Gli Illuminati programmano la figura femminile per l’autodistruzione

“E’ tv educativa mamma, la rossa con il bikini color lime, ha una laurea da insegnate”

La mia generazione come quella di qualsiasi persona nata dopo gli anni 80 non è stata cresciuta dai genitori, ma dai media. I nostri genitori, hanno subito un lavaggio del cervello dal  movimento liberal-femminista-ateo-estetico, sacrificandoci sull’altare della correttezza politica. Venne detto loro di non essere ‘oppressivi’ o ‘invadenti’ come successe ai loro genitori, concedendoci le nostre libertà e lasciandoci autonomia nella scelta del nostro personale cammino.

Molto Political Correct….Ma concretamente che successe? Siamo stati letteralmente gettati in pasto ai lupi (“travestiti da pecore”, aka la Fabian Society).

In mancanza di una guida o di un sistema di valori e con il disperato bisogno di averne uno, tipico di tutti i bambini, ci legammo all’unica forza che sembrò prendersi cura di noi – I media illuminati. Quindi, fin dalla nostra più tenera età, abbiamo assorbito incessantemente un messaggio: “‘Donne assatanate + uomini arrapati + sesso sfrenato = felicità”. Questo è l’unico messaggio che abbiamo ricevuto da mamma tv e sarà l’unico messaggio che le generazioni future riceveranno.

Se si prende una generazione e la si priva di tutti i valori morali di tutte le linee guida e del supporto, di tutta la spiritualità e dell’umanità, bombardandola con esplicite, deumanizzanti immagini sessuali è questo ciò che si ottiene.

Le donne di oggi si giudicano, non come madri, nutrici, o compagne, ma dalla velocità con cui gli uomini le umiliano e le degradano . Quello che 50 anni fa veniva considerato un trattamento degradante da parte degli uomini, ora è considerato un complimento.

Recentemente una mia amica mi ha riferito, raggiante di orgoglio, come era riuscita ad ottenere il suo nuovo posto di lavoro con le sue gambe: “Il boss mi disse chiaramente che non ero in grado di svolgere il lavoro richiesto” “Ma pensò che sarebbe stato bello vedere ogni giorno quel paio di gambe”.

UNA RAPPRESENTAZIONE CINEMATOGRAFICA

17 Again – Ritorno al liceo con protagonista Matthew Perry è un raro esempio di come i film dovrebbero essere. Il personaggio di Matthew Perry, uomo di mezza età, viene trasportato indietro nel tempo per rivivere la sua adolescenza, ai giorni nostri. Nella pellicola fraternizzerà con gli amici della figlia adolescente, rimanendo sconvolto dalla loro forte carica sessuale e dalla mancanza di limiti nei loro comportamenti.

In una scena si siede con tre di loro e li dice: “Dovete smetterla di comportarvi in questo modo. Se non rispettate voi stessi, chi altro lo farà?”

Tutti si guardano l’un l’altro sbigottiti, facendo intuire allo spettatore che “forse” il messaggio è arrivato … purtroppo non è così, infatti uno dei giovani risponde:

“Non devi rispettarmi!”

Oltraggiata e non contenta di esserre da meno, una delle ragazze presenti aggiunge:

“Beh, puoi rispettarmi ancora meno!”

Prima dell’uscita trionfante dell’ultimo amico:

“Non devi neppure ricordarti come mi chiamo!”

Egli li guarda, senza parole, prima di scuotere la testa e dichiarare:

“Questo è un problema degli altri papà.”

I GENITORI SONO ALTROVE

Il problema di fondo consiste ovviamente, nel fatto che nessun papà – o mamma – se ne interessano.

Sono tutti troppo disperati per apparire ‘fighi’ ed essere gli ‘amici’ dei propri figli. L’idea di fornire un solido quadro morale ai figli, assumendosi la responsabilità per il loro sviluppo, piuttosto che lasciarli ad amici e Facebook, è un anatema.

A titolo di esempio, questo Natale, sono andata a casa di mio zio e di mia zia. Hanno una figlia di 13 anni, tipicamente ossessionata dal suo telefonino e da facebook.

Sua madre mi confessò di aver dei problemi nei rapporti con la giovane e mi chiese se io, prima dei 16 anni, avessi mai mandato a fanculo i miei genitori”. Rimasi scioccata. Le dissi che non avevo ancora mandato a quel paese nessuno dei due e che mai mi sarei sognata di farlo.

A quanto pare però, questa è la tipica risposta che ottengono i miei zii.

Tenete a mente che non ci sono ‘problemi familiari’, i genitori sono sposati con buoni posti di lavoro e con entrambi i figli che vanno a scuole private -nonostante ciò la prole è già “persa”.

Le giovani ragazze, come mia cugina e come le fanciulle di tutto il mondo, vengono lasciate sole ed allevate dai media – i quali ripetono costantemente che tutto quello che hanno da offrire al mondo è l’involucro all’interno del quale vivono – di quanto arrapanti siano.

Il loro valore nella vita, viene misurato a seconda di quante persone riescono ad accalappiare con la loro sensualità. Il vantarsi delle proprie ‘conquiste’ è un comune argomento di conversazione tra le giovani ragazze.

FINGENDO DI ESSERE GIOVANI DONNE

Questo lavaggio del cervello è talmente ampio che molte delle mie amiche – solari, attraenti, gentili e premurose – hanno cominciato ad avere rapporti non protetti con sconosciuti fin dall’adolescenza.

Molte hanno abortito (i dati ufficiali nel Regno Unito mostrano che circa il 30% delle donne che desidera l’aborto non ha utilizzato alcun metodo di contraccezione), portandosi dentro un fardello per tutta la vita.
Può questa quantità di sofferenza e di dolore essere giustificata da 5 minuti di sesso anestetizzato con qualcuno di cui probabilmente si dimenticherà presto il nome? Purtroppo, in qualche modo, generazioni di ragazze sono state convinte che fosse fattibile.

Probabilmente potrei andare avanti con questo argomento per anni, descrivendo tutti gli avvenimenti deumanizzanti accaduti ai meie amici – che tutte le donne intelligenti e ben istruite si facciano avanti per combattere questo scempio!

Fonte

Come conclusione all’articolo vorrei proporvi un commento di una visitatrice del mio blog, Claudia AnnaMaria:

Il sesso è comunicazione, è un incontro di corpi e anime e se non vuoi includere l’anima ( anche se non prendere in considerazione questo aspetto è da stolti) è comunque un incontro di corpi…ma i corpi sono pur sempre vivi, pulsanti, e hanno una loro saggezza. Chiamiamo sesso, impropriamente, l’usarsi a vicenda senza alcun rimorso, chiamiamo sesso ciò che mira di fatto a ridicolizzare donne e uomini, chiamiamo sesso una scimmiottatura di un rito sacro. Ci comportiamo come se l’altro fosse il cesso dei nostri bisogni e non un individuo a cui stiamo dicendo qualcosa e da cui riceviamo qualcosa di prezioso. Chiamiamo sesso l’azione vile e gretta di deturpare, con negligenza insopportabile, la bellezza dell’altro, uomo o donna che sia. Il sesso è un momento estremamente importante perché avvicina, unisce, lega…anche se solo per una notte presuppone una consapevolezza essenziale: una volta che hai condiviso l’eterno con qualcuno quel qualcuno lo porti dentro per sempre e porti dentro di te la conoscenza cui siete approdati per mezzo del sesso, insieme, e non divisi come vorrebbero farci credere questi distributori automatici di idiozie.[…]

Essere contro al modello sessuale attuale, non significa essere preti, suore, monache di clausura, segaioli ecc… bensì vivere questa sacra esperienza in maniera completa.

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Non fidatevi dei vostri occhi, sono facilmente ingannabili, ricercate in voi stessi quella forza che vi permette di distinguere il vero dal falso. Il mondo così come è non va. Mi basta questo.

Pubblicato il 12 gennaio 2012 su donne, femminismo, Illuminati, Nwo. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 39 commenti.

  1. allora… concordo con te sul fatto che noi giovani d’oggi siamo stati allevati da “mamma tv” o “papà cellulare” e le conseguenze sono state disastrose.. concordo su come la figura della donna sia manipolata e svilita e di come le donne di oggi basino il loro valore sulla pura esteriorità… ma non condannarmi il sesso libero.. per favore… il sesso non deve essere per forza legato a una ostentazione di esteriorità.

    • Non voglio condannare il sesso libero, ma in una società con dei condizionamenti talmente forti, il termine “sesso libero” perde di significato e assume una valenza assurda. Quello che voglio dire è che il sesso libero è ora “fare sesso con tanti” ora “evasione dalla monogamia”.
      Fare sesso è bello, il problema è quando non si sa cosa significhi veramente “fare del sesso”.

      • “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto ad incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a conciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino”.

  2. Vero e triste…!

  3. Noi non abbiamo la tv in casa e mia figlia non è cresciuta con i media, ma mi ha mandato a fanculo perchè “lo fanno tutti i suoi amici” e “si vergogna perchè noi siamo diversi! senza tv”. Il tema è più complesso….

    • Certamente! Vanno considerati anche l’infinita di stimoli ambientali a cui è sottoposto l’essere umano. I genitori si trovano di fronte ad un’impresa impossibile nell’educazione dei propri bambini! Coprire tutti gli stimoli che vanno a deviare la corretta crescita dell’individuo sarebbe difficoltoso in un post.
      Eliminare la tv a mio parere da un sospiro di sollievo sia ai genitori che ai figli, non più sottoposti a continui stimoli.

  4. Questo articolo mi trova combattuta, da un lato sono concorde. Anche io ritengo ci sia stata questa forma di manipolazione sociale. Dall’altro lato la ritengo una valutazione sociale semplicistica.
    io sono stata cresciuta con tanti valori, con la consapevolezza dell’importanza del senso critico e della riflessione, con il valore dell’amore come punto fondamentale del rapporto di coppia eppure ad esempio, proprio per questo ho mandato a cagare i miei per la prima volta da ragazzina, quando li ho trovati incoerenti e testardi in merito ad una questione. Io sono una donna con un carattere forte, che segue solo la propria moda, che ama la cultura e la lettura e che difficilmente si crogiola nei pregiudizi o nelle situazioni preconfezionate eppure…
    Altri della mia età o dell’età dei nostri genitori sono degli emeriti coglioni, ignoranti e trogloditi pur essendo stati allevati con i “valori” di una volta, con il concetto di famiglia per sempre. Altri all’epoca dei miei nonni l’apparenza era tutto,le donne stavano tutta la vita con uomini che le massacravano di botte e le umiliavano con tradimenti senza battere ciglio perchè ” gli altri nn lo devono sapere”..
    Altri ancora, come alcune ragazzine/i di 16 anni a cui ho avuto la fortuna di insegnare, hanno sviluppato un’intelligenza acuta, un bisogno di cultura, una riflessione sociale.
    Altri ancora della loro età e della loro vecchia classe sono delle idiotine/i che si fanno foto nel cesso mezze nude/i e con la bocca a culo di gallina.
    In sostanza il plagio c’è eccome, ma le conclusioni tratte sono blande ed inadeguate.

    • Ti rispondo con un commento illuminante di Claudia Annamaria all’articolo:Lo chiami sesso max? il sesso è comunicazione, è un incontro di corpi e anime e se non vuoi includere l’anima ( anche se non prendere in considerazione questo aspetto è da stolti) è comunque un incontro di corpi…ma i corpi sono pur sempre vivi, pulsanti, e hanno una loro saggezza. Chiamiamo sesso, impropriamente, l’usarsi a vicenda senza alcun rimorso, chiamiamo sesso ciò che mira di fatto a ridicolizzare donne e uomini, chiamiamo sesso una scimmiottatura di un rito sacro. Ci comportiamo come se l’altro fosse il cesso dei nostri bisogni e non un individuo a cui stiamo dicendo qualcosa e da cui riceviamo qualcosa di prezioso. Chiamiamo sesso l’azione vile e gretta di deturpare, con negligenza insopportabile, la bellezza dell’altro, uomo o donna che sia. Il sesso è un momento estremamente importante perché avvicina, unisce, lega…anche se solo per una notte presuppone una consapevolezza essenziale: una volta che hai condiviso l’eterno con qualcuno quel qualcuno lo porti dentro per sempre e porti dentro di te la conoscenza cui siete approdati per mezzo del sesso, insieme, e non divisi come vorrebbero farci credere questi distributori automatici di idiozie. Sesso libero? Libero? Ma credi davvero di poter parlare di libertà? Ti arrapano al punto che non sei libero affatto! Sei preda delle pulsazioni dei tuoi genitali e non partecipi affatto a quello che sta avvenendo nel tuo corpo. E’ come se dovessi pisciare. Perché prendersi la briga di rispettare l’altro se è solo il contenitore della nostra urina?

      Grazie del contributo Claudia Annamaria sono perfettamente d’accordo con te!

  5. Lo chiami sesso max? il sesso è comunicazione, è un incontro di corpi e anime e se non vuoi includere l’anima ( anche se non prendere in considerazione questo aspetto è da stolti) è comunque un incontro di corpi…ma i corpi sono pur sempre vivi, pulsanti, e hanno una loro saggezza. Chiamiamo sesso, impropriamente, l’usarsi a vicenda senza alcun rimorso, chiamiamo sesso ciò che mira di fatto a ridicolizzare donne e uomini, chiamiamo sesso una scimmiottatura di un rito sacro. Ci comportiamo come se l’altro fosse il cesso dei nostri bisogni e non un individuo a cui stiamo dicendo qualcosa e da cui riceviamo qualcosa di prezioso. Chiamiamo sesso l’azione vile e gretta di deturpare, con negligenza insopportabile, la bellezza dell’altro, uomo o donna che sia. Il sesso è un momento estremamente importante perché avvicina, unisce, lega…anche se solo per una notte presuppone una consapevolezza essenziale: una volta che hai condiviso l’eterno con qualcuno quel qualcuno lo porti dentro per sempre e porti dentro di te la conoscenza cui siete approdati per mezzo del sesso, insieme, e non divisi come vorrebbero farci credere questi distributori automatici di idiozie. Sesso libero? Libero? Ma credi davvero di poter parlare di libertà? Ti arrapano al punto che non sei libero affatto! Sei preda delle pulsazioni dei tuoi genitali e non partecipi affatto a quello che sta avvenendo nel tuo corpo. E’ come se dovessi pisciare. Perché prendersi la briga di rispettare l’altro se è solo il contenitore della nostra urina?

  6. Che c’entra la libertà sessuale con l’uso del sesso in tv? Mi pare un discorso confusissimo.

  7. Provo a dire la mia:
    Secondo me, il problema non è la tv…. o meglio, lo è, ma se pensiamo di risolvere togliendola, credo sia solo fatica persa. SO, cosa ci aiuterebbe ad uscirne (ne sono convinto!), ma non sono un esperto in psicologia, e quindi non saprei spiegarlo bene in dettaglio (quanto meno in poche parole su un post), ma posso assicurarti, che ha qualcosa a che fare con il TEMET NOSCE! Qualcosa come “Osserva, Conosci e Possiedi Te Stesso!”. Lo so, detta così, suona alla stregua di una “tecnica”, e quindi fortemente noiosa e scomoda da mettere in pratica, ma credo che si tratti di conoscere alcune cose, che ci hanno condizionato per millenni (da molto prima della tv!), e che quindi ci impediscono di “scrutare” in noi stessi, con la serenità che questa osservazione meriterebbe, una di queste cose (è una categoria…), sono i libri di religione. La bibbia è un falso! Nel senso che non è minimamente ciò che la stragrande maggioranza delle persone crede (un libro Sacro, o Divino, o ispirato da dio)… è solo un libro… o meglio libri, ispirati dal cuore (ma il cuore, era quello di coloro che lo hanno scritto, nel corso dei millenni, in funzione della società di quei tempi!). Cerco di dire, che non è affatto un libro immutevole, ed assolutamente corretto, ma… andrebbe visto più come libro di storia (o qualcosa di simile…). Le prove ci sono, ma troppa gente ad oggi non le sa riconoscere (perché si giustifica, non per colpa della tv!), detto più chiaro: a molti conviene, seguire la bibbia (in europa ed america, ma ciò vale anche per gli altri, come il corano, o l’induismo etc.!). Inoltre, molta gente non aiuta, perché non sa spiegare (o talvolta vuol essere delicata… SBAGLIATO!), DOBBIAMO avere il coraggio di dire ciò che pensiamo. Ecco, sono questi i problemi alla base di tutto secondo me. Imparare a conoscere meglio noi stessi, VERAMENTE! non attraverso un libro, che altri ti hanno educato a credere fosse sacro (ma di sacro non ha, ormai, quasi nulla!!), impariamo a conoscerci, e capiremo qual’è la nostra vera natura.. i bambini vogliono giocare, crescere, e si lasciano prendere da ciò che li attrae, ma la verità è che sono distorti da un’educazione scorretta, i genitori di oggi hanno (diciamolo onestamente), pochi mezzi a disposizione, ma, credo che la direzione giusta, sarebbe più nell’ambito di un guidare (da parte dei genitori, verso i figli), invogliandoli a scoprire! Spero che si capisca ciò che intendo (forse con un po’ di tempo, ho cercato tra l’altro di essere più sintetico possibile, spero non troppo…). Saluti a tutti!

    • Certo la televisione non racchiude tutto il potenziale condizionante ma parlando di un periodo che va dagli 1 ai 14 – 15 anni possiamo vedere un forte presenza di “mamma televisione” soprattutto durante i primi anni (parlo di cartoni animati, pubblicità di giochi, cibo soprattutto). Purtroppo anche togliendo qualsiasi influenza interna all’ambiente famigliare avremo sempre le influenze esterne (in primis nell’ambiente scolastico).

      • Ma io non ho capito proprio perché associ i movimenti femministi-progressisti al fatto che in tv usano il sesso per far presa sui gonzi. Cioè, vengo in pace, ma è un accostamento di idee che mi fa rabbrividire, non in senso gradevole.

      • Il femminismo è un tema molto delicato, soprattutto per l’inflitrazione illuminata che ha subito negli ultimi decenni. E’ difficile da spiegare in un commento e potresti fraintendermi. In ogni caso io sono un fermo sostenitore della parità dei sessi. Il problema è che gli illuminati hanno giocato sul concetto trasformandolo a loro piacimento.

  8. Ops mi sembrava che fosse una risposta al mio commento, scusa. La grafica del sito mi confonde. Volevo anche cancellare l’ultima risposta ma non ci riesco.

  9. icittadiniprimaditutto

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  10. Perchè no?

    Molto preoccupante la mentalità che stà prendendo piede ultimamente contro la Famiglia vecchio stampo -[Mamma Papà Figli] Liti Rinunce Sacrifici-.
    Siamo una mandria di deresponsabilizzati senza più capi, nemmeno in famiglia.
    Davvero molto preoccupante.

  11. Ottimo articolo 😉
    Io ho 20 anni e sono cresciuto davanti MTV; ebbene, mi sento condizionato da una certa idea sessuale che MTV (e non solo) mi ha proposto.
    Ancora oggi mi è difficile svincolarmene completamente…

  12. Demolisco un muro di paure trasformando uno ad uno i mattoni in consapevolezza. E questo articolo è un mattone che toglierò dalla parte più bassa di quel muro, perchè ne farà crollare una buona fetta. Condivido appieno il commento di elisa, complimenti per la capacità di sintesi 🙂 Grazie mille a tutti.

  13. semplicemente io

    provare ad abbinare all’utilizzo dei media anche il senso critico non sarebbe male.. io sono cresciuto sia con i media che con l’abbinamento allo spirito critico di valutazione, lnsenamento alla comprensione retrospettiva di questo o quel messagio e la scelta concreta e fattibile di mandare a fanculo questo o quel canale (non televisivo solamente, canale inteso come strumento di diffusione) che mi fornisse spazzatura; la verità è che i enitori ad ogi subiscono la pressione della necessità di apparire anch’essi e quindi sono i primi che si trovano nella condizione no di dover essere per forza amici dei figli bensì di non apparire retrogadi o troppo apprensivi poichè la società “illuminata” ha imposto il codice di lettura della pressione educativa normale come demonizazzione dell’aspetto necessario allo sviluppo formativo basilare dell’essere, uomo o donna che sia, così facendo è in famiglia che comincia il primo passo per l’insenamento alla perdizione dell’anima e dell’essere spirito all’interno di un corpo…

    insomma.. il vero problema fondamentale è che i enitori stessi sono troppo presi, ad oggi, ad essere conformi con la società per rendersi conto del baratro verso il quale stanno spinendo i propri figli e quando se ne accorgono di norma è fin troppo tardi, anche perchè troppo spesso quando lo fanno in tempo vengono tacciati di essere vilmente troppo presenti nelle scelte e nell’insegnamento ai propri figli…

    il concetto di libertà di base è quello che da oltre mezzo secolo viene sconvolto e messo al contrario del suo reale significato; libertà non significa fare tutto ciò che ci passa per la testa.. libertà significava esser libero di far ciò che non crea del male ne a sè nè ad altri…

    esiste e non viene mai attuato anche una definizione giuridico sanitaria a riguardo: Pericolo per sè e per altri.

    Ad oggi non si conosce più il senso del limite.. il vero problema è che vengo tradotti i limiti invalicabili solo come scudi, muri o frontiere che DEVONO essere valicati sol perchè questo o quel politico, vip, o comunque messagio mediatico o di forte spinta sociale, ci dice che quel limite è sinonimo di antichità… il vero problema è questo…

    non esiste vecchio o nuovo.. esiste solo ciò che è giusto per il nostro presente ma anche ciò che è giusto nel nostro avvenire.. all’avvenire non ci pensa mai nessuno.

  14. semplicemente io

    a proposito, demonizzare lo strumento e non il messaggio e colui che lo guida è demoniaco tanto quanto il messagio stesso.. non ha alcun senso prendere un oggetto di per sè inerte e assicurare che toglierlo dalla propria vita porterebbe giovamento… colui che il messagio vuol passare troverebbe, ed infatti lo fa mutandosi nei secoli, l’ennesimo nuovo canale di diffusione e comunicazione. è davvero stolto colpire un oggetto e non coloro che ne decidono le sorti di utilizzo!!!!

    • in linea di massima mi trovo daccordo con quanto da te scritto, buttare la tele è inutile quanto controproducente, primo perchè se tutti lo facessimo loro si adatterebbero subito inventandosi qualche nuovo medium per raggiungere le masse, secondo perchè tramite la tele, se interpretata nella giusta maniera si possono chiaramente capire le loro intenzioni, così come con i giornali.
      PERO’
      l’ illusione di avere il telecomando nelle tue mani, andava bene quattro/cinque generazioni fa, quando da una parte c’ erano le gemelle Kessler e Mike Bongiorno e dall’ altra c’erano le lezioni di italiano per analfabeti o i documentari di Pasolini, nonostante questo, purtroppo, sappiamo tutti quale è stato il palinsesto vincente.
      Oggi è completamente diverso, oggi bisogna mettersi in testa che accendendo l’ elettrodomestico più diffuso al mondo si abbandona il comodo divano del proprio salotto e ci si catapulta immediadamente in una trincea zozza e corrosiva, qualsiasi canale tu stia guardando, a qualsiasi orario del giorno e qualsiasi sia il messaggio/messaggero.
      Senza le dovute precauzioni la Televisione non fa prigionieri.

      • Molte persone non si rendono nemmeno conto del lavaggio che ha subito il cervello delle nuove generazioni…c’è un potere che vuole rendere gli uomini simili a bestie grugnanti, privi di morale, privi di spirito…non perdiamo tutta la nostra dignità.
        Pace a tutti

  15. Io sono cresciuta in una famiglia all’antica… Inutile dire che qualche volta mi sono sentita “diversa”, un po’ quasi emarginata dalla possibilità di poter stringere amicizia con le persone che mi circondavano. Ho sofferto di questa situazione e per uscirne un po’ mi sono “adeguata” a certi standard della società che mi circonda. Non posso dire di avere solo rimorsi, la vita va vissuta e capita, ogni esperienza ci insegna qualcosa… però ad un certo punto manca qualcosa. E giri in questo mondo come la pallina di un flipper per toglierti quella sete e non sai nemmeno tu di cosa. Allora decidi di fermarti un attimo perché sei confuso, ti metti a riflettere e scopri che ti mancano un sacco di “cose” reali: una vera amicizia, un vero amore e fare l’amore per davvero. Lì capisci l’errore, l’aver voluto vivere per forza e a qualunque costo situazioni che ti facessero sentire al passo con gli altri, quando il tuo passo era diverso, non più lento, diverso.
    Qui entrano in gioco i valori che la famiglia ti insegna e che l’unità famigliare ti aiuta a far si che tu possa tenerci fede attraverso il dialogo. Tanto più la famiglia sa dimostrare di essere integra, tanto più, secondo il mio parere, i figli hanno la possibilità, ad un certo punto, di farsi delle domande e di darsi delle risposte. Quindi ritengo che la famiglia debba essere un po’ retrò, senza eccessi e con dialogo aperto perché è l’unica “arma bianca” che ha contro qualunque sistema. Possiamo sempre rischiare di farci inghiottire ma almeno avremo la possibilità di fermarci a riflettere sul nostro modo di vivere e scegliere di cambiare la nostra vita.

    • Elisa mi sembra di percepire una certa tinta malinconica in quello che hai scritto (magari mi sbaglio), malinconia che sinceramente non capisco visto che hai descritto, a grandi linee, la condizione ideale per una serena evoluzione: la solitudine.
      Soli ci componiamo nella pancia della mamma, soli superiamo le prove della vita, soli ci decomponiamo nella tomba.
      I più fortunati riusciranno a trovare qualcuno con cui condividere questa solitudine e fare una prole a cui tramandarla, riusciranno a crearsi il loro piccolo eden in terra, una Famiglia, senza però mai snaturare questo tesoro che è la solitudine, propria e degli altri.
      Non fraintendetemi, questa mia non vuole essere una ode al signor Scrooge….è che tutta questa televisiva rincorsa verso il prossimo a me sa tanto di ameba.

      Pregasi queli del tutti è uno e telepati vari di astenersi dal convincermi.

      • Probabilmente la mia sarà anche malinconia di un’ameba e posso prendere spunto da questa affermazione per fare una riflessione, ma credo che la solitudine non è sempre la migliore soluzione. Alla fine ritengo che le reazioni degli altri, intese come accettazione, affetto, gioia di condividere situazioni più o meno belle, ma anche scontri, discussioni ecc, ci aiutino a darci una dimensione di noi, a capire i nostri limiti e i nostri punti di forza e, come dimostrato da questo scambio, appunto uno spunto di riflessione. La solitudine ci da lo “spazio” giusto per noi, la “compagnia” ci da la misura dello “spazio” che noi occupiamo nel mondo, un ruolo, che può essere quello della acida che spunta sentenze, della crocerossina, dell’amica, dell’amante, della compagna di una vita, della viaggiatrice appassionata… non importa, tra gli altri c’è la sfida ad essere noi stessi e il riuscire a farsi accettare in quanto tali, con i nostri modi, i nostri pensieri, i nostri tempi, le nostre passioni. Nasciamo soli, viviamo soli e moriamo soli, ma da che mondo è mondo l’uomo è un essere sociale, quindi la sue parole mi sembrano invece quelle di una persona che preferisce la solitudine all’incontro con rischio di delusione. Il punto di incontro tra le nostre idee? Un buon equilibrio tra vita sociale, possibilmente con persone di valore che siano anche spunto di crescita, e solitudine per riflettere su noi stessi e prenderci il nostro spazio nella nostra vita.

  16. icittadiniprimaditutto

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  17. Bellissimo il commento di Claudia Annamaria… Mi permetto di riassumerlo tutto con una semplice parola: AMORE.

  18. Non so se l’avete letto, se possa interessarvi o quanto ci sia di vero. Comunque questo articolo mi ha fatto pensare a questo:

    http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Nuovo-ordine-mondiale/I-PIANI-DEL-NUOVO-ORDINE-MONDIALE/

    E’ la trascrizione di una conferenza del 1969 nel contesto di un convegno della Pittsburgh Paediatric Society, dove si parlava dei piani per il NWO. E’ molto lungo e molto interessante ma in particolare i primi paragrafi parlano di come fosse impensabile per gli Illuminati privare la popolazione del sesso. Allora hanno fatto il contrario, l’hanno portato al suo eccesso in termini di liberalizzazione, l’hanno svuotato di tutto ciò di sacro e importante in esso c’era e l’hanno completamente dissociato dalla riproduzione.

  19. Neovitruvian,
    ti metto un link con delle immagini molto simboliche e decisamente disturbanti tratte da un servizio di Miles Aldridge su VogueItalia…
    http://www.dgfever.com/2010/10/vogue-italia-settembre-2010-so-stylish.html
    In generale questo fotografo tratta e ritrae la figura femminile in modo orrendo, malato.
    Sicuramente non sei un habitué di Vogue (hehehe, penso proprio di no) ma è davvero un fiorire di editoriali con tematiche Mk-Ultra, satanico/gnostiche…
    Anche Steven Klein Rebecca Litchfield e Paco Peregrin sono della solita “scuola”

  20. … complimenti bell’articolo … 🙂

  21. Siamo in una situazione dura..anche se fai l’impossibile per crescere un bambino/a..arriva il momento che giustamente viene ha contatto con l’esterno..ossia altri bambini..pretendendo di essere allo stesso livello.
    Più crescono più la situazione si fà veramente critica..sopratutto nelle famiglie che non si possono permettere le stesse cose all’avanguardia(telefonino,vestiti di marca,giocattoli tecnologici,ecc)..vengono ancora presi male non capendo la situazione..per non parlare del doppio dolore dei genitori! Il problema è il sistema..ho notato che la domenica i bambini non si portano più a fare il pic-nic sui prati..gite in montagna..in poche parole il contatto con la natura è sparito..questa sensibilità verso la madre terra sta sparendo..adesso li portano al centro commerciale..gente….per me è GRAVE!
    Sono proprio i piccoli che devono crescere e capire quanto è bello e importante stare al contatto col mondo esterno e rispettarlo..
    Quindi tornando a prima..l’insegnamento dev’esserci da parte di tutti..
    ora come ora…la vedo un’impresa in salita.

  22. “Tenete a mente che non ci sono ‘problemi familiari’, i genitori sono sposati con buoni posti di lavoro e con entrambi i figli che vanno a scuole private -nonostante ciò la prole è già “persa” questo passaggio racchiuderebbe la definizione di una famiglia funzionale?
    Per quanto possa convenire su alcuni punti, trovo l'”allevamento mediatico” frutto anche della miopia di chi crede che la famiglia medio-borghese sia il baluardo da difendere.

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