Il reale significato della chiusura di Megaupload

LA VICENDA MEGAUPLOAD DIMOSTRA CHE IL SOPA E IL PIPA SONO INUTILI

La chiusura di Megaupload da parte dei federali dimostra senza ombra di dubbio che il SOPA, il PIPA o qualsiasi legislazione simile è perfettamente inutile.

Dashiell Bennett dell’Atlantica lo sottolinea chiaramente:

La chiusura del sito ha involontariamente dimostrato che il governo degli Stati Uniti ha già tutto il potere necessario per spazzar via chi infrange le leggi sul diritto d’autore, arrivando anche a coloro che non risiedono negli Stati Uniti. Non serve nessun SOPA o PIPA.

Questo, infatti, potrebbe essere il motivo per cui il maggior sostenitore del SOPA – che ha continuato a difendere a spada tratta il pacchetto di emendamenti anche dopo il blackout web di Mercoledì  – ha fatto marcia indietro subito dopo la chiusura di Megaupload. (Altre motivazioni molto valide potrebbero essere il massivo attacco di Anonymous che ha a sua volta dimostrato come la legislazione draconiana non fermerà gli hacker, oppure le pressioni politiche.)

CHIUSURA MEGAUPLOAD: NON MANCA QUALCOSA?

Ogni giorno, molti criminali utilizzano armadietti dove nascondono i gioielli rubati, la droga ecc Quando ci sono i Raid dei federali si procede con il sequestro degli illeciti mandando i criminali in galera.

Non si chiudere l’intera azienda di armadietti, o la stazione ferroviaria in cui è situato. Penso siamo tutti d’accordo che sarebbe assurdo.

I federali però dicono che Megaupload è fondamentalmente un’impresa criminale, incentrata sui comportamenti illeciti. In altre parole, la loro risposta alla analogia sulla società di armadietti sarebbe stata che la società da soldi a chi mette la propria droga o la propria merce rubata.

La chiusura di Megaupload risulta profondamente sbagliata. Ci dovrebbe essere stato un processo con un giudice che avrebbe dovuto decidere sul sito prima che fossero intraprese azioni così deleterie nei confronti di Megaupload.

Dovrebbero essere le corti ad esaminare le prove e a determinare se l’azienda abbia o no utilizzato un modello di business criminale. La legge non è uguale per tutti?

NEL “MONDO REALE” LA GENTE AVREBBE AVUTO INDIETRO LA SUA ROBA

Anche se l’analogia della società di armadietti rispecchiasse perfettamente la vicenda di Megaupload, i clienti onesti riavrebbero indietro i loro beni. Non direbbero “il 60 per cento dei clienti  sono dei criminali, Signora Jones, per cui abbiamo anche buttato via i vostri preziosi cimeli di famiglia.”

Infatti, se fosse stato facile per i federali arrestare i proprietari degli account criminali e che avrebbero potuto sequestrarne i contenuti, lo avrebbero probabilmente fatto.

I federali non avrebbero chiuso su due piedi l’azienda di storage online cancellando tutto il materiale caricato dalla gente onesta.

Come scrive Ernesto a TorrentFreak:

I federali si rendono conto che centinaia di migliaia, forse milioni di persone usato il sito per condividere, dati di ricerca, documenti di lavoro, raccolte di video personali e molto altro ancora?

Che cosa accadrà a questi personale che possiedono legalmente i file?

Le persone su Twitter sono indignate e chiedono l’accesso ai loro file immediatamente.

Fonte

Informazioni su neovitruvian

Non fidatevi dei vostri occhi, sono facilmente ingannabili, ricercate in voi stessi quella forza che vi permette di distinguere il vero dal falso. Il mondo così come è non va. Mi basta questo.

Pubblicato il 22 gennaio 2012 su Megaupload, Pipa, Sopa. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 7 commenti.

  1. iL vero problema è la leggitimità o meno della proprietà intelettuale…artistica o scientifica o tecnologica che sia….per quanto mi riguarda credo che la proprietà a beneficio esclusivo dell’individuo dovrebbe essere linitata e regolamentata perche in evidente contrasto con il benessere comune….ma poi i “sciacalli” della finanza non ci fanno i soldi…..

  2. indignazione.

  3. Salve,

    Siamo la redazione di Uniroma Tv, visti i contenuti del vostro blog, vi segnaliamo il servizio da noi realizzato su http://www.uniroma.tv/?id=20405 “Megavideo e Megaupload, i siti più cliccati per la visione di file multimediali in streaming, sono stati chiusi dall’FBI per violazione del copyright. L’operazione ha scatenato reazioni violente da parte del web”

    Buona giornata! a presto

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