sorpresi dalle dichiarazioni, ma il dottor Shaheen ha rifiutato di commentare ulteriormente o approfondire le sue scottanti rivelazioni.

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Divinità Aliene: Ra

Coloro che propongono la teoria degli antichi astronauti spesso sostengono che gli esseri umani sono o i discendenti o le creazioni di esseri che atterrarono sulla Terra migliaia di anni fa. La teoria più diffusa è che la conoscenza umana, la religione e la cultura ci fossero state tramandate da visitatori extraterrestri in tempi remoti. Gli antichi astronauti sono stati ampiamente utilizzati come espediente narrativo nella fantascienza, ma l’idea che fossero realmente esistiti, non viene presa sul serio dalla maggior parte degli accademici.

Gli argomenti che sostengono le teorie degli antichi astronauti sono da ricercare nelle lacune storiche e archeologiche. Le prove includono reperti archeologici che vanno ben al di la delle capacità tecniche e tecnologiche dell’epoca. Queste includono anche opere d’arte e leggende che vengono interpretate come un primo contatto con razze aliene.

Nonostante queste affermazioni, diciamo che vi è un assioma nelle teorie degli antichi astronauti. Dobbiamo chiederchi, chi erano questi esseri? Che cosa rappresentano per gli abitanti della terra? In quali casi erano gli “dei” nelle antiche culture?

P’TAH (Dio del cielo venuto sulla Terra dal disco celeste) Mise come capo supremo (e divino) suo figlio RA. Conosciuto inizialmente come Atum, è probabilmente la più importante delle divinità egizie e naviga attraverso il cielo nella sua barca solare. La leggenda vuole che l’umanità si sia formata dalle lacrime di RA. Hai bisogno di una conferma? Guarda il sole che splende in alto nel cielo quello è il suo occhio onnipotente che scruta tutto dall’alto.

Le antiche leggende narrano di Tep Zepi, o dell’Inizio. Nella leggenda possiamo leggere che questa è un’epoca in cui gli “dei del cielo” scesero sulla terra e fecero emergere il terreno dal fango e dall’acqua. Si suppone che percorressero il cielo attraverso “barche” e portassero leggi e saggezza all’uomo attraverso una linea reale di faraoni.

Dalle antiche scritture si deduce che Ra avesse un rapporto “singolare” con la sua compagna, Nut la dea del cielo. Durante la notte,Ra, doveva navigare attraverso la sua bocca e doveva poi combattere contro gli incubi che risiedevano al suo interno (nella Via Lattea). RA percorre il suo cammino attraverso dodici cancelli al ritmo di uno all’ora evitando i mostri maligni, tra cui il Dio Serpente APEP che cerca di distruggerlo al suo passaggio. Una volta superati questi periocoli, si dirige verso il canale del parto di NUT per salutare il nuovo giorno. Non è solo nel suo viaggio. Altri dèi – THOTH, Maat, Hathor, Horus fanno parte delle divinità superiori e assieme a ABTU, ANET e Khepri cercano di coprirli le spalle da eventuali pericoli. L’imbarcazione notturna si chiama Mantchet la notte, mentre quella diurna si chiama Semketet, nella quale si imbarcano per fare i loro viaggi. Nut diede vita ad Osiride. Al momento della nascita di Osiride, si sentì una voce in tutto il momento,che disse: “il Signore di tutta la terra è nato.”

Molti dei cercarono di emulare RA, aggiungendo il suo nome al proprio per acquisire gloria. Il più importante di questi è stato Amon-Ra.

RA è l’unico Dio, a parte Osiride, il quale non risiede sulla Terra. RA, viene descritto come un dio molto vecchio, si potente, ma troppo vecchio per gestire ancora i suoi figli, così si è trasferito in cielo per osservare il mondo. Horus regna sulla terra e sugli dei al suo posto, dimostrando il diritto divino regale.

Nel Nuovo Regno il dio Amon è diventanto molto importante, fondendosi con RA e diventando così Amon-Ra. Durante il periodo di Amarna, Akhenaton soppresse il culto di RA a favore di un’altra divinità solare, Aton, il disco solare deificato, ma dopo la morte di Akhenaton il culto di RA venne restaurato.

Il succo della vicenda è che nonostante la costruzione di elaborate strutture come la Grande Piramide o la profonda conoscenza tecnlogica prima ancora della scoperta della ruota, gli egiziani furono una civiltà straordinaria, con una storia ricca e vivace. Anche se fossero stati aiutati da cosidetti antichi astronauti, ciò non avrebbe in ogni caso cancellato la loro grandezza intrinseca.

Immagini sulle travi di un soffitto di un tempio del Nuovo Regno 3000 anni fa circa,
è stato trovato a diverse centinaia di miglia a sud del Cairo e dalla Piana di Giza, ad Abydos

Da questa immagine possiamo vedere molte “imbarcazioni” che assomigliano alle moderne macchine moderne